Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
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La provocazione di Ezio Vanoni
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Proponiamo un articolo di Domenico Rosati pubblicato nella primavera 2016 e legato ad una inchiesta su evasione fiscale e corruzione di quei mesi in cui riprende il pensiero di Ezio Vanoni e la sua attualità.
L’esistenza di una «tangentopoli fiscale» era stata intuita ma non era stata ancora provata. Il meccanismo è elementare. Si paga una tangente per evitare o ridurre l’onere di un’obbligazione fiscale. Per dire: con una busta da 60 mila azzeri una causa da 3 milioni. E ora che – come per le onde gravitazionali – il fenomeno è stato dimostrato, ti rendi conto della quantità (e qualità) delle persone e dei ruoli che sono coinvolti in tale fattispecie di reato. Un campione di complicità davvero rappresentativo: dai giudici tributari ai commercialisti, dagli addetti dell’agenzia delle entrate agli uomini delle fiamme gialle, dai consulenti ai “contribuenti” di ogni genere.
Come reagire? Le cronache narrano dei vigorosi propositi governativi sia per l’applicazione delle più aggiornate tecnologie preventive e repressive sia per l’inasprimento delle attività dedicate a contenere la corruzione. Ma, sull’insieme dei buoni propositi, incombono dubbio e di incredulità. Da quanti secoli si sente parlare di lotta all’evasione e di nuovo rapporto tra fisco e contribuente?
«Troppa grazia» – di Sergio Paronetto
Sergio Paronetto (Morbegno, 14 gennaio 1911 – Roma, 20 marzo 1945) è stato un economista e politico italiano. Manager industriale ed intellettuale, tra i più influenti ispiratori del moderno pensiero sociale cristiano, Paronetto fu protagonista dell’Azione Cattolica Italiana tra le due guerre, stretto collaboratore di Giovanni Battista Montini e Alcide De Gasperi, sul quale ebbe una decisiva influenza in materia economica, animò a Roma, durante gli anni della seconda guerra mondiale, un cenacolo culturale che raccolse tutti i personaggi più importanti della Resistenza, dell’economia e della politica di allora. Fu il principale ispiratore ed estensore del Codice di Camaldoli.
Per Sergio Paronetto l’ascetica non è una disciplina per eremiti, ma piuttosto il necessario complemento alla vita quotidiana, un allenamento all’azione e all’esercizio dell’impegno civile. «Ascetica dell’uomo d’Azione», che contiene anche il brano che proponiamo, pubblicato per la prima volta nel 1948 su iniziativa di Giovanni Battista Montini (che scrisse anche la prefazione), raccoglie le riflessioni di Paronetto negli anni della Resistenza al fascismo e dei primi sforzi per la rinascita del Paese. Sono scritti lontani da ogni sterile introspezione narcisistica, testimonianza di un’energia spirituale e politica che si nutre di una inesausta ricerca di verità nella pratica quotidiana.
«Fiducia» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Ascetica dell’uomo d’azione» – di Sergio Paronetto
Sergio Paronetto (Morbegno, 14 gennaio 1911 – Roma, 20 marzo 1945) è stato un economista e politico italiano. Manager industriale ed intellettuale, tra i più influenti ispiratori del moderno pensiero sociale cristiano, Paronetto fu protagonista dell’Azione Cattolica Italiana tra le due guerre, stretto collaboratore di Giovanni Battista Montini e Alcide De Gasperi, sul quale ebbe una decisiva influenza in materia economica, animò a Roma, durante gli anni della seconda guerra mondiale, un cenacolo culturale che raccolse tutti i personaggi più importanti della Resistenza, dell’economia e della politica di allora. Fu il principale ispiratore ed estensore del Codice di Camaldoli.
Per Sergio Paronetto l’ascetica non è una disciplina per eremiti, ma piuttosto il necessario complemento alla vita quotidiana, un allenamento all’azione e all’esercizio dell’impegno civile. «Ascetica dell’uomo d’Azione», che contiene anche il brano che proponiamo, pubblicato per la prima volta nel 1948 su iniziativa di Giovanni Battista Montini (che scrisse anche la prefazione), raccoglie le riflessioni di Paronetto negli anni della Resistenza al fascismo e dei primi sforzi per la rinascita del Paese. Sono scritti lontani da ogni sterile introspezione narcisistica, testimonianza di un’energia spirituale e politica che si nutre di una inesausta ricerca di verità nella pratica quotidiana.
«Alcune formulazioni di fede intorno al governo di Dio sulla storia» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
Sulla saggezza nell’era del Coronavirus o sulla nuova umanità
L’inizio del 2020 ha portato una sorpresa completamente inaspettata per l’umanità, in particolare la diffusione del nuovo Coronavirus Covid 19, che inizialmente ha colpito la maggior parte della popolazione cinese. A quel tempo, quasi tutti avrebbero detto che l’attuale virus è una sofferenza della Cina, ma questa sofferenza è diventata globale, o in altre parole collettiva.
Verità, giustizia e bellezza nel pensiero di Adriano Olivetti. Storia e attualità del progettare, a partire dal modello Ivrea
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Parlare oggi di una figura come quella di Adriano Olivetti (scomparso sessanta anni fa), significa cercare di coglierne l’attualità del pensiero e dell’azione in campo industriale, architettonico, urbanistico, sociale, politico istituzionale e culturale. Due termini innanzi tutto sui quali riflettere oggi: quelli di “comunità” e di “città dell’uomo”. Il libro dal titolo Città dell’uomo, uscì pochi giorni prima della morte di Olivetti: contiene una summa del suo pensiero e costituisce una sorta di testamento spirituale. Vi è presentata, rielaborata, tutta la complessità del suo sogno. Pensiero e opera, due aspetti per lui inscindibili che derivano dall’eredità morale trasmessagli dal padre, Camillo; azione sostanziata da pensiero e radicata nella giustizia sociale. E’ da questo testo che prende avvio la nostra riflessione. Due termini, “comunità” e “città dell’uomo”, come vedremo, intrecciati e dal cui serrato dialogo sarà possibile scorgere una luce, un chiarimento per l’oggi e una interpretazione più puntuale sull’originalità.
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – IX. Conclusione. Esultiamo, possedendo quest’ancora di speranza
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.
La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.
I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).
Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.
Il sacrificio come virtù nella coscienza cristiana rumena. Un saggio di Tudor Petcu
Non di rado mi chiedevo quali fossero in realtà le principali caratteristiche del popolo rumeno in cui sono nato ed educato. Un popolo più sfidato dall’interno e lentamente ammirato dall’esterno.
Potrei dire che la crescente ammirazione per la spiritualità rumena di alcune personalità occidentali mi ha fatto prestare maggiore attenzione al mistero rumeno, all’idealismo trascendentale che si nasconde nella coscienza rumena schiacciata dalle vicissitudini storiche, ma sempre preoccupata del risveglio spirituale. Questo concetto, così morbido e sacrosanto in sé, questa sinfonia di parole era il motivo dell’identità rumena scoperto da quegli occidentali di fronte a uno sconosciuto rumeno, che gradualmente diventa una prova della ritmicità dell’autentico spirituale. Autentico che hanno esibito così magnificamente nelle loro memorie, che ho anche avuto il privilegio di navigare, finalmente capendo perché essere rumeni non è solo uno stato di fatto concreto, ma una fortuna ontologica.
Il risveglio spirituale di cui ho appena parlato e di cui la coscienza rumena non è mai stata stanca è sempre stato identificato con ciò che in un paradigma filosofico potremmo definire il sacrificio come una virtù.
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – VIII. Scienza, Tecnologia, Mondo Naturale. Il tuo dal tuo a Te offriamo
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.
La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.
I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).
Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.
Il lavoro spirituale. La spiritualità del lavoro nella Laborem exercens applicata al mondo odierno
da Stefanobzc.com, #chimicadidio ragione-scienza-fede – La fisica dell’esistenza. Il blog nuovo per le nuove sfide del nuovo millennio.
Riprendiamo dal blog di don Stefano Bazzucchi, un testo riassuntivo dei temi del suo libro “Il lavoro Spirituale”.
Se non sono io per me… filosofia di una massima dei Pirke’ Avot
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Amata da molti, spesso citata, talvolta trasformata in motto, bandiera, programma d’intenti. E’ la più famosa delle massime raccolte nei Pirke’ Avot, l’agile testo che è uso rileggere ogni anno tra Pesach e Shavuot:
Se io non sono per me, chi è per me? Ma quando io sono per me stesso, che cosa sono io? E se non ora, quando?
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – III. Il Corso della Vita Umana: Santifica le anime ed i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita.
Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.
La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.
I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).
Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.
«Del successo» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Coraggio politico?» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Chi resta saldo?» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
«Senza solido terreno sotto i piedi» – di Dietrich Bonhoeffer
Sul limitare del 1942, in uno scritto destinato agli amici più cari (Bilancio sulla soglia del 1943 – Dieci anni dopo, in Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, Opere, vol. VIII, Queriniana, 2002, pp. 21-40), Bonhoeffer traccia un bilancio di dieci anni di resistenza al regime di Hitler. Sono parole pesanti, maturate a contatto con l’esperienza della sofferenza, dell’ingiustizia e della morte. Ma sono anche parole piene di speranza che solo chi ha una fede grande può dare. Ne riproponiamo alcune.
#stateacasa non basta più
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Qualsiasi epidemiologo, e da qualche settimana anche ognuno di noi, sa che l’efficacia delle misure di mitigazione non farmaceutiche del Covid-19 dipendono dalle persone e dai loro comportamenti. Ma cosa sappiamo del modo in cui gli italiani stanno affrontando le restrizioni di queste settimane? Sostanzialmente nulla, o meglio nulla di scientificamente fondato.
“Io resto a casa, Signore”. La preghiera di mons. Giudice, vescovo di Nocera inferiore – Sarno
Io resto a casa, Signore!
Ed oggi mi accorgo che, anche questo,
me lo hai insegnato Tu
rimanendo, in obbedienza al Padre,
per trent’anni nella casa di Nazareth
in attesa della grande missione.