L’Apocalisse giovannea e l’apocalittica ebraica a confronto

Festival Biblico 2018  – 13 maggio 2018

L’iconografia nell’Apocalisse cristiana e l’attesa messianica nell’ebraismo rabbinico

con Giuseppe Casarin (docente), Piero Capelli (docente) – modera Isabella Tiveron

Presente e futuro, cielo e terra, l’Apocalisse di Giovanni esprime il paradosso e la tensione tra il “già” e il “non ancora”, che attraversano tutti i primi scritti cristiani, in un rimescolamento delle categorie del tempo e dello spazio. A partire dal legame tra parole e immagini al quale il libro ha dato origine, leggeremo le grandi visioni dell’Apocalisse sullo sfondo di alcuni cicli pittorici, cercando di ritrovare nell’intreccio profondo tra fede e arte, la sua capacità di evocare «le cose che dovranno accadere tra breve».

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Una dichiarazione sulla dottrina del “mondo russo” (Russkii mir)

Un gruppo di teologi ortodossi di tutto il mondo ha pubblicato la seguente dichiarazione (la traduzione è dei teologi cattolici Fabrizio Bosin e Gianluca Montaldi), nella quale, sostanzialmente, si condanna come eretica la variante kyrilliana del cosiddetto filetismo, una dottrina sul rapporto tra fede ortodossa e appartenenza etnica e nazionale.

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La vera gloria

da Cristianesimo-ortodosso.org, Cristianesimo ortodosso, fede, vita e cultura cristiana ortodossa in Occidente.

La festa della Trasfigurazione è la risposta più completa e profonda alla domanda “che cosa è l’Ortodossia?”. Il termine Ortodossia (in russo pravoslavie) viene dal greco ed è comunemente tradotto come “retta dottrina”, tuttavia questa traduzione del termine è riduttiva e nasconde il senso principale che è quello di “vera gloria”. Il cristiano ortodosso prima ancora di essere colui o colei che professa la retta dottrina è colui che ha visto la vera gloria, colui o colei la cui esistenza è stata interpellata e illuminata dalla verità e pieno compimento dell’amore che è Cristo stesso.

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Martin Lutero su epidemie e fede. Il coronavirus da un punto di vista storico-ecclesiastico – un’analisi possibile?

da Voceevangelica.ch, Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.

Il fatto che la maggior parte dei paesi in tutti i continenti sia colpita da un nuovo virus, è senza precedenti. Il nostro mondo globalizzato e la conseguente mobilità, assai elevata e rapida, di così tante persone, è un fattore che un tempo non c’era. La questione, però, va oltre: esistono analogie, esperienze, risorse a cui sia possibile riallacciarsi, per esempio nel modo di far fronte alle epidemie? È ciò che andremo a esaminare in questa sede, da una prospettiva decisamente contemporanea.

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Fede ai Tempi del Coronavirus

da Svoltaonline.it, per i giovani cristiani che vogliono capire, credere e cambiare, il blog dei giovani della Assemblee di Dio in Italia.

Sono ormai diverse settimane che media e giornali non parlano d’altro: un nuovo virus sta mettendo a repentaglio la vita di milioni di persone, avendo conseguenze non ancora quantificabili anche per l’economia mondiale.

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“Iconostasi. La porta ai divini misteri”. Storia e struttura

Il materiale qui presente è una rielaborazione di un file presente sul sito Parrocchiadialbairate.it.

Impariamo a respirare con due polmoni: quello della Chiesa Orientale e quello della Chiesa Occidentale.

Papa Giovanni Paolo II

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I testimoni di Geova in Giappone

Il dott. Tudor Petcu ci invia un articolo da lui ricevuto da parte dell’Ufficio dei Testimoni di Geova in Giappone, che fa il punto sulla storia di questo movimento cristiano nel paese nipponico. Il testo, redatto originariamente in inglese e tradotto in italiano da Tudor Petcu, fa parte del materiale per una pubblicazione che egli sta curando in riferimento alla storia dei Testimoni di Geova nel mondo che sarà pubblicato prossimamente. Questo libro sarà il primo lavoro accademico che narra le sofferenze dei Testimoni di Geova nei diversi paesi del mondo in un modo obiettivo, essendo basato completamente su una ricerca scientifica.

Sezione 1 – Pietre miliari

Nel 1926, Junzo Akashi fu assegnato come missionario in Giappone, Corea e Cina.

Nel 1927 fu istituita una filiale presso l’edificio Nemoto, 13 Tatami-cho, Kyobashi-ku, Tokyo e iniziarono i lavori missionari.

Nel 1933, il primo raid della polizia ebbe luogo per presunta violazione della legge sulla conservazione della sicurezza.
Personale della filiale: 20-30
Pionieri (evangelizzatori a tempo pieno) in Giappone, Corea e Taiwan: 70-80
Supervisori del gruppo in Giappone: 40-50

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Ecologia e mitezza. Avere la terra in eredità. Di Piero Stefani

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Berthold Brecht, pensando alla sua epoca, uscì con questa esclamazione: «Che tempi sono questi, quando discorrere di alberi è quasi un delitto perché comporta il silenzio su troppe stragi?».

I suoi anni non sono i nostri. Anche prima degli incendi in Siberia e di quelli sistematici in Amazzonia, eravamo già obbligati a riscrivere la frase in questi termini: «Che tempi sono questi, in cui bisogna discorrere delle stragi degli alberi perché non cada il silenzio su altri delitti?». Le sofferenze dell’ambiente sono pagate innanzitutto dai più deboli.

La Bibbia è di aiuto in tutto ciò?*

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Gli animali nel Nuovo Testamento

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Gli animali sono ben presenti nel Nuovo Testamento, dove in genere assumono un ruolo simbolico, sia esso positivo o negativo. Se certo non faceva parte di quella cultura la sensibilità animalista che si sta sviluppando oggi, questo non ci impedisce di cogliere, soprattutto dietro alcune parole di Gesù, attenzione e amore per il creato.

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Diaboliche «fake news». Di Gianfranco Ravasi

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Lo zelo anglomane ha ormai imposto l’espressione fake news. In realtà, se si sfoglia un vocabolario, sostantivo e verbo fake coprono i nostri concetti di «falso, inganno, truffa, imbroglio, contraffazione, trucco» e così via (l’unica eccezione è nell’americanismo musicale to fake it che rimanda a un «improvvisare un assolo» nel jazz). Ebbene, la falsa notizia spacciata per verità, al punto tale da far coniare il paradossale sintagma “post-verità”, in realtà ha un capostipite illustre. Si tratta nientemeno che del serpente tentatore del racconto prototipico della Genesi biblica, un rettile non certo registrato nella tassonomia zoologica.

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Ospitalità (lettura popolare della Bibbia)

da Profeziaeliberazione.blogspot.com, Profezia e Liberazione “L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” (GS 17).

L’ospitalità è una delle più antiche e diffuse forme di virtù sociale dell’umanità. Da sempre la migrazione e la necessità di spostamenti delle persone che accomunano ogni cultura e civiltà richiedono l’accoglienza da parte di coloro che già vivevano in un determinato territorio. Le radici di questa virtù sono certamente da ricercare nell’obbligo all’aiuto reciproco, specie in considerazione che la necessità di essere accolto è esperienza che prima o poi chiunque si trova a fare. Così per garantire che chi ne ha bisogno possa trovare accoglienza, ogni religione e sapienza umana ha sempre posto l’ospitalità come un obbligo sacro. Presso tutte le culture, il venire meno ai sacri dettami dell’ospitalità rituale comportava sanzioni divine, oltre che umane.

È quindi degno di nota il fatto che nell’Antico Testamento non si trovi nessun comandamento al riguardo, e che l’ospitalità non fa parte delle virtù per le quali sia prevista una speciale benedizione (o maledizione nel caso di trasgressione dell’obbligo dell’accoglienza). Anzi, a differenza di molte lingue antiche, l’ebraico non sembra conoscere neppure una parola per denominare l’ospitalità, tanto che, quando ne avrà bisogno, la letteratura rabbinica conierà un termine a partire dal greco. Eppure proprio all’ospitalità e all’accoglienza (perché ci sia ospitalità occorre essere capaci di accoglienza, ecco perché i due termini in questo articolo saranno spesso usati come sinonimi) sono legate molte storie bibliche. I patriarchi prima e l’intero popolo poi si presentano originariamente come “stranieri” che possono vivere solo se “accolti” da altri. La vicenda di Abramo, il padre per eccellenza di Israele, ne è paradigma essenziale.

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«Le due città dell’Apocalisse». Conferenza biblica di don Claudio Doglio

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Proponiamo dal Festival Biblico 2019 (Vicenza 22 maggio), la conferenza “Le due città dell’Apocalisse. Da Babilonia a Gerusalemme: la trasformazione escatologica”. Il relatore era don Claudio Doglio.

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“Il Signore prese l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen. 2, 15)

da Ortodossia.it, sito ufficiale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta.

Il primo uomo decaduto, Adamo, secondo la sacra Scrittura, non possiede più il discernimento morale che aveva quando era innocente, prima della sua caduta, a causa del suo comportamento, che era stato un attentato alla sovranità di Dio, una rivolta manifestatasi con la trasgressione di un precetto posto da Dio all’uomo.

La rivolta del primo uomo, con la trasgressione del precetto divino, il peccato che merita la morte: “quando ne mangiassi, certamente moriresti” (Gen. 2, 17), tutta la sua condotta è contraria alla volontà di Dio, al suo ordine riguardo il creato: “Il Signore dio prese l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen. 2, 15).

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Una nuova sobrietà per abitare la Terra

da Ortodossia.it, sito ufficiale della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta.

Proponiamo un testo del 2008 sulla custodia del creato del Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso d’Italia e Malta. 

Primissimo protettore e vero protagonista a favore del creato, cioè per la sua custodia e salvaguardia, è il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, chiamato “Patriarca Verde” per i suoi sovrumani sforzi, coinvolgendo i più eminenti teologi, ambientalisti, scienziati e burocrati, ma soprattutto gli studenti ed i rappresentanti delle maggiori confessioni cristiane e delle più importanti religioni del mondo.

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La «Bibbia degli schiavi»

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

A un anno e mezzo dall’apertura, il Museo della Bibbia di Washington (ne avevamo parlato qui in un articolo di Paolo Naso) fa nuovamente discutere. Da ieri, 28 novembre, e fino ad aprile, significativamente a cavallo del 400° anniversario dell’arrivo dei primi schiavi africani nel Nuovo Mondo, è esposta una nuova mostra, «La Bibbia degli schiavi. Lasciamo che la storia sia raccontata», contenente tra gli altri un volume (38x28x10cm), prestato dall’Università Fisk di Nashville, Tennessee, intitolato Porzioni della Sacra Bibbia selezionate per l’utilizzo da parte degli schiavi neri nelle isole britanniche delle Indie occidentali.

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L’incontro in Galilea. Omelia di padre Giovanni Privalov

Padre Giovanni Privalov è nato il 14 maggio 1971 ed è sacerdote nella diocesi ortodossa della regione di Arkhangelsk e Kholmogory in Russia. E’ stato ordinato sacerdote nel 1992. Dal 27 aprile 1993 al 11 gennaio 2013 è stato parroco titolare della parrocchia di Santo-Sretenie a Zaostrovie. Dal 11 gennaio 2013 e’ stato trasferito alla cattedrale di Sant’Elia ad Arkhangelsk. E’ stato ospite due volte presso le Acli in Italia (sia al Circolo di Arosio, sia a Motta di Campodolcino) e ha sempre dimostrato un’amicizia e una semplicità non comuni. Si è sempre presentato a noi, come un uomo che, come dice nella sua omelia, ci faceva “capire le cose più importanti, quelle che riguardavano l’Amore”.

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La pace e la libertà nei testi biblici. Un articolo di don Bruno Maggioni

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Il discorso biblico è sempre un discorso a monte e i discorsi a monte hanno una loro importanza; per il credente, poi, la Bibbia è anche un punto di riferimento, in un certo senso l’ultimo punto di riferimento. Mi pare di poter dire che il discorso biblico sulla pace e sulla libertà, anche dopo 2000 anni di cristianesimo, non è un discorso scontato, non è diventato il discorso di senso comune; ma comunque, quando si fa il discorso biblico sulla pace e sulla libertà, generalmente si è tutti d’accordo; il disaccordo nasce quando dall’ideale biblico si passa al concreto.

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Il rapporto tra filosofia ed Ortodossia. Intervista a cura di Tudor Petcu a padre Giovanni Festa

Proponiamo un’intervista sul rapporto tra filosofia e Ortodossia a un sacerdote ortodosso italiano, padre Giovanni Festa. A cura del dottor Tudor Petcu.

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