La Dichiarazione teologica del Sinodo confessante di Barmen del 31 maggio 1934 è l’esposizione teologica centrale della cosiddetta Chiesa confessante durante il periodo della dittatura nazionalsocialista 1933-1945. Tale movimento si opponeva alla falsa teologia e al regime ecclesiale dei cosiddetti “Cristiani tedeschi” (“Deutsche Christen”) i quali avevano avviato l’allineamento della Chiesa evangelica alla dittatura del “Führer” Adolf Hitler. Fra i punti pretesi dai Cristiani tedeschi vi erano l’introduzione del ‘principio del duce’ (Führerprinzip) nella chiesa, l’esclusione dei “non ariani” dall’ufficio pastorale, il rigetto dell’Antico Testamento e l’annuncio di Gesù come “figura eroica di Salvatore” in vece della figura del “Crocifisso”. Contro tale impostazione prende posizione la Dichiarazione teologica di Barmen, che fu formulata sostanzialmente dai teologi Karl Barth e Hans Asmussen. Ognuna delle sei Tesi è strutturata in modo seguente: prima vengono riportate le parole dalla Sacra Scrittura, quindi segue il punto di vista della Chiesa confessante e infine seguono le affermazioni con le quali viene confutata la falsa dottrina dei Cristiani tedeschi.
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Per essere liberi
da Pastoredarchino.ch, pastore D’Archino blog personale di Stefano, pastore evangelico riformato.
Il tema della libertà è uno dei temi che a partire dalla Riforma si sono via via imposti nella società occidentale. La libera lettura della Scrittura e anche la libertà interpretativa sono state apripista per altre libertà. Per i Riformatori però la libertà non era ovviamente assoluta, era vincolata all’obbedienza a Gesù Cristo.
A 50 anni dalla morte. Ritratto teologico di Karl Barth
da Theologicalmind.wixsite.com, Theological mind: theology notes, il blog di Fabio Cittadini.
E’ necessario che tra la Bibbia e il giornale, come tra i due poli di un arco elettrico, comincino ad accendersi lampi di luce per rischiarare la terra.
Karl Barth
Forse gli angeli, quando sono intenti a rendere lode a Dio, suonano musica di Bach, ma non ne sono sicuro; sono certo invece, che quando si trovano tra di loro suonano Mozart ed allora anche il Signore trova diletto nell’ascoltarli.
Karl Barth
Ecumenismo: cosa possono imparare i cattolici
da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.
Martin Lutero, la Chiesa e la società: problemi del passato, esigenze del presente, prospettive del futuro
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Proponiamo l’audio, il programma e la dispensa dell’incontro dibattito con il pastore Daniele Campoli, il presbitero cattolico don Saverio Xeres, il pastore Paolo Tognina e il biblista Ernesto Borghi dal titolo “Martin Lutero, la Chiesa e la società: problemi del passato, esigenze del presente, prospettive del futuro”, svoltosi presso il Centro Culturale Protestante di via Landriani 10 a Lugano, il 25 ottobre 2017.
Calvino, anche una theologia cordis?
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
In quale forma si può parlare adeguatamente di quell’insieme di eventi, storici e teologici, che poniamo comunemente sotto il nome di Riforma – al singolare, dunque? Anche il Giubileo per i suoi 500 anni ne ha indotto un’accezione singolare, legandola al gesto (simbolico) di una persona (Lutero). La singolarizzazione permette non solo la databilità, con tutto quello che essa comporta, ma assicura anche un’origine.
E, insieme all’origine, permette il dispiegarsi di una tradizione in un qualche modo normativa per i tempi a venire. Eppure ci si può domandare se gli inizi simbolici della Riforma coincidano con la Riforma stessa, così da poterla rubricare in forma prettamente singolare. In secondo luogo si pone la questione se questi inizi (paradossalmente al plurale) rappresentino da sé l’origine di quel singolare che chiamiamo Riforma. Forse, quell’origine è più complessa ed eccede sempre di nuovo la Riforma stessa; cosa che credo sia pertinente sotto un punto di vista storico, ma potrebbe esserlo anche in prospettiva teologica e di storia (cristiana) della salvezza. Continua a leggere
e per il 400 anni?
da Pastoredarchino.ch, pastore D’Archino blog personale di Stefano, pastore evangelico riformato.
Può essere interessante leggere cosa avevano scritto al tempo dei 400 anni dall’inizio della Riforma. Ecco allora qui di seguito il messaggio “Per commemorare il IV° centenario della Riforma 31 ottobre 1917” da parte della Chiesa Cantonale dei Grigioni. Era un anno del tutto particolare, la prima guerra mondiale infuriava intorno alla Svizzera, e certo il testo non era di esultanza, ma di forte preoccupazione per la follia mondiale e di chiamata a riconoscere i propri errori. Continua a leggere
La Rivoluzione russa e il Cristianesimo
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Cento anni dopo la Grande Rivoluzione di ottobre (ma, in Occidente – con il calendario gregoriano – era già novembre!), lasciando sullo sfondo gli enormi problemi geopolitici e sociali che ne seguirono per la Russia, e per il mondo, vediamo con rapidi flash le conseguenze di quegli eventi per il Cristianesimo, ieri e oggi, in quell’immenso paese. Continua a leggere
La Riforma che venne da sud
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
La val Bregaglia, nel cantone svizzero dei Grigioni, recentemente colpita da una grossa frana, ha una storia religiosa particolare. Il pastore della chiesa riformata, italiano, ci racconta la situazione. Continua a leggere
Aperto a Torre Pellice il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste. La predicazione del pastore Fulvio Ferrario nel culto di apertura
da Chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi.
Il tema della conversione al centro della predicazione del pastore Fulvio Ferrario durante il culto solenne di apertura dell’annuale Sinodo delle chiese valdesi e metodiste che si svolgerà in questi giorni a Torre Pellice. Continua a leggere
Il gallo o la croce
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Perché sulla sommità delle chiese della Riforma c’è un gallo e su quella delle chiese cattoliche c’è invece una croce? È l’interrogativo che pongono a volte i bambini della Svizzera, dove esiste questa diversità, per sapere come distinguere i cattolici dai riformati.
La pagina web della chiesa cattolica svizzera, kath.ch, nel contesto dei 500 anni della Riforma protestante, ha sottoposto la domanda a due rappresentanti di ciascuna delle due confessioni. Per i riformati ha risposto Christoph Sigrist, parroco della cattedrale di Zurigo, per i cattolici Christian Rutishauser, provinciale dei gesuiti della Svizzera (kath.ch (21.07.17). Continua a leggere
Un segno di unità in un mondo diviso
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Stamane, nel corso di un culto ecumenico che si è svolto nella Stadtkirche di Wittenberg la Comunione mondiale di chiese riformate (Wcrc) e la Federazione luterana mondiale (Lwf) hanno firmato la “Testimonianza di Wittenberg”, una dichiarazione comune che chiama le parti a proseguire sulla strada della cooperazione comune, del dialogo. Continua a leggere