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La Biblioteca Salita dei Frati propone (come nel 2012 e nel 2013) un tema di grande importanza storica: l’influsso esercitato dalla Bibbia nel corso dei secoli (dal Medioevo all’ Età moderna) sulle letterature europee. Successivamente Adalberto Mainardi (monaco di Bose) commenterà alcuni passi di Anna Karenina (1877), il grande romanzo di Lev Tolstoj, mettendoli in rapporto con i testi evangelici che l’autore meditava.
Alla domanda Che fare?, il Vangelo non risponde con descrizioni legalistiche, perché Gesù Cristo non ha formato alcun codice morale, la sua Verità era lui stesso, la sua Persona Vivente… Tolstoj non poteva non sentirlo… Se nega la divinità di Cristo con la sua ragione, egli crede alle sue parole, ama il Cristo e lo segue.
Pavel Evdokimov
Negli anni ’70 in cui è impegnato nella stesura di Anna Karenina (1876-1877), Tolstoj matura gli interrogativi, i dubbi e le convinzioni che, dopo la “grande crisi del 1881” (V. Šklovskij), occuperanno sempre più la sua attività di pedagogo, di scrittore, di pubblicista, fino a emergere con forza in Resurrezione (1889-1899) e negli ultimi racconti.
La rilettura di alcuni passi chiave di Anna Karenina, in parallelo con i passi del Vangelo che lo scrittore meditava, lascia intravedere la ricerca inquieta di un cristianesimo come arte dell’amore, come stile di vita che risponde alla bellezza della creazione di Dio.