I sussidi di meditazione dei gruppi della Caritas diocesana di Como: domenica 31 gennaio 2021

da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.

Riproponiamo per il terzo anno consecutivo il sussidio di meditazione relativo al Vangelo della domenica.
Con la stessa struttura, nel sussidio viene proposto quest’anno un unico cambiamento rispetto alle immagini settimanali riportate sulla prima pagina a introduzione del Vangelo, della meditazione e della proposta di lavoro personale.

La meditazione anche per quest’anno sarà guidata dalle riflessioni di don Rocco Acquistapace che ha rinnovato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo cammino. Con l’augurio che il sussidio possa rappresentare motivo di condivisione comunitaria alla luce e nell’ascolto della Parola.

L’équipe pastorale Caritas

Vangelo secondo Marco (Mc 1, 21-28)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore

Ascolto e medito:

Il Vangelo di oggi ci racconta di una giornata vissuta da Gesù, una sua giornata tipica: predicava e insegnava, liberando la gente dal male e poi pregava in intimità con i suoi discepoli, coloro che avevano scelto di seguirlo.

Cafarnao era una città a Nord della Galilea dove Gesù e la sua comunità avevano una casa ove sostavano nelle pause tra i loro viaggi in Galilea e Giudea. Gesù è un laico, non un sacerdote, e nella sinagoga prende parola per commentare la Parola proclamata. La sua è una Parola che viene ascoltata, che suscita domande, che dà risposte, è una Parola che viene dal profondo del suo cuore, una parola detta con convinzione e passione, una Parola detta da lui che crede in ciò che dice e soprattutto lo vive. E ciò che accade dopo la sua predicazione, conferma proprio questo. C’è un uomo nella sinagoga, posseduto dal male, a cui Gesù intima di tacere per poi liberare l’uomo dalla sua presenza. Così termina la giornata di Gesù, parole e opere.

Senza Cristo siamo tutti in balia del male, ovunque noi siamo, ed è proprio l’incontro con lui che ci salva non l’adempimento di un precetto, la pratica di un culto o la presenza in luoghi sacri. Il “Santo di Dio” questa è la vera identità di Gesù e la sua autorità divina, è l’avversario dichiarato del male che solo Dio può smascherare e perdonare. Gesù ha liberato l’indemoniato solo con la sua parola. I veri discepoli sono coloro che ascoltano questa sua Parola senza legarsi agli entusiasmi del momento e alle belle parole, ricche ma povere di significato.

Medito e condivido

  • Che discepoli siamo? Quale Parola sappiamo ascoltare?

Il metodo

Ciascuna nostra azione,  pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.

La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale. 

È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.

Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.

Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:

SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;

SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;

SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.

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