
dal profilo facebook di Michele Cerasa.
Proponiamo un testo poetico molto bello di Sergio Guttilla molto apprezzato e condiviso su internet in questi giorni.
I crocifissi,
uscendo dalle classi,
presero per mano uomini, donne e bambini
schiodando mani e piedi
dalla scuola dell’indifferenza.E i crocifissi,
uscendo dai tribunali,
corsero nelle strade e nei porti
condannando a morte,
attraverso mille fori di costati aperti,
la legge che genera sofferenza
l’ignoranza che genera la guerra
le false parole che compiono ingiustizia.E i crocifissi
scesero dalle bandiere
bruciandole tutte
nel fuoco di ogni inferno di divisione.
Non vollero più restare
affissi e immobili
come feticci di Parola spenta.E i crocifissi
camminarono a lungo
tra gente sgomenta, per tutto il Paese
purificando fedi
distruggendo bugie
appese come croci di plastica
commerciate in serie.E i crocifissi più grandi
uscendo dalle chiese
implorarono ancora perdono
per coloro che non sanno quello che fanno
per i preti che non fanno quello che devono
per i governi che non devono quello che rubano.E poi i crocifissi,
scendendo dai muri,
picchiarono i mercanti di parole
e con una frusta
li cacciarono
dal tempio del sacrificio umano.E quando l’ultima croce se ne andò via
e ogni muro fu vuoto,
la gente volse lo sguardo oltre di essi
girò la testa altrove
per venerare l’unico Crocifisso:
quello piantato negli occhi
di ogni uomo che soffre.Sergio Guttilla
26/07/2018