La storia della Shoah inizia da una fake news

da Kolot.it, “Voci”, newsletter di informazione sull’ebraismo.

Dall’antisemitismo all’Olocausto: ecco come si è arrivati alla pagina più nera della storia dell’umanità

In principio furono dicerie: fumosi proclami in nome di una presunta superiorità della razza ariana . Poi, con l’ascesa di  Hitler al potere (1933), gli slogan lasciarono posto a leggi discriminatorie. Così, in un crescendo, si arrivò ai ghetti, ai primi massacri e alla pianificazione della famigerata soluzione finale: il progetto che istituiva i campi di sterminio, luoghi deputati alla morte seriale di milioni di ebrei, le principali vittime della Shoah – anche se un’interpretazione più ampia di Olocausto contempla anche altre vittime: Rom, Sinti, comunisti, testimoni di Geova, gay e disabili.

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L’Ortodossia russa e l’Occidente. Intervista a Basil Lourié a cura di Tudor Petcu

Il dott. Tudor Pectu ci propone un’intervista a Basil Lourié sulla storia dell’Ortodossia russa in Occidente. Basil Lourié è il caporedattore di “Scrinium: Revue de patrologie, d’hagiographiecritique et d’histoire ecclésiastique” (San Pietroburgo, Russia). Ha scritto ampiamente sulle tradizioni teologiche, liturgiche e agiografiche dell’Oriente cristiano, con un’attenzione particolare agli argomenti filosofici e logici della patristica, nonché ai calendari liturgici ebraici e paleocristiani del Secondo Tempio.

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Nucleare: cose da pazzi in vista

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

“Una guerra da un milione di morti”: un titolo di giornale rende così l’idea di quel che ci aspetta se tra Corea del Nord e Stati Uniti si scatena il conflitto nucleare. Naturalmente la stima riguarda il primo giorno. Del secondo e dei successivi giorni di guerra non si parla neppure. Perché non si sa se ci saranno. Continua a leggere

La Rivoluzione russa e il Cristianesimo

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Cento anni dopo la Grande Rivoluzione di ottobre (ma, in Occidente – con il calendario gregoriano – era già novembre!), lasciando sullo sfondo gli enormi problemi geopolitici e sociali che ne seguirono per la Russia, e per il mondo, vediamo con rapidi flash le conseguenze di quegli eventi per il Cristianesimo, ieri e oggi, in quell’immenso paese. Continua a leggere

Gli Armeni, il loro genocidio dimenticato, l’isola san Lazzaro a Venezia, “piccola Armenia”

da Santalessandro.org, settimanale online diocesi di Bergamo.

In questa solenne occasione rendo grazie al Signore per la luce della fede accesa nella vostra terra, fede che ha conferito all’Armenia la sua peculiare identità e l’ha resa messaggera di Cristo tra le Nazioni. Cristo è la vostra gloria, la vostra luce, il sole che vi ha illuminato e vi ha donato una nuova vita, che vi ha accompagnato e sostenuto, specialmente nei momenti di maggiore prova. Mi inchino di fronte alla misericordia del Signore, che ha voluto che l’Armenia diventasse la prima Nazione, fin dall’anno 301, ad accogliere il Cristianesimo quale sua religione, in un tempo nel quale nell’impero romano ancora infuriavano le persecuzioni. La fede in Cristo non è stata per l’Armenia quasi come un abito che si può indossare o togliere a seconda delle circostanze o delle convenienze, ma una realtà costitutiva della sua stessa identità, un dono di enorme portata da accogliere con gioia e da custodire con impegno e fortezza, a costo della stessa vita.

Discorso di saluto di papa Francesco durante il viaggio in Armenia, 24 giugno 2016

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Ortodossia, i nodi irrisolti

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

A un anno dal “Santo e Grande Concilio” che si sperava “panortodosso” ma che tale non fu, le relazioni tra le Chiese continuano ad essere turbate: del tutto irrisolto rimane il loro intrico in Ucraina, paese ove sempre più spinoso è il rapporto tra la Chiesa che si ricollega al patriarcato di Mosca e le due “autocefale” che guardano a Costantinopoli; e permane lo stato di scisma tra il patriarcato di Antiochia e quello di Gerusalemme. Continua a leggere

Lettera pasquale di un prigioniero sconosciuto di un campo di concentramento sovietico

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.

In russo e in italiano un testo straordinario, scritto in occasione della Pasqua da un anonimo prigioniero di un gulag sovietico, che ci aiuta a capire come la gioia della Pasqua sia qualcosa che è letteralmente impossibile strappare dall’animo di un credente. Continua a leggere

Il patriarca Kirill esorta a espiare i peccati della rivoluzione costruendo una società buona e giusta

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo. Continua a leggere