
dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.
Le due domande di apertura dei Dialoghi (论语) di Confucio intrigano i commentatori: “Studiare e praticare quanto appreso non da letizia? Amici che vengono a trovarti da lontano non è una gioia?”.
Che rapporto c’è tra studio e amicizia? Tra le varie proposte mi piace quella che indica nello sforzo dell’apprendimento un legame di amicizia progressiva con le cose apprese. Giorno dopo giorno le frequenti, all’inizio sono estranee e forse anche ostili, ma poco alla volta diventano familiari. Un pezzo della tua vita, e te ne servi per vivere. Al punto che incontrarle dopo anni è come rivedere un amico che si riaffaccia alla porta dopo una lunga assenza.
Così è stato per me, ad esempio, rivedere recentemente la copertina del Gattopardo, l’edizione usata alle scuole medie, che pure allora costò lacrime e sangue.
Di questo sapere amico è forse il vertice la sentenza che segue immediatamente le due domande: “人不知而不愠,不亦君子乎?”. Resa così: “Non è nobile d’animo chi non si rammarica che non si sappia di lui?”
Ignazio De Francesco