
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.
Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.
L’équipe pastorale Caritas
Leggi la presentazione della proposta
dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese:
«Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse:
«Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».
Costui rispose:
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso».
Gli disse:
«Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù:
«E chi è mio prossimo?».
Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?».
Quello rispose:
«Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse:
«Va’ e anche tu fa’ così».
Parola del Signore
Ascolto e medito
Un dottore della Legge non ci pensa molto a mettere alla prova Gesù, ponendogli una domanda alla quale senza dubbio aveva già una risposta.
E’ l’inizio di questo bellissimo brano di Vangelo dove Gesù, attraverso la Parabola del Buon Samaritano, ci indica la via della Carità, la via dell’Amore.
Quante volte ci capita di essere dottori della Legge!! Quanto siamo bravi nella teoria e poi nella pratica…….e poi di fronte alla povertà nostra e dei nostri prossimi quella teoria è scomoda, fastidiosa, impegnativa, è troppo anche per noi.
E poi il prossimo!! Chi è in realtà? Quanti prossimi rendiamo lontani? Quanti lontani non riconosciamo prossimi? La Parabola del Buon Samaritano raccontata da Gesù, pone il dottore della Legge e pone noi non tanto di fronte ad una spiegazione teologica che ci indica la via dell’Amore ma uno stile che ci fa essere Amore stesso, che ci permette di darne testimonianza: vedendo, avvicinandosi, sentendoci lacerare le viscere, prendendoci cura, affidando.
Tutto il cammino del Buon Samaritano che probabilmente aveva altro da fare piuttosto che imbattersi in un malcapitato e soprattutto lasciarsi interrogare da quella situazione, parla di Amore non per ogni singola situazione ma per il susseguirsi di un’azione con l’altra. L’ultima ha senso perché c’è stata la prima e così via. Un atteggiamento dopo l’altro parla d’Amore. Un Amore completo, un Amore gratuito, un Amore senza pregiudizi e paure, un Amore che genera, un Amore che ripaga. L’Amore che Dio Padre ha per noi e ci chiede di avere gli uni per gli altri. Un Amore che ci parla ogni giorno, in ogni momento nella
semplicità e nello scorrere delle nostre giornate. Un Amore che c’è comunque donato, gratuitamente, al di là della nostra capacità di comprenderlo e viverlo pienamente.
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.