Un altro episodio speciale, stavolta dedicato alla festa cristiana dell’Epifania, ed alla memoria della visita dei Magi a Gesù Bambino nella grotta di Betlemme.
Un altro episodio speciale, stavolta dedicato alla festa cristiana dell’Epifania, ed alla memoria della visita dei Magi a Gesù Bambino nella grotta di Betlemme.
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 2, 16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Continua a leggere
1 gennaio 2023, messaggio di Sua Santità Francesco per la cinquantaseiesima Giornata mondiale della Pace
Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.
Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 5,1-2
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 2, 1-14)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
La Barba di Aronne torna con uno speciale natalizio dedicato alla festa ebraica invernale per eccellenza: Hannukah.
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 1, 18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
“Il segreto di don Primo” è la rubrica proposta dal portale internet della Diocesi di Cremona in collaborazione con la Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo. La registrazione dell’intervento di don primo Mazzolari dalla Missione di Milano il 16 novembre 1957.
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 11, 2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Trilussa è lo pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Salustri (1871-1950), è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
La poesia “Er Presepio” ricorda che la tradizione del presepe non è allestire una “neutra” decorazione natalizia, una semplice arte o un’abitudine. Non importa se si è credenti o meno, ma il pensiero Cristiano è amore, è perdono, è aiutare il prossimo, è schierarsi con chi soffre. Il pensiero di Cristo è schierarsi dalla parte dei più deboli. E’ accettare la diversità in tutti i suoi aspetti.
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 3, 1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
“Il segreto di don Primo” è la rubrica proposta dal portale internet della Diocesi di Cremona in collaborazione con la Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo. La registrazione dell’intervento di don primo Mazzolari dalla Missione di Ivrea il 23 ottobre 1958..
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 24, 37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Anche sul sito della comunità pastorale di Chiuro e Castionetto il commento al vangelo della domenica: un aiuto per vivere bene la celebrazione eucaristica del giorno del Signore e per entrare in quella Parola che può diventare senso e sapore della quotidianità in cui abitare e dentro cui vivere con più gioia e serenità. Buona permanenza dentro la Parola!
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Mi sono chiesto: su cosa si può fissare lo sguardo nell’attuale panorama sociale, politico, ecclesiale? In questi giorni c’è l’imbarazzo della scelta.
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Un’apprezzata ricerca curata dall’Iref, Istituto di ricerca delle Acli nazionali, sul ruolo del Terzo settore nelle carceri, è stata presentata recentemente presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio. È un’analisi approfondita che documenta l’impegno del “non profit” con le persone detenute: un lavoro che mira prima di tutto al reinserimento nella società.
Nel report sono descritte le attività che il Terzo settore – e in particolare le Acli – ha avviato per rendere più umano il carcere e accompagnare i detenuti durante il periodo di reclusione e nel postcarcere.
“Il segreto di don Primo” è la rubrica proposta dal portale internet della Diocesi di Cremona in collaborazione con la Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo. Nella seconda puntata della rubrica “Il segreto di don Primo” l’audio originale dell’intervento di don Mazzolari alla Missione di Ivrea il 22 ottobre 1958.
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Nell’ambito del ciclo su Forme del vivere, alla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano si è svolta una conferenza con Adalberto Mainardi sul tema “Le chiese ortodosse oggi, tra memoria, politica e riconciliazione”. L’incontro, introdotto da Fernando Lepori, martedì 25 ottobre 2022.
“Il segreto di don Primo” è la rubrica proposta dal portale internet della Diocesi di Cremona in collaborazione con la Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo. Nella prima puntata della rubrica “Il segreto di don Primo” l’audio originale dell’intervento di don Mazzolari alla Missione di Ivrea il 20 ottobre 1958.
Martedì 25 ottobre, alle 21.00, al Centro Cardinal Ferrari una serata sul Concilio Vaticano II, a 60 anni dalla sua apertura. Una proposta della Consulta delle Aggregazioni Laicali, Il Settimanale della Diocesi di Como e la Caritas diocesana di Como. Relatore monsignor Saverio Xeres, storico della Chiesa.
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Cara amica e caro amico,
sono contento che ti metti in marcia per la pace. Qualunque sia la tua età e condizione, permettimi di darti del “tu”. Le guerre iniziano sempre perché non si riesce più a parlarsi in modo amichevole tra le persone, come accadde ai fratelli di Giuseppe che provavano invidia verso uno di loro, Giuseppe, invece di gustare la gioia di averlo come fratello. Così Caino vide nel fratello Abele solo un nemico.
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