
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
È iniziato il nuovo anno liturgico-pastorale.
Prosegue per il quarto anno consecutivo la proposta di meditazione al Vangelo della domenica con il consueto sussidio.
Alleghiamo di seguito la presentazione della nuova modalità di raccolta delle meditazioni stesse.
Il sussidio, aggiornato ogni settimana, rimane strumento di accompagnamento all’Ascolto e alla meditazione della Parola, per chiunque avesse occasione di utilizzarlo, in preparazione di incontri parrocchiali o familiari, o anche per momenti di riflessione personale.
L’équipe pastorale Caritas
Leggi la presentazione della proposta
dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-18)
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla tua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore
Ascolto e medito
Dobbiamo avere il coraggio di fondare la nostra fede su queste parole, dobbiamo avere la pazienza di comprenderle e farle nostre, nel nostro cuore; dobbiamo avere l’umiltà di porgere e porgerci le domande che ci suscitano; dobbiamo avere la mitezza di coloro che sono piccoli di fronte al grande e immenso dono ricevuto da Dio Padre. Con questi atteggiamenti accostiamoci alla lettura del vangelo di oggi e al mio cammino di fede che dentro questo brano può trasmettere il senso di Infinito.
Giovanni riassume dentro questo prologo tutto ciò che ha compreso e che ci può aiutare a comprendere l’immenso ed infinito dono d’Amore di Dio per noi. Viene ripresa l’idea della creazione, perché la venuta di Dio sulla terra è una rinascita, tutto riparte, tutto quel mondo già donato che invece che essere curato da giardinieri è stato condotto da despoti.
Logos, il verbo è dialogo e in questo modo, comunicando e agendo, Dio si manifesta a noi. Dio è presente nell’eternità e Giovanni ce lo dice perché lo ha compreso. In quell’eternità di cui facciamo parte anche noi, noi che Gesù non lo vediamo in carne ed ossa, ma lo vediamo in tutto ciò che c’è.
Tanti sono gli indizi della Sua presenza, che nella vita di tutti i giorni possiamo trovare. L’ ambiente in cui viviamo, i rapporti che abbiamo costruito, gli incontri di ogni giorno, il creato. Tanto di bello abbiamo per non poter credere in questa presenza; una presenza che spesso neghiamo, strumentalizziamo, rinneghiamo. Ma Dio c’è, parla e crea dentro la nostra vita sempre. Ama i Suoi figli e ciascuno di noi è Suo figlio.
Chiunque siamo, chiunque aspiriamo a divenire più che Figli di Dio non saremo mai. Questa origine Giovanni ce la ricorda bene, in una logica di cammino; da pastori che visitano il bambino dobbiamo saperci amati e camminare come i Magi verso Lui.
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.