Vi siete mai chiesti perché esiste un Cristo secondo san Matteo, un Cristo secondo san Luca, un Cristo secondo san Marco e un Cristo secondo san Giovanni? Che cosa vuol dire? E sono ben diversi.
Perché Cristo trascende tutti e non c’è una formula che possa esaurire il Cristo.
Ecco l’errore: fare di Cristo una formula definitiva, quando invece trascende e sfugge ad ogni definizione. Chiuderlo in un triangolo come era il triangolo che stava sotto le cupole di antiche chiese con quell’occhio polifemico.
La pluralità, il pluralismo sono necessari, anzi, ognuno di voi ha un suo Cristo e sono sicuro che il mio Cristo non combacia perfettamente col tuo, chiunque tu sia.
Ecco la trascendenza del Cristo.
L’errore è farne un possesso: non tanto tu che appartieni a Cristo, quanto tu che ti appropri di Cristo. Gli errori nascono tutti da questa appropriazione, ecco l’orgoglio delle Chiese: il pretendere di possedere tutta la verità.
Che mi trasmetta la verità è vero, ma che la possegga no, perché la verità è sempre più grande.
Io sono sicuro di ricevere dalla Chiesa il Vangelo e la verità, ma questa verità è sempre da interpretare e ogni generazione avrà il suo modo di esprimersi e anzi, ognuno ha il suo modo di confessare.
p. David Maria Turoldo