
Giovanni Bianchi, Presidente Nazionale dei Partigiani Cristiani, interviene nel convegno “Giuseppe Dossetti, dalla Resistenza alla Costituzione”. Camera dei Deputati, 21 febbraio 2013.
Io sono fuori, e poi a ottant’anni non si inventa il nuovo. Però quello che capisco è che siamo di fronte a uno sconvolgimento totale che cerchiamo di rappresentarci con gli esempi precedenti: quello del 1919 con la pace di Versailles, quello del 1944-45 con la conferenza di Yalta; ma sono tutti non proporzionati perché il rinnovamento è assai più radicale. Siamo dinanzi all’esaurimento delle culture.
Questo è il pensiero: l’esaurimento delle culture. Non vedo nascere un pensiero nuovo da nessuna parte, né da parte laica né da parte cristiana. Siamo tutti immobili, fissi su un presente che si cerca di rabberciare in qualche maniera da parte di tutti, ma non con il senso che la terra è sconvolta.
Questa visione non è catastrofica, è realista; non è pessimistica, perché io so che le sorti di tutti sono nelle mani di Dio. Quindi la speranza non viene meno, la speranza che attraverso vie nuove e imprevedibili si faccia apertura a un mondo diverso, un pochino più vivibile, certamente non di potere.
Giuseppe Dossetti