Dalla trasmissione “Uomini e Profeti” di Radiotre proponiamo la storia e il pensiero di Cicely Saunders, fondatrice del movimento sulle cure palliative, che mise assieme pratica e competenza medica e pensiero filosofico e spirituale sulla malattia e sulla morte.
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I crocefissi, uscendo …
dal profilo facebook di Michele Cerasa.
Proponiamo un testo poetico molto bello di Sergio Guttilla molto apprezzato e condiviso su internet in questi giorni.
«Questo povero grida e il Signore lo ascolta» (Sal 34,7). Il messaggio del papa per la II giornata mondiale dei poveri
Nel messaggio per la Seconda Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Francesco stigmatizza chi usa per i poveri “parole di rimprovero”, chiede di comprendere che il modo cristiano di vivere è diverso da quello del mondo, “che emargina i poveri e li considera uno scarto e una vergogna”, mentre i discepoli di Cristo sono “chiamati a dare loro la precedenza”.
È la Seconda Giornata Mondiale dei poveri, e si celebra ogni anno la XXXIII domenica del tempo ordinario, che quest’anno cade il 18 novembre. Il tema è quest’anno “Questo povero grida, il Signore lo ascolta”, e la giornata si accompagna con molte iniziative per i poveri, che si aggiungono alle tante iniziative messe in campo dalle parrocchie e dalle Chiese locali, e che Papa Francesco non manca di notare e lodare nel suo messaggio.
Liliana Segre senatrice a vita. La nomina dal Capo dello Stato
da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha nominato nelle scorse ore Liliana Segre, Testimone della Shoah sopravvissuta ad Auschwitz, Senatore a vita della Repubblica italiana. “La vita è molto strana, sono così vecchia che purtroppo mi ricordo delle leggi razziste di 80 anni fa. Allora la mia colpa era quella di essere nata. Oggi mi viene riconosciuto come merito. Questo ho detto al Presidente quando mi ha chiamato per annunciarmi la nomina”, spiega a Pagine Ebraiche Segre, pochi minuti dopo la telefonata con Mattarella.
“Il Presidente Mattarella mi ha chiamata poco fa e mi ha dato la notizia. È un’onorificenza molto bella, di cui andare orgogliosi – ha sottolineato ancora la Testimone a Pagine Ebraiche – ma la mia vita non cambia, continuerò a dare la precedenza alle scuole. Il mio compito è quello di parlare ai ragazzi e non smetterò di farlo”.
Burnout: quando il lavoro ti brucia
da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.
37° anniversario della strage alla Stazione di Bologna – «Quello che chiedono i nostri morti non è la vendetta, ma giustizia, fraternità, solidarietà. Non smettiamo di cercarla … Vogliamo risposte vere» Mons. Matteo Maria Zuppi
Omelia Santa Messa in suffragio dei caduti della Strage alla Stazione di Bologna (1980). Parrocchia di San Benedetto, 2 agosto 2017.
Terremoto: tra il grano della solidarietà e la zizzania della politica
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Le storie di solidarietà dopo il terremoto in centro Italia raccontano davvero l’Italia migliore. Ma c’è anche la zizzania… Continua a leggere
“Dobbiamo ringraziare Dio per l’esperienza”. Conversazione di Sergij Epik con l’archimandrita Amvrosij (Makar), parroco di una comunità ortodossa di Milano
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
Ortodossiatorino.net presenta in russo e in italiano una toccante intervista di Sergij Epik al nostro confratello, l’archimandrita Amvrosij (Makar) di Milano, nell’occasione del suo sessantesimo compleanno. Padre Amvrosij spiega i problemi dell’immigrazione, il rapporto con i cattolici e con gli uniati, il ruolo del parroco, la confessione e la comunione, la crescita spirituale, il dramma delle separazioni, la reazione ai dolori e alle difficoltà. Continua a leggere
Lettera pasquale di un prigioniero sconosciuto di un campo di concentramento sovietico
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
In russo e in italiano un testo straordinario, scritto in occasione della Pasqua da un anonimo prigioniero di un gulag sovietico, che ci aiuta a capire come la gioia della Pasqua sia qualcosa che è letteralmente impossibile strappare dall’animo di un credente. Continua a leggere