Fu Caterina Benincasa, popolana senese vissuta nel XIV secolo, a formulare per prima il concetto di “bene comune”, inteso come virtù sociale, che si fondi sulla “santa giustizia” e sull’amore per gli altri, renda a ciascuno il suo, vinca l’egoismo e produca una pace gioiosa. Una definizione rivoluzionaria, in contrasto con il pensiero e la pratica di quel tempo, in cui si riteneva che il bene da perseguire in politica e nella società fosse l’appropriazione e l’accrescimento di un potere personale e patrimoniale.
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«Le radici» e «Le vere riforme». Due brevi testi di padre Aleksandr Men’
Aleksandr Vladimirovič Men’ è stato un presbitero russo, teologo e missionario della Chiesa ortodossa russa, autore dei numerosi libri di carattere storico e catechetico, ucciso mentre si recava nella sua chiesa parrocchiale a celebrare la Divina liturgia. Proponiamo due suoi brevi testi.
Le radici
Le «radici» di per sé sono una bella cosa, ma possono essere anche pericolose. Infatti, furono proprio le «radici» a impedire ai farisei di accogliere Cristo. Il passato va tenuto in considerazione, ma non fino al punto da impedirci il movimento.
Cristiani senza Cristo o senza mondo?
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Il 4 maggio scorso, Matteo Matzuzzi, vaticanista del Foglio, firmava un lungo articolo sui “Cristiani senza Cristo”. L’ipotesi di fondo dell’articolo era che a partire da un certo punto della storia la Chiesa avesse perso Cristo – la parte divina di Gesù – e la crisi di fede di oggi ne fosse la conseguenza. Di fatto questo modo di pensare ipotizza che prima di un certo punto storico la Chiesa fosse fedele alla divinità di Cristo e il popolo europeo – almeno nella sua gran parte – fosse convintamente cristiano (assai diverso dall’essere naturaliter cristiano), mentre dopo sia la Chiesa che il popolo cristiano abbiano smarrito Cristo e la sua divinità. Per dimostrare tale infedeltà si richiamano le chiese vuote, la perdita di influenza etica nella società e la destrutturazione di una salda dottrina, il calo delle vocazioni sacerdotali e dell’organizzazione della vita comunitaria di fede. Insomma, il diluvio universale del laicismo.
L’enciclica della fraternità integrale
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Papa Francesco è molto affezionato, e qualcosa di più, al Santo di cui ha voluto prendere il nome. Guarda ancora a san Francesco, dopo la Laudato si’ del 2015, l’enciclica appena resa pubblica, Fratres omnes «sulla fraternità e l’amicizia sociale» (non trascurabile questo binomio, su cui occorrerà tornare). «Fratelli tutti» traduce infatti il vocativo usato da san Francesco nella VI Ammonizione: «Guardiamo, fratelli tutti, il Buon Pastore…» (FF 155).
Vogliamo un’Italia pulita una Cristianità viva Anno 1° n. 4 1 marzo 1949 – di don Primo Mazzolari
da Ildialogo.org, Il dialogo – Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia.
Adesso è un quindicinale di impegno cristiano fondato da don Primo Mazzolari che vede la sua prima uscita il 15 gennaio del 1949. Don Primo Mazzolari, parroco di Bozzolo, un piccolo paese in provincia di Mantova fonda il quindicinale con l’intento di esprimere il momento della sfiducia nei confronti di una società migliore e diventa il simbolo dell’opposizione cristiana. La ragione del titolo e il programma appaiono nell’Editoriale del 15 gennaio 1949, mentre i cattolici sono al governo:
Adesso, non domani. All’infuori del caso che domani un altro possa far meglio ciò che io non so fare (la rivoluzione cristiana non fa saltare la corteccia dell’albero con la dinamite) rimandare a domani è neghittosità e vigliaccheria. Adesso è un atto di coraggio. Un uomo d’onore non lascia agli altri la pesante eredità dei suoi adesso traditi.
Pubblichiamo il quarto editoriale dal titolo “Non a destra non a sinistra non al centro ma in alto” …
29 maggio. Memoria di Paolo VI. La canonizzazione raccontata dagli aclisti
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
#29maggio. Oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica di #PaoloVI, il Papa delle Acli, proclamato santo da #PapaFrancesco il 14 ottobre 2018, un giorno che tanti aclisti non dimenticano. Il racconto della canonizzazione con gli approfondimenti video.
Il 14 ottobre 2018 il beato Papa Paolo VI, il “Papa delle Acli”, sarà canonizzato a San Pietro da Sua Santità Papa Francesco.
Sul soglio di Pietro dal 1963 al 1978, in un periodo storico e politico molto complicato, sia a livello italiano che internazionale, Papa Montini non si è mai sottratto ai difficili temi posti dalla contemporaneità, interpretando in maniera nuova la presenza della Chiesa nella società. Definito “Papa delle riforme e del dialogo”, si è impegnato per il dialogo intraecclesiale, ecumenico e interreligioso, realizzò riforme attuando i decreti rivoluzionari del Concilio Vaticano II.
Schillebeeckx e la teologia in Olanda dopo il Concilio Vaticano II
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
Edward Schillebeeckx è nato ad Anversa il 12 novembre 1914 ed è stato uno dei periti che hanno offerto un prezioso contributo al Concilio Vaticano II. Dopo aver studiato presso i Gesuiti a Turnhout, entrò nei domenicani nel 1934.
Quanto resta della notte? Un film su Giuseppe Dossetti
da Famigliedellavisitazione.it, il sito dell’Associazione di fedeli della diocesi di Bologna “Famiglie della Visitazione”.
Giuseppe Dossetti (1913 — 1996), divenuto sacerdote nel 1959, è stato un protagonista degli avvenimenti fondanti della storia italiana del ‘900.
QUANTO RESTA DELLA NOTTE? un film su Giuseppe Dossetti from LAB FILM & Mauro Bartoli on Vimeo.Strade di fanatismo
da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.
“(…) L’ebraismo, il cristianesimo e l’islam hanno tutti acquisito potere politico in una forma o nell’altra. In epoca biblica, Israele divenne un regno, che si divise presto in due. Il cristianesimo e l’islam divennero entrambi potenze imperiali. Alla fine, tuttavia, arriva un punto di crisi quando la religione affronta un enorme cambiamento, e all’interno della fede stessa si sviluppa un dibattito.
Reagiamo al cambiamento con il cambiamento? Manteniamo le istituzioni come esse sono? Torniamo al messaggio iniziale della fede?
Il dibattito in sé non è il problema; ma lo è la sua risoluzione. Continua a leggere
Il magistero dell’Amazzonia può vincere lo scettiscismo
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Si è aperto in questi giorni, in Vaticano, l’importante Sinodo dei Vescovi sull’Amazzonia. Un Sinodo, per alcuni versi, dall’intreccio “esplosivo”. Un Sinodo strategico per il Pontificato di Papa Francesco. Ne parliamo con il teologo Andrea Grillo. Grillo è docente ordinario di Teologia al Pontificio Ateneo “Sant’Anselmo” di Roma.
Huldrych Zwingli (1484 – 1531)
da Nev.it, Notizie EVangeliche Agenzia Stampa della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Huldrych Zwingli è nato in Svizzera il 1° gennaio 1484, a Wildhaus, ed è morto l’11 ottobre 1531 nella battaglia di Kappel am Albis, nello scontro armato fra cantoni protestanti e cattolici. Ordinato a Costanza nel 1506, viene scomunicato venti anni dopo per le sue posizioni riformate. Nell’aderire alla Riforma portandone i temi e le istanze nella Svizzera dei cantoni, Zwingli diventa sempre più influente per le sue posizioni e le dispute teologiche in cui, fra l’altro, predica la superiorità della Bibbia rispetto all’autorità e alla tradizione ecclesiastica.
Fede e religione in Leonardo
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
… vedendosi vicino alla morte, disputando de le cose catoliche, ritornando nella via buona, si ridusse a la fede cristiana con molti pianti. Laonde confesso e contrito, se bene è non poteva reggersi in piedi, sostenendosi nelle braccia de’ suoi amici e servi, volse divotamente pigliare il Santissimo Sacramento fuor del letto. Sopraggiunseli il re che spesso et amorevolmente lo soleva visitare; per il che egli per riverenza rizzatosi a sedere sul letto, contando il mal suo e gli accidenti di quello mostrava tuttavia quanto aveva offeso Dio e gli uomini del mondo, non avendo operato nell’arte come si conviene …
È un passaggio dello scritto di Giorgio Vasari sulla vita di Leonardo da Vinci (edito a Firenze nel 1550). Il ritorno all’ovile. In questo ultimo gesto Leonardo fu uomo del suo tempo in cui era inconcepibile vivere (e soprattutto morire) fuori dal controllo sociale che esercitava santa madre Chiesa. Leonardo si spense il 2 maggio 1519 nel castello di Cloux, presso Amboise, dove si era recato, nell’autunno del 1516, su invito di Francesco I re di Francia, ammiratore e amico del geniale artista.
Una storia che nasce dal libro
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Nel descrivere l’inizio della vita pubblica di Gesù in Galilea, Luca si sofferma, nel capitolo 4 su un particolare: è sabato e Gesù è in sinagoga a Nazareth, «dove era cresciuto» (v.16). Quando si alza, gli viene consegnato il rotolo del profeta Isaia e Gesù legge il passaggio che diventerà il programma della sua missione. Sembra ovvio ma Gesù sa leggere e scrivere. Davanti a tutti legge ad alta voce . La sua lettura viene probabilmente tradotta in aramaico, affinché tutti comprendano il contenuto della pericope: in pratica un culto bilingue a cui partecipa Gesù. La parola perché sia viva, deve essere letta e ascoltata. È questo un testo scritto in ebraico, che come tante altre lingue del mondo è composta da segni, che vanno intrepretati altrimenti restano lettera morta: un po’ come i segni degli spartiti musicali, che quando vengono interpretati nel canto o nel suono di uno o più strumenti, improvvisamente prendono vita. È un processo lungo e faticoso quello che conduce a dar vita a dei segni, ed è grazie all’acquisizione della capacità della lettura che siamo diventati autonomi. Molti hanno trovato nella lettura la capacità di dare un nome a sentimenti, emozioni, speranze. Scrivere, leggere, ascoltare: tutto nasce dal libro.
Roncalli Patriarca di Venezia: un ritorno alla vita pastorale della giovinezza
da Santalessandro.org, settimanale online diocesi di Bergamo.
La nomina di Roncalli a Patriarca di Venezia (1953-1958) rappresenta il gradito ritorno alla vita pastorale della giovinezza, però senza che ne abbandonasse lo stile e l’ispirazione. Questo il suo commento nel Giornale dell’anima (15-21 maggio 1953): «E’ interessante che la Provvidenza mi abbia ricondotto là dove la mia vocazione sacerdotale prese le prime mosse, cioè al servizio pastorale. In verità ho sempre ritenuto che per un ecclesiastico la diplomazia deve essere permeata di spirito pastorale; diversamente non conta nulla e volge al ridicolo una missione santa».
Giovanni Battista Montini e le ACLI. Il “montinismo”: Un progetto per l’Italia
Più che di una corrente di pensiero nel senso vero e proprio, sarebbe più giusto definire il montinismo come una sensibilità comune a un certo numero di intellettuali cattolici, caratterizzata da un larga apertura alla modernità e alle sue sfide e finalizzata alla realizzazione di una nuova sintesi cristiana nel campo intellettuale, culturale e politico. Più che un partito organizzato e strutturato in seno della Chiesa preconciliare, i montiniani hanno rappresentato una nebulosa di gruppi, di cenacoli, di pubblicazioni che si riconoscevano nell’azione del prelato bresciano e guardavano a lui come a colui che avrebbe potuto incarnare la speranza di un rinnovamento cattolico. Se il montinismo (come del resto il ‘maritainismo’ con il quale viene spesso associato) è stato sempre fonte di polemiche e di controversie, esso corrisponde ad una stagione ben delimitata della storia del cattolicesimo italiano del Novecento, che va dalla fine degli anni Venti alla fine degli anni Settanta e ciò corrisponde grosso modo alla vita ecclesiale di Giovanni Battista Montini.
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Due richieste/invocazioni per seguire Cristo. Omelia di p. Georgy Kochetkov
Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando l’evangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’evangelo».
Or passando lungo il mar della Galilea, egli vide Simone e Andrea, il fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E Gesù disse loro: «Seguitemi, ed io farò di voi dei pescatori d’uomini». Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono.
Poi, spintosi un po’ più oltre, vide Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che anch’essi in barca rassettavano le reti; e subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, se n’andarono dietro a lui.
Mc 1:14-20
Cari fratelli e sorelle!
Rallegriamoci sempre a sentire ogni parola del Vangelo perché avvertiamo sempre la sua attualità, rendiamoci conto quanto sia applicabile al nostro tempo ed a noi. Ad eccezione, forse, di alcune circostanze particolari, in sostanza tutto è attuale. Il Vangelo è vivo anche nei nostri tempi.
La devozione mariana nella storia della Chiesa. Una conferenza e un articolo di don Saverio Xeres
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
La devozione mariana non è soltanto un elemento costante della vita della Chiesa nei suoi duemila anni di storia; essa può essere a buon diritto considerata come un punto di osservazione profondo, interiore, dello spirito ecclesiale, dei suoi sviluppi e delle sue involuzioni. Maria, infatti, è l’immagine e il modello della Chiesa.
Più precisamente, modello della “forma” primitiva della Chiesa, quella delle origini: di qui l’intensificarsi del richiamo a Maria durante le fasi di maggiore tensione riformatrice della vicenda ecclesiale.
Conferenza di mons. Saverio Xeres tenuta alle Religiose della diocesi di Como il 25 aprile 2018 presso la casa dei Padri Missionari Saveriani a Tavernerio (Como)
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La svolta antropologica in teologia: ritratto di Karl Rahner
da Theologicalmind.wixsite.com, Theological mind: theology notes, il blog di Fabio Cittadini.
Come è noto, Karl Rahner è stato un gesuita e teologo tedesco, cattolico, fra i protagonisti del rinnovamento teologico nel Novecento che ebbe il suo apice nel Concilio Vaticano II. Tuttavia, forse, quello che è meno noto è costituito dai suoi inizi, non proprio gloriosi.
Don Renzo Scapolo: un documentario, un ricordo, un’intervista in cui racconta la sua vita
Ad un anno dalla morte di don Renzo Scapolo, sacerdote della diocesi di Como da sempre impegnato accanto agli ultimi, proponiamo alcuni video e testi che lo riguardano: un inedito documentario con immagini realizzate da don Renzo stesso durante gli anni in Bosnia, un servizio di Teleunica trasmesso un anno fa con un’intervista a Giorgio Nana, volontario in ex Jugoslavia, che ricorda don Renzo e i suoi tanti viaggi ed iniziative, che hanno coinvolto anche tanti valtellinesi, infine un’intervista realizzata da Francesco Papafava, Stefano Mainoni e pubblicata sul sito Unacitta.it ad inizio 2004 in cui don Renzo racconta la propria vita dall’infanzia.
«Don Renzo Scapolo». Il documentario con i video rimasterizzati dagli amici di Sprofondo
da Settimanalediocesidicomo.it, Il Settimanale della diocesi di Como online.
A un anno dalla morte di don Renzo Scapolo, pubblichiamo un video inedito, che raccoglie una serie di immagini rimasterizzate a cura dell’Associazione Sprofondo. Nella seconda parte di questo interessante mini-documentario ci sono due interviste di don Renzo su Rai3 e con la Televisione della Svizzera Italiana. Nella prima parte, invece, tutte immagini realizzate e girate in prima persona da don Renzo, con la sua voce narrante.
Gesù e il lavoro
da Pretioperai.it, il sito dell’archivio e della rivista dei PO.
Non sono mai stato in terra santa. Finora, per come si è configurato il mio credere, non ho avvertito l’impulso interiore per decidermi a questo viaggio. Però vi è un luogo della Palestina dove con la mente ho sostato a lungo nella mia infanzia di prete: gli anni ’60, quando fresco di ordinazione, ultimati gli studi teologici, ho scoperto che dovevo ricominciare. Ricominciare dal Concilio, cambiando i paradigmi sui quali si era configurato il mio “sacerdozio”. E anche ricominciare da Nazareth.
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