da Jesuscaritas.it, Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, “Apparteniamo completamente soltanto all’attimo presente”.
Con il pontificato di papa Francesco, primo Vescovo di Roma venuto «dalla fine del mondo», il termine periferia è entrato nel vocabolario ordinario della Chiesa. Frasi famose come «Chiesa in uscita verso le periferie anche esistenziali»; «Sogno una Chiesa povera per i poveri», denotano non soltanto uno spostamento geografico, ma altre dimensioni, a cominciare da quella spirituale, quindi abbraccia la spiritualità e di conseguenza la prassi pastorale. Andrea Riccardi, nel suo recente contributo, Periferie. Crisi e novità per la Chiesa (ed. Jaca Book), ripercorre velocemente il rapporto tra la Chiesa e la periferia, iniziando dal dato biblico e passando in rassegna i diversi momenti storici che hanno visto soprattutto la distanza tra la «centralità della Chiesa» e le periferie. Tuttavia è col Novecento che le periferie si presentano come una terra nuova: «Le periferie – sostiene Riccardi – si sono riproposte con forza al cristianesimo del Novecento, non tanto come luogo di elezione dove vivere la fedeltà al Vangelo e la ricerca di Dio, quanto come spazi problematici per la sopravvivenza del cristianesimo». Continua a leggere