«Vera Riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II». Un libro di Massimo Faggioli

Massimo Faggioli
Vera Riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II
EDB, Bologna, 2013,
www.edb.it

L’AUTORE del volume di studio è Massimo Faggioli, dal settembre 2025 è Professor in ecclesiology al Loyola Institute, School of Religion, Theology, and Peace Studies, Trinity College Dublin (Ireland).

La costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla sacra liturgia è una delle quattro costituzioni conciliari promulgate dal Concilio Vaticano II. Il papato di riferimento è quello di Paolo VI nel suo primo anno d’esercizio dell’autorità papale. La Sacrosanctum Concilium, sigla SC, è stata emanata il 4 dicembre 1963, a quattro secoli dalla conclusione del concilio di Trento, 4 dicembre 1563.

È celebre l’affermazione della SC:
“la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia” (SC 10).

Gli studi di Massimo Faggioli sul cattolicesimo sono da tenere presenti per la loro rilevante importanza, di qualità internazionale.

In questo studio Faggioli scrive:
“È difficile non rilevare l’importanza di questi temi centrali della Sacrosanctum concilium per la dimensione ecumenica del Vaticano II: la nuova dignità liturgica dei laici, che era più vicina all’idea di Martin Lutero di «un sacerdozio comune per tutti i fedeli»; il riconoscimento che alcuni elementi della liturgia avevano sofferto «perdite lungo gli incidenti della storia» e che quindi la Chiesa doveva sanare quelle ferite; la nuova centralità della Bibbia nella vita liturgica della Chiesa cattolica; il riconoscimento dell’importanza della storicità nelle letture, cosicché «le passioni o le vite dei santi siano riportate alla verità storica […] togliendo e mutando ciò che ha sapore mitologico o che è meno conveniente alla pietà cristiana» (SC 92-93: EV 1/164-165). (44)

L’Editrice così presentava il libro (titolo purtroppo attualmente non disponibile):
Il dibattito sul significato del Vaticano II dimentica troppo spesso la Sacrosanctum concilium, testo fondamentale e chiave ermeneutica per la comprensione dell’evento conciliare e per la riforma che ne è seguita. La costituzione sulla Sacra liturgia ha infatti stabilito una visione ecclesiologica che ha delineato l’agenda dei successivi documenti e della Chiesa cattolica negli ultimi cinquant’anni. Proprio per questo, nei molti attacchi alla riforma liturgica si annida una critica all’intera ecclesiologia conciliare. «Un’analisi completa e documentata della Sacrosanctum concilium e della sua recezione da parte dello stesso Vaticano II. Emerge pienamente il legame del documento con l’ecclesiologia. Il libro fornisce così una profonda comprensione del Concilio nella sua dimensione liturgica e nel suo imprescindibile invito a riformare la Chiesa perché sia più fedele al Vangelo di Gesù Cristo» (E. Bianchi).

Faggioli scrive:
“Riscoprire il contesto storico della costituzione liturgica può aiutare molti cattolici a evitare la tentazione di riscrivere la storia del Vaticano II e della sua riforma liturgica attraverso una cancellatura della storia del movimento liturgico e del suo lungo lavoro pre-Vaticano II. A coloro che accusano il Vaticano II di aver improvvisato una riforma liturgica va ricordato che la questione liturgica era nata in Europa all’inizio del XIX secolo, dopo la rivoluzione francese”. (168)

a cura di Maurizio Abbà

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