Tudor Petcu ci invia il testo della sua intervista a padre Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, in riferimento alle diaconesse nella Chiesa Ortodossa.
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Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – VII. Ortodossia e Diritti Umani. Ci hai creati a tua immagine e somiglianza
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.
La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.
I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).
Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.
“Iconostasi. La porta ai divini misteri”. Storia e struttura
Il materiale qui presente è una rielaborazione di un file presente sul sito Parrocchiadialbairate.it.
Impariamo a respirare con due polmoni: quello della Chiesa Orientale e quello della Chiesa Occidentale.
Papa Giovanni Paolo II
L’iconostasi: elementi di storia, teologia e antropologia
da Ortodossia, sito con serie di articoli di carattere storico-teologico e patristico per promuovere il dibattito e la cultura.
La storia
L’iconostasi è un elemento dell’arredo interno d’una chiesa “bizantina” e si colloca tra il santuario (ossia tra il presbiterio dov’è situato l’altare) e la navata. L’iconostasi è sostanzialmente una parete divisoria che sorregge un certo numero di icone.
L’Esicasmo
da Esicasmo, sito con testi di spiritualità orientale e occidentale.
Il termine (dal gr. hesychia, quiete, silenzio, pace) designa un movimento spirituale sorto nell’Oriente cristiano, e al tempo stesso uno stato interiore che può aprire alla contemplazione delle cose invisibili.
Nella sua formulazione dottrinaria l’esicasmo risale al IV sec. d.C., in particolare ai grandi Padri cappadoci (Basilio, Gregorio di Nissa, Gregorio di Nazianzo) e ad Evagrio Pontico che definì i primi elementi di un itinerario spirituale esicasta. Nel V secolo, fu Diadoco di Fotica ad unificare tali elementi e a proporli come metodo pratico di preghiera.
Tale metodo, consistente anzitutto nella pronuncia ripetuta di un’invocazione giaculatoria – denominata preghiera di Gesù a partire da Giovanni Climaco (VII sec.) -, si è espresso in una formula rinvenibile per la prima volta nella Vita di Abba Filemone, un monaco egiziano (ca. VI sec.), che recita:
Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me.
Chiesa, stato, perversione dell’elemosina in alibi all’ingiustizia. Sfide e tentazioni della Chiesa ortodossa nel mondo contemporaneo
da Ortodossia.it, sito ufficiale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta.
La radicalità della predicazione cristiana, in linea di principio, dovrebbe impedire ogni tentativo di installarsi nel e di identificarsi con il mondo e con lo spirito secolare, ogni sogno di società, di civiltà, di Stato o di impero cristiani. Come sappiamo dalla storia, è avvenuto giusto il contrario.
La ricchezza spirituale della collezione di “Fonti cristiane” (“Sources Chrétiennes”). Intervista a Bernard Meunier a cura di Tudor Petcu
Sources Chrétiennes, (in italiano Fonti cristiane, il titolo è spesso abbreviato in SC o SCh), è una collana di edizioni critiche pubblicata dall’omonimo istituto francese il cui compito primario consiste nell’editare e pubblicare le opere dei Padri della Chiesa e degli antichi scrittori cristiani. Fondata a Lione (Francia) nel 1942 per iniziativa di alcuni padri Gesuiti: Victor Fontoynont, Jean Daniélou, Henri de Lubac e Claude Mondésert, la collezione oggi (settembre 2017) vanta la pubblicazione, con analisi critica del testo e relativo commento, di più di 580 volumi; scopo della serie è la diffusione delle opere degli autori cristiani e del primo Cristianesimo nell’ottica di una teologia del ricorso alle fonti (ressourcement) attingendo alle sorgenti della fede cristiana. A questo scopo le Sources Chrétiennes offrono edizioni critiche affidabili dei testi patristici – sempre accompagnati dall’originale greco o latino – con una traduzione francese, un ampio apparato di commento e una introduzione generale alle opere, al loro autore e al loro contesto storico e socio-culturale. La serie è oggi edita dall’Institut des Sources Chrétiennes, avente sede a Lione; il cui attuale direttore (dal 2007) è Bernard Meunier, ricercatore del CNRS francese, protagonista dell’intervista a cura del dott. Tudor Pectu.