E se domani i preti lavorassero come gli altri?

da Labarcaeilmare.it, la Barca e il Mare, Chiesa e Dintorni.

Sarà stato il gran caldo o forse il semplice fatto che, d’estate, terminato il CRE non ci sono appuntamenti serali. Così, una sera, dopo un momento di lettura della biografia di don Milani che leggo da mesi (500 pagine per un curato sono tante e spesso devo rileggere alcune parti finite nell’oblio della memoria…), mi è sorta dal nulla una domanda: e se domani i preti avessero un lavoro come tutti gli altri? 

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Ucraina: lettera a una professoressa

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Stamattina mi ha scritto un mio ex allievo che si è diplomato lo scorso anno (con il massimo dei voti). Il papà è italiano e la mamma ucraina. Gli ho chiesto il permesso di leggere le sue parole ai miei figli e lui mi ha risposto che è contento se le sue parole possono trasmettere qualcosa anche a qualcun altro. Perciò le giro anche a voi, perché ne possiamo fare preghiera.

Una professoressa

Salve prof,

volevo scriverle in questo momento di totale sconforto per la mia famiglia. In questi anni sono sempre stato passivo davanti a numerosi disastri della storia recente; oltre alla pandemia, le guerre che hanno attraversato il mondo non mi hanno mai toccato tanto, le ho sempre viste come cose certo terribili, ma “problemi di altri”, che non mi hanno mai veramente toccato emotivamente.

Tutti quanti riconosciamo che la guerra sia il male più grande che possa colpire l’uomo, ma spesso pronunciamo questa frase come una filastrocca, non rendendoci veramente conto di cosa significhi.

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L’uomo e Dio. Un testo di Macrina Grigore

Tudor Petcu ci invia un testo di Macrina Grigore, una brillante studentessa presso il Liceo Little London International Academy in Romania.

Era una giornata soffocante, soffocante… come se il sole avesse fatto un sacro giuramento ai mortali. Il campo era rossastro, sanguinante, e il grano di seta era solennemente sollevato come pesanti aghi. Anche il cielo era di piombo caldo…

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La domanda della mia vita. Una poesia di Ana Licu

Tudor Petcu ci invia un testo di Ana Licu, una brillante studentessa presso il Liceo Little London International Academy in Romania.

Voglio incontrarlo anche io
Sul creatore di questo strano dipinto
Fatto solo di punti
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Il diario di un’idea. Un testo di Macrina Grigore

Tudor Petcu ci invia un testo di Macrina Grigore, una brillante studentessa presso il Liceo Little London International Academy in Romania.

Era buio. Era come se tutta la luce che una volta aleggiava nella sua vita fosse svanita. Qui in Pensiero, le pareti sono morbide e soffocanti, ti inghiottono dove dimora l’Immondo.

In basso, nel profondo della disperazione, sotto l’anestesia di una vecchia speranza, giace un orsacchiotto. È rosa sporco, indossa un fiocco rovinato… È nascosto da qualche parte da fiamme sporche.

Mi chiedo ancora qual è il punto… Io, qui.
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Segnali di cambiamento dal mondo del lavoro

da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.

Mentre ancora siamo alle prese con la quarta ondata della pandemia, le notizie che vengono dal mondo del lavoro, in queste settimane, confermano che in ogni caso essa non rimarrà soltanto una dolorosa parentesi da dimenticare, lasciandosela dietro le spalle per tornare alla vita di prima e di sempre, ma costituirà una frattura radicale, che già sta profondamente segnando gli stili di vita delle società occidentali, compresa quella italiana.

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La Giornata della lingua rumena. Un articolo pubblicato su “Timeless Magazine”

La rivista “Timeless Magazine” del Liceo Little London International Academy, di Bucarest in Romania, offre la possibilità agli studenti di far conoscere i loro talenti, le loro capacità artistiche, tutte queste essendo rappresentate da creazioni poetiche, saggi filosofici, riflessioni personali e così via. È una rivista incentrata sugli sviluppi intellettuali e creativi degli studenti, incoraggiando la diversità dei punti di vista, certamente, alla luce dei diversi argomenti.

Oggi, la Giornata della lingua rumena si è trasformata in un momento di consapevolezza della necessità di prevenire il processo del suo degrado. La cura per la parola deve esistere in ogni contesto, e la lingua rumena lo merita, merita il rispetto guadagnato nella storia, senza che questo rispetto si opponga all’evoluzione, alla “modernizzazione”. Anche la scuola Little London  sostiene e lotta per un linguaggio pulito, corretto, vivo e autentico. Oggi si è parlato della PAROLA, dei suoi significati, dei SENSI.

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Little London International Academy o sulla nuova educazione. Un articolo di Tudor Petcu

Poche scuole in Romania riescono a mostrare capacità di adattamento ai nuovi tempi che Aldous Huxley avrebbe definito meravigliosi per loro natura. È chiaro che viviamo nella dimensione concreta del jamming acuto che caratterizza il ritmo serrato della società contemporanea, il che significa che le mentalità sono in continuo cambiamento. Il cambiamento, infatti, dovrebbe essere il concetto chiave per essere oggetto dell’odierna analisi socio-culturale, tenendo conto di una realtà logica fondamentale: tutto ciò che esiste si trasforma. Implicitamente, la struttura della natura umana è modellata dalle principali coordinate di ogni epoca in cui esiste, e se non siamo in grado di assumere questa verità, allora tutto diventerà quello che Nikolai Chernyshevsky avrebbe chiamato “il sogno fallito di una notte d’estate”.

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Una scuola per renderci liberi. Francesco Gesualdi, allievo di don Lorenzo Milani, si racconta a Soul

Francesco Gesualdi, allievo di don Lorenzo Milani, parla di sé e di lui, a 50 anni dalla scomparsa del priore di Barbiana.
Francesco Gesualdi è un attivista, un saggista che ha dedicato tutta la vita ai diritti umani e alla lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. È coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (PI), un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali. Collabora con la rivista Altreconomia ed è il fondatore insieme a padre Alex Zanotelli della rete Lilliput.

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Il terzo necessario per un sano equilibrio tra testa e cuore (credenti)

dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.

Da Istanbul ricevo una email dove lei mi informa di avere brillantemente superato l’esame di religioni comparate. Le rispondo “alf mabruk ala najahiki”, complimenti! È la giovane musulmana sunnita che qualche settimana fa mi aveva chiesto aiuto per prepararsi a quell’esame: dovevo rispondere a una lista di 22 densissime domande sulla mia fede. Una cosa quasi unica in tanti anni di rapporto con i musulmani, che so più inclini a informare i cristiani sul cristianesimo, piuttosto che esporsi alla loro narrazione. Lei dunque ha compiuto un atto coraggioso, con metodo rigoroso.

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Don Lorenzo Milani e l’emergenza educativa

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

Figlio di una famiglia dell’alta borghesia intellettuale fiorentina, Lorenzo Milani nacque a Firenze il 27 maggio 1923. Il padre era laureato in chimica, poeta, filologo, conosceva sei lingue. La madre, Alice Weiss, era una donna colta di origine ebrea.

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Ragazzi da sogno e il peso della storia

dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.

L’ho lasciata bambina e la ritrovo donna, in quel momento specialissimo unico della vita che è l’estate dopo l’esame di Maturità, che in Palestina si chiama Tawjih. È passata al tawjih quasi col massimo dei voti, tra le prime del suo liceo. Ora scoppia di idee e di progetti, una cosa incredibile se la si pensa cresciuta nel crepuscolo del suo popolo, che passa senza interruzione da una sconfitta all’altra. Mi piace ascoltarla, con quella cadenza palestinese inconfondibile rispetto all’arabo di Damasco, Beirut, Amman, Baghdad e il Cairo. Vuole fare la giornalista, anzi la giornalista televisiva. Ha trovato la facoltà giusta, all’università di Birzeit, e va a iscriversi.

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«La cultura della cura come percorso di pace». Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della LIV giornata mondiale della pace

La cultura della cura, come “impegno comune, solidale e partecipativo per proteggere e promuovere la dignità e il bene di tutti”, e “disposizione ad interessarsi, a prestare attenzione, alla compassione, alla riconciliazione e alla guarigione, al rispetto mutuo e all’accoglienza reciproca”, costituisce una via privilegiata per la costruzione della pace, per “debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio, reso noto oggi, per la 54.ma Giornata mondiale della pace, che verrà celebrata il primo gennaio 2021, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio.

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Il giorno delle rinunce

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

L’ultima passeggiata fuori città, l’ultima pizza, l’ultimo caffè al bar: un po’ come nelle settimane e nei giorni che precedono Pesach in cui si deve dire addio ai cibi lievitati e ai pasti fuori casa; con la differenza che Pesach è una festa gioiosa e dura solo otto giorni mentre nella nostra situazione si passa da una preoccupazione all’altra e non se ne vede la fine. Quanto sono buone e belle le cose che si gustano senza sapere quando si potranno gustare di nuovo! Leopardi avrebbe dovuto scrivere qualcosa in proposito oltre a parlare del piacere dell’attesa e di quello derivante da uno scampato pericolo.

E intanto lunghe discussioni su come organizzare una didattica che nel giro di pochi giorni è passata attraverso lezioni in presenza, in presenza ma con allievi assenti, in quarantena, rientrate dalla quarantena solo in parte, lontane da scuola il 50% del tempo, poi il 75%, poi il 100%.

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Edith Stein: una grande donna!

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

Edith Stein nacque a Breslavia nel 1891. Ultima di sette fratelli di un’agiata famiglia ebrea, percorse con successo gli studi, occupandosi di psicologia e di ricerca filosofica nell’università della sua città natale e poi in quelle di Gottinga e di Friburgo, come allieva prima e assistente del fino noto filosofo Edmund Husserl.

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Più eguali. Orientamenti per il 26° congresso nazionale delle ACLI – 3) Lo strappo tra pensiero e azione. Strappo #02: Lavoro Vs. Sapere

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Pubblichiamo in più puntate (per renderli più agevoli da leggere), gli orientamenti per il 26° congresso nazionale delle ACLI. Il titolo scelto è “ACLI 2020 Più eguali. Viviamo il presente, costruiamo il domani”. Con queste parole s’intende porre particolare attenzione all’uguaglianza e alla giustizia sociale, temi fondamentali nel nostro movimento, per declinare al presente e al futuro quelle politiche sociali che si rivolgono agli ultimi e ai penultimi, ad un ceto popolare sempre più schiacciato verso il basso a causa di anni di crisi e di scarsa attenzione da parte della politica. Continua a leggere