Don Giovanni Gatti tra Mandello del Lario, Caspoggio e Bellinzona: la pastorale e la catechesi, l’impegno sociale, l’antifascismo e l’esilio. 1 – Dalla nascita al 1919

Proponiamo in più puntate i testi e i materiali della mostra su don Giovanni Gatti realizzata dall’Archivio Comunale Memoria Locale di Mandello del Lario in collaborazione con la parrocchia San Rocco di Caspoggio e la parrocchia Sacro Cuore di Mandello.

II 22 aprile 1883 Giovanni Desiderio Gatti nasce a Palanzo, allora Comune di Rongio (ora frazione di Mandello del Lario), da Bonfilio e Alessandra Fasoli; è l’unico figlio maschio.

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24. GATTI JOANNES DESIDERIUS DE PALLANTIO ANNO UT SUPRA DIE VIGESIMA TERTIA APRILIS D. ALOYSIUS MORGANTI COADJUATOR MANDELLI EX DELEGATIONE MEA BAPTIZAVIT INFANTEM NATUM HERI ORA DECIMA ANTEM.A EX GATTI BONFILIO ET FASOLI ALEXANDRA CONJUGIBUS HUJUS PAROCHIA SUB DIE 30 APRILIS 1867 IN VICULO DE PALLANTIO CUI IMPOSITUM EST NOMEN JOANNES DESIDERIUS. PATRINI FUERUNT BINDA COROLUS DE MOLINA ET GATTI MARIA DE MOLINA.

JOSEPH BETTIGA PAR.US

24. GATTI GIOVANNI DESIDERIO DI PALANZO NELL’ANNO COME SOPRA, NEL GIORNO 23 APRILE IL COADIUTORE ALOISIO MORGANTI DI MANDELLO DA ME DELEGATO BATTEZZÓ L’INFANTE NATO IERI ALL’ORA DECIMA ANTIMERIDIANA DA GATTI BONFILIO E FASOLI ALESSANDRA, UNITI IN MATRIMONIO IN PARROCCHIA NEL GIORNO 30 APRILE 1867, NEL VICOLO DI PALANZO A CUI FU IMPOSTO IL NOME DI GIOVANNI DESIDERIO. I PADRINI FURONO BINDA CARLO DI MOLINA E GATTI MARIA DI MOLINA.

IL PARROCO GIUSEPPE BETTEGA

Il Seminario, la parrocchia, la grande guerra

Frequenta il Seminario, prima a Domaso e poi a Como. Il 30 maggio 1907 è ordinato sacerdote nella città lariana.

1907: la domanda al vescovo per il presbiterato

Gatti Giovanni di Mandello, Candidato al sacerdozio

Illustrissimo e Reverendissimo Padre,

Io sottoscritto diacono Giovanni Gatti, nato a Mandello il giorno 21 Aprile 1883 nella Parrocchia di S. Lorenzo dai coniugi legittimi, Bonfilio (defunto) ed Alessandra Fasoli, e da lei promosso al sacro ordine del Diaconato il giorno 16 marzo 1907, chiedo a lei Padre di essere promosso al sacro ordine del Presbiterato.

Per questa Sua benevolenza nei miei confronti, La ringrazio con tutto il cuore e le bacio il sacro anello.

Dal seminario teologico il giorno 20 aprile 1907

suo umilissimo figlio in Cristo

Diacono Giovanni Gatti

All’inizio di settembre 1907 arriva a Caspoggio come coadiutore dell’anziano parroco Don Gottardo Perego. Il 9 gennaio 1910, dopo la morte di Don Perego, viene scelto come nuovo parroco di Caspoggio con votazione a scrutinio segreto dei capi-famiglia.

Nel maggio 1915, durante la prima guerra mondiale, è chiamato alle armi e destinato come cappellano militare a Edolo, dove subisce una gravissima operazione e viene perciò congedato nel 1917.

Le lettere dal fronte della “grande guerra”

Nel 1916, Don Giovanni Gatti, allora già parroco di Caspoggio e cappellano dell’ospedale da campo della 1a Armata a Edolo (Valcamonica), dove era stato chiamato nel maggio 1915, scrive alcune lettere al vescovo di Como.
Apre una sua missiva con questa parole:

la lontananza dalla parrocchia e il nuovo e triste ambiente che mi è toccato non mi fanno scordare che all’ecc.za vostra debbo l’ordinazione e, come parroco di Caspoggio, tutta la reverenza e tutta l’ubbidienza.

Per quel che mi riguarda è subito detto. Son qui dal principio della guerra impaziente sempre di rientrare in parrocchia, ma anche contento del bene che – nonostante la difficoltà speciale della posizione – ho potuto fare a questi buoni e cari giovani. (…)

A Caspoggio che io sappia nessun disordine. Il servizio religioso procede regolarmente grazie allo zelo del parroco di Lanzada coadiuvato dal rettore di Primolo.

V. Eccellenza saprà del mio parrocchiano Negrini Annibale, chierico del nostro seminario e Sottotenente nel 5° Fanteria, caduto sul monte Sele il 6 corrente. Era un giovane di ottimo carattere e di sicura vocazione che io amavo come un figlio.

Significativi sono i termini usati: il vescovo è un padre per i suoi sacerdoti che a loro volta sono padri per i loro parrocchiani.

In un’altra lettera, inviata sempre dall’ospedale da campo, scrive ancora:

Mi è di conforto il poter dire che, con l’aiuto di Dio, nessuno sinora dei malati e feriti di questo ospedale è morto senza sacramenti.

Torna quindi a Caspoggio, dove raccoglie fondi per l’erezione del monumento ai caduti della grande guerra, lavora per la corrispondenza ai soldati, l’aiuto ai prigionieri, la ricerca dei dispersi, la riuscita dei prestiti nazionali, il conforto e l’assistenza alle famiglie colpite dalla guerra, il soccorso di quelle più bisognose.

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Nel 1918-1919 fa costruire, all’Alpe Prabello, una chiesetta dedicata alla Madonna della Pace, per celebrare la fine della grande guerra e ricordarne i caduti.

La costruzione della “Madonna della pace”

Nel 1917 Don Gatti lancia l’idea di costruire a “Prabèl” una chiesetta dedicata alla Vergine. Già nei mesi di luglio e agosto gli alpigiani, aiutati da donne e ragazzi, procurano le pietre. Tutti si augurano che il conflitto mondiale abbia termine al più presto: la chiesetta è dunque un chiaro provoto della comunità per il “cessate il fuoco” della guerra.

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Il sacrestano, Pasquale Dioli, così racconta, ricordando quei momenti:

Nell’anno 1917 un buon pensiero venne al molto Rev.do Parroco Don Giovanni Gatti che si trovava in villeggiatura sull’Alpe Prabello, di proprietà del Comune di Caspoggio, ossia il progetto di costruire su detta alpe una piccola cappella: tale idea si è subito diffusa e accettata dagli alpeggianti stessi col contento anche della popolazione. ora nel susseguente anno 1918 si è dato principio ai lavori e per primo al taglio del legname occorrente, concesso gratuitamente dal Comune.

La costruzione inizia nel 1918 e si conclude nel 1919 con la dedicazione della chiesa a Maria, regina della pace. Abitanti e villeggianti di Caspoggio fanno a gara per dotarla di tutto il necessario, in particolare il pittore Achille Iemoli di Milano dipinge una pala d’altare con l’immagine della Madonna. La chiesa viene inaugurata il 24-8-1919, con messa solenne.

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La “Madonna della pace”

La chiesetta si trova a quota 2200 metri, in posizione leggermente elevata, ad ovest del gruppo di baite di “Prabèl”. E’ costruita con materiale trasportato da Caspoggio, interamente a spalla, dai giovani parrocchiani, che percorrono circa 15 km, superando un dislivello di quasi 1200 metri.

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Tra il 1929 e il 1931 sono fatti lavori di ampliamento e di riparazione, riportati nel Cronicon parrocchiale.

I pannelli della mostra: 1) Dalla nascita al 1919

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