
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.
Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.
L’équipe pastorale Caritas
Leggi la presentazione della proposta
dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,1-6)
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Parola del Signore
Ascolto e medito
Tempo di Avvento, tempo di attesa vigilante; tempo di resilienza in questo “cambiamento d’epoca” (Papa Francesco).
Il testo di Luca fa chiaro riferimento a un contesto storico, che si colloca concretamente dentro una realtà conosciuta e testimoniata. L’evangelista sembrerebbe sottolineare che l’azione di Dio si interseca con la vita concreta del suo popolo.
Non solo, proprio perché dentro una storia umana, fatta di imperatori, governatori, sommi sacerdoti del tempio, profeti della storia di salvezza, l’azione di Dio ha tutto a che fare con la nostra vita. La storia di salvezza è una “presenza” che “sostiene” il percorso delle vicissitudini umane; l’azione di Dio è la nostra stessa storia.
Questa narrazione ha le sue radici negli eventi continui con cui Dio ha accompagnato il suo popolo, ciascuno di noi. Pensiamo per esempio all’azione di liberazione dalla schiavitù in Egitto. In poche righe
introduttive al cap. 3, Luca è come se ci aiutasse a rileggere la storia di salvezza in uno sguardo molto più ampio, che da secoli accompagna “il resto di Israele”.
Da qui, nasce anche l’azione dell’ultimo profeta, Giovanni. Ultimo a rivelare “i segni” di Dio nella vita dell’umanità, annunciando che il “segno” definitivo è ormai tra noi: è lo stesso Figlio di Dio a rivelare pienamente l’amore incondizionato verso l’umanità, il volto dell’Abbà. Giovanni è il precursore ma anche il testimone.
In tempo di globalizzazione dell’Impero romano, nelle feritoie dei muri della violenza, dell’oppressione, della solitudine, dello smarrimento, entra una luce prorompente. È la luce di Gesù di Nazareth, annunciato
da Giovanni come già presente sulle strade di Galilea. Atteso da sempre dal resto di Israele. L’arrivo del Messia, annunciatore di amore e misericordia, autentica rivelazione dell’Abbà, avviene come un
evento che sconvolge le attese. Come Dio ha sempre agito. Ha reso possibile l’impossibile. Ha dato voce a chi non ne ha. Ha sostenuto gli umili e gli indifesi. Ha liberato dalla schiavitù. Lo ha fatto e lo farà!
E ancora una volta, nell’attesa del bimbo che nasce nella mangiatoia, Dio manifesta la sua fedeltà. Nella nostra quotidianità. Perché nel tempo della prova, della pandemia, dell’isolamento, della sfida di una storia che sembra richiudersi su se stessa, escludendo molti e privilegiando pochi, sembra udirsi una voce profetica: “Ora è tempo di gioia, non ve ne accorgete, ecco faccio una cosa nuova, nel deserto una strada
aprirò”.
E’ questo il tempo, è questa la storia, è questa l’attesa che accoglierà l’Emmanuele, il Dio con noi!
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.