«Introduzione al Nuovo Testamento». Un libro di Maynard Eugene Boring

M. Eugen Boring, Introduzione al Nuovo Testamento. Storia, letteratura, teologia,
2 voll., (Biblioteca del Commentario Paideia 2-3),
traduzione di Franco Bassani,
Marchio Paideia, Brescia, 2016, Editrice Claudiana, Torino, 2016;
due singoli volumi per n. di pagine 1118 complessive,
www.claudiana.it

dalla Sinossi del primo volume:

«è più che un libro: è una biblioteca in un unico volume, in cui l’autore dà prova di saper combinare un’approfondita conoscenza di ogni singolo scritto neotestamentario con una solida e innovativa visione d’insieme del Nuovo Testamento. Questo libro della chiesa è illustrato in tutta la sua complessità, dalla domanda più semplice perché “testamento” e perché “nuovo”? – all’interrogativo più attuale: perché una comunità di fede organizzata attorno a una parola che sempre la trascende?»

Nel primo volume è inserito anche il saggio: «La traduzione della Bibbia in Italia», di Giancarlo Toloni, autore dell’importante volume: La Bibbia in lingua italiana. Uomini e passioni, vicende di testi e di edizioni, Paideia, 2025.

L’Introduzione al Nuovo Testamento è, ça va sans dire, fondamentale per lo studio e la spiritualità del credente individualmente e per gruppi di studi biblici;

dalla Sinossi del secondo volume:

«Nel primo volume si sono affrontate le questioni preliminari da cui non è possibile prescindere quando si miri a collocare il Nuovo Testamento e gli scritti che lo compongono nei contesti che ne videro la nascita, e si è affrontata la figura di Paolo, con le lettere e la scuola che da lui emanarono. Il secondo volume dell’Introduzione al Nuovo Testamento di Eugene Boring ricostruisce l’eredità lasciata da Paolo e le controversie che ne seguirono. Ma la parte preponderante del tomo è, com’è ovvio, riservata all’esame dei quattro vangeli canonici e insieme degli Atti degli Apostoli e dell’Apocalisse di Giovanni. Ed è forse in questo secondo volume che emerge in tutta la sua profondità come qualsiasi discorso cristiano autentico sulla parola di Dio implichi sempre un aspetto ecclesiale intrinseco, sua forza e sua debolezza: il Nuovo Testamento è il libro della chiesa e, come recita uno dei testi maggiori che esso tramanda, “noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa potenza straordinaria appartiene a Dio e non proviene da noi”».

di M. Eugene Boring la Claudiana ha pubblicato anche un commentario al libro de l’Apocalisse (Collana Strumenti, 43, Claudiana, Torino, 2008).

Il panorama editoriale propone, per l’avvio allo studio del Nuovo Testamento, diverse “cassette degli attrezzi”. Per anni sono stati punti di riferimento i lavori di Oscar Cullmann, Introduzione al Nuovo Testamento, il Mulino, di Günther Bornkamm, Bibbia Il Nuovo Testamento Introduzione nel quadro della storia del cristianesimo primitivo, edito da Morcelliana, (edizione italiana a cura di un nome che è stato garanzia di profondità ed acutezza teologica: Giuseppe Barbaglio). Per citarne alcuni inoltre: l’Introduzione al Nuovo Testamento di Raymond E. Brown, nel prestigioso catalogo della Queriniana.

La Claudiana editrice propone lavori rilevanti di Bruno Corsani, Daniel Marguerat, Ulrich Luz ed altri autori che sono stati e sono di calibro internazionale.

Questo lavoro di M. Eugene Boring, ha una particolarità: combina l’introduzione al Nuovo Testamento con la teologia del Nuovo Testamento. Richiede aggiornamenti sullo stato della ricerca, ma resta un manuale di studio e consultazione sull’argomento tra i migliori disponibili. Per chi deve affrontare esami universitari può affiancarlo certamente a strumenti decisamente più agili, con informazione altresì solida, come le pubblicazioni proposte da Gerd Theissen, Il Nuovo Testamento, e di Barth D. Ehrman, entrambi presenti nel notevole e altamente divulgativo catalogo dell’editore Carocci, http://www.carocci.it

a cura di Maurizio Abbà

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