«Poesie». Un libro di Dietrich Bonhoeffer

Questa raccolta di poesie bonhoefferiane uscì in prima proposta editoriale, nel 1999, a cura di Alberto Melloni per la casa editrice Qiqajon della Comunità di Bose, Ora è riproposta con aggiornamenti nel commento sempre a cura di Melloni.

Dietrich Bonhoeffer
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Poesie
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Testo tedesco a fronte,
introduzione e traduzione a cura di Alberto Melloni
Marietti1820, Il Portico, Bologna, 2023,
pp. 112, € 10,00
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Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) teologo che, com’è noto, diede la vita per un futuro di libertà al suo Paese la Germania, contro il nazismo.

La raccolta di testi Resistenza e Resa. Lettere e scritti dal carcere, uscita postuma, a cura dell’amico e biografo Eberhard Bethge ha segnato un momento duraturo di straordinaria intensità e fecondità della teologia del Novecento ed oltre.

In Italia, il primo a tradurla dal tedesco in italiano è stato Emmanuele Paschetto, ora pastore battista emerito. Quella traduzione però non fu pubblicata. Una prima introduzione al pensiero di Bonhoeffer, in lingua italiana, la dobbiamo al pastore valdese Giorgio Tourn, Bonhoeffer e la Chiesa sotto il nazismo, Claudiana, 1965.

Nel 1969 Paolo De Benedetti lanciò i testi bonhoefferiani divulgativamente in Italia, per i tipi dell’editore Bompiani ed il presbitero cattolico Italo Mancini ne amplificò il suo pensiero nel dibattito teologico e filosofico.

Tra i testi elaborati in condizioni molto difficili, come solo in parte ci si può immaginare, in carcere tra il giugno e il dicembre 1944 Bonhoeffer compone poesie. Nella lettera del 5 giugno 1944 scrive a Bethge dei suoi «tentativi poetici», che finora aveva tenuti celati, con le toccanti parole «affinché tu abbia qualcosa di inatteso da leggere durante il viaggio», poesie per lui (anche con messaggi criptici da decifrare dato il contesto d’origine in cui sono state scritte) e per Maria von Wedemeyer la fidanzata di Dietrich.

Melloni si è confrontato, tra l’altro, con le traduzioni di Sergio Bologna, Maria Cristina Laurenzi, Alberto Gallas. Proprio riguardo all’importante lavoro che fece Gallas, per l’Edizioni San Paolo e poi per Queriniana, nella poesia Stazioni sulla via della libertà nell’incipit Se tu parti alla ricerca della libertà, Gallas tradusse: Se tu parti alla ricerca della verità, al posto di ‘libertà’ (Freiheit) è riportato, erroneamente, ‘verità’ (Wahrheit in tedesco); non un errore teologico e neppure un fraintendimento, come mi riferì lo stesso Gallas in una conversazione, è un refuso, che per un disguido, non fu corretto. (Su questo si veda il blog: www.scholaditeologia.blogspot.com nel post del 4 febbraio 2020).

Le dieci poesie sono: Passato – Ventura e sventura – Chi sono, io? – Cristiani e pagani – Voci notturne in Tegel – Stazioni sulla via della libertà – L’amico – La morte di Mosè – Giona – Da forze buone

Poesie da leggere con l’accorgimento che ci rivolge Melloni: «I versi bonhoefferiani non possono essere accostati dimenticando il buio della dura prigionia da cui vengono. Non possono essere sciupati da una fruizione estetizzante o peggio intimista, che se è stupida davanti ad ogni espressione della verità dell’uomo, davanti a quella dell’uomo che soffre diventa blasfema.» (p.27).

Paolo De Benedetti amava ricordare, riguardo alla permanente attualità di Bonhoeffer, il passo biblico di 1Re 19,19 precisamente nel dettaglio in cui il profeta Elia si avvicina ad Eliseo e gli getta addosso il suo mantello, rivolgendogli vocazione profetica. Volta per volta la lezione di Dietrich Bonhoeffer ci è rivolta ed è da raccogliere il suo ‘mantello’. Questa volta con poesie il cui messaggio procede “In direzione ostinata e contraria”, per dirla con Fabrizio De André. Un motivo in più per sperare che per l’opera omnia di Bonhoeffer possa sbocciare la traduzione italiana integrale.

Rocca Rivista della Pro Civitate Christiana Assisi

n.22, del 15 novembre 2023, p. 61.

a cura di Maurizio Abbà

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