I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 25 aprile 2021

da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.

Riproponiamo per il terzo anno consecutivo il sussidio di meditazione relativo al Vangelo della domenica.
Con la stessa struttura, nel sussidio viene proposto quest’anno un unico cambiamento rispetto alle immagini settimanali riportate sulla prima pagina a introduzione del Vangelo, della meditazione e della proposta di lavoro personale.

La meditazione anche per quest’anno sarà guidata dalle riflessioni di don Rocco Acquistapace che ha rinnovato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo cammino. Con l’augurio che il sussidio possa rappresentare motivo di condivisione comunitaria alla luce e nell’ascolto della Parola.

L’équipe pastorale Caritas

Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 11-18)

In quel tempo Gesù disse:

“Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.

Il mercenario, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.

E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.

Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio”.

Parola del Signore

Ascolto e medito:

È molto chiaro e comprensibile il discorso di Gesù nel brano di Vangelo letto. Una metafora ormai assodata dentro di noi che è quella del Buon Pastore.

Gesù è il Buon Pastore, inviato da Dio per dare la vita al mondo e radunare tutti nell’unità di un unico gregge. Il dono della vita da parte del pastore, per le sue pecore, è la manifestazione del pieno e immenso amore di Dio, l’Amore gratuito, a differenza del mercenario che non ama ma cerca una ricompensa tanto che è disposto a lasciar morire il suo gregge per salvarsi la vita. Ciò che spinge il pastore a dare la propria vita per il suo gregge è la pienezza dell’Amore raggiunta da una conoscenza reciproca, dal prender sicura, dalla prossimità. E Gesù lo fa intendere evocando il rapporto tra Lui e il Padre. Una comunione che trascende i tempi, vissuta nella sua comunità e poi nei secoli.

Il dono di Dio con la Passione e Morte del suo Figlio non fa parte del destino, ma è il dono dato nella libertà e per amore. Gesù ha donato la sua vita perché tutti i giorni ha detto il suo “si” all’Amore. Ha dato la sua vita perché quando si ama si è disposti a tutto, a dare tutto sé stessi e ciò che si è. Questo Amore deve raggiungere anche noi oggi che nelle nostre fatiche quotidiane pronunciamo spesso un “ni”, piuttosto che un “si”, viviamo relazioni superficiali piuttosto che di prossimità. È un impegno la relazione. Ha bisogno di attenzione, di nutrimento, di costanza; ci tocca nell’intimo; ci chiede di lasciarci andare all’incontro con l’altro e soprattutto a non indietreggiare di fronte all’Amore corrisposto, all’Amore che ti tocca e ti scuote. Lì dentro, c’è Gesù che è sempre con noi e il suo messaggio era chiaro allora come lo è oggi.

Medito e condivido

  • A quali tipi di rapporti della mia vita mi fa pensare il brano di Vangelo?

Il metodo

Ciascuna nostra azione,  pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.

La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale. 

È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.

Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.

Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:

SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;

SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;

SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.

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