Est Europa-Chiese: si consuma l’era Wojtyla

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Era il segnale di una rinnovata fiducia in sé stessi: l’Europa cristiana deve respirare «a due polmoni», secondo le celebri parole del papa polacco, Giovanni Paolo II. Entrambi i polmoni: quello romano-latino e quello slavo-bizantino. Un gesto significativo nella storia dello spirito, che ha riformulato la tesi recepita dei tre pilastri dell’Europa: l’antichità, il cristianesimo e la cultura germanica.

La caduta del comunismo nel 1989-1990, un trionfo nella visione di Giovanni Paolo II, segnò anche l’«ora zero» per le Chiese locali dell’Europa centrale e orientale. In molti luoghi, iniziò una ricostruzione sacrificale: spirituale, personale e materiale.

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I nostri antenati

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

“Te la ricordi la zia Esterina che si era imbarcata per il Venezuela nel ‘38? E il Carlo di Trieste che dopo aver fatto la guerra per Cecco Beppe finì in un kibbutz in Palestina? E che dire dello zio Alberto che da Chicago telefonava sempre prima delle feste per fare gli auguri?”. È nota la passione genealogica che anima molti ebrei.

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Intervista di Tudor Petcu a Vladimir Moss sulla personalità di San Glicherie di Slatioara e dell’Inghilterra ortodossa

Pubblichiamo l’intervista fatta da Tudor Petcu a Vladimir Moss, inglese convertito all’Ortodossia autore di molti libri e articoli sulla storia della monarchia britannica e anche sull’Ortodossia russa. Il suo libro più importante è La caduta dell’Inghilterra ortodossa.

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Croci vicine terre lontane. Una ricerca di Giorgio Cavalleri

da Nodolibrieditore.it, il sito di NodoLibri il marchio editoriale di arte e storia locale comasca.

In occasione del 4 novembre 2014 e del centenario del primo conflitto mondiale, l’Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” ha pubblicato, in collaborazione con le Acli di Como, la ricerca di Giorgio Cavalleri dedicata all’Ossario del Cimitero di Camerlata, dove sono tumulati i resti mortali di tutte le persone morte negli ospedali militari di Como durante la guerra, compresi – caso piuttosto raro – anche i soldati “nemici”, cioè i prigionieri dell’esercito austro ungarico. La ricerca ricostruisce questa interessante vicenda mettendo l’accento soprattutto sulle tracce delle storie personali di questi soldati provenienti dalle più diverse regioni dell’impero asburgico.

Come attestano le scritte poste sopra le due porte d’accesso: «I resti mortali dei militari deceduti per cause di guerra negli ospedali di Como e appartenenti agli eserciti che si avversarono nella prima guerra mondiale riposano, accomunati dopo le esumazioni, nella pace di questa cripta».

L’opuscolo di Giorgio Cavalleri è disponibile gratuitamente sul sito Internet NodoLibri:

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Giorgio Cavalleri, Croci vicine terre lontane, Como, 2014, NodoLibri

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Le porte chiuse ai ricollocamenti

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Continua la crisi dei ricollocamenti di richiedenti asilo sul suolo europeo: la maggior parte degli Stati nicchia, guardando altrove e preferendo pagare le multe per la mancata accoglienza. I Parlamentari europei hanno condannato questi comportamenti da parte di diversi Paesi che non stanno applicando gli accordi presi. In particolare, nelle scorse settimane si è parlato della quota di minori approdati in Italia e ricollocati nel resto d’Europa. Uno. Uno su 5000, numero che continua a lasciare paesi come l’Italia e la Grecia in una sostanziale solitudine nella gestione del fenomeno. Ad aprile soltanto 17.903 richiedenti asilo sono stati ricollocati, circa l’11% delle persone previste dagli obblighi assunti. Continua a leggere