Il dialogo di papa Leone con i Movimenti Popolari, sulla scia del vivo interesse già manifestato dal suo predecessore, papa Francesco, denota la considerazione che la Santa Sede nutre nei loro confronti, tanto da definire di «importanza profetica» la loro presenza nella società.
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«Sei tu, mio Signore, la mia speranza» (Sal 71,5). Il messaggio del papa per la IX giornata mondiale dei poveri
Nel suo Messaggio per la IX Giornata Mondiale dei Poveri, il prossimo 16 novembre, Leone XIV ricorda che i poveri sono “i fratelli e le sorelle più amati” della Chiesa e spera che questo Anno Giubilare “possa incentivare lo sviluppo di politiche di contrasto alle antiche e nuove forme di povertà” davanti alle disuguaglianze e i conflitti nel mondo. ”Lavoro, istruzione, casa, salute sono le condizioni di una sicurezza che non si affermerà mai con le armi”.
La Parola è la mia casa: [04/05/2025] III dom TP anno C
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.
Pietro a guida della Chiesa: peccatore perdonato, discepolo tra i discepoli
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,1-14)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
La Parola è la mia casa: [06/04/2025] V dom TQ anno C
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale di Chiuro e Castionetto.
La misericordia disegna nuove vie per il cammino della Chiesa di oggi
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
“Anabattismo” ieri e oggi
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Il 21 gennaio 2025 ricorre il quinto centenario della nascita del movimento anabattista zurighese, identificata con il battesimo di Jörg Blaurock da parte di Conrad Grebel, ex discepolo di Zwingli. Quello «zurighese» è solo uno tra i diversi «anabattismi» del Cinquecento, marcatamente diversi tra loro. Una parte della storiografia lo ha però proposto come la versione «classica».
La Parola è la mia casa: [25/02/2024] II dom TQ anno B
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dio non chiede sacrifici umani ma si sacrifica per amore e per la salvezza dell’uomo
Dal vangelo secondo Marco (Mc 9, 2-10)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
La Parola è la mia casa: [18/02/2024] I dom TQ anno B
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
40: tempo di prova, tempo per imparare, tempo per cambiare, tempo pieno di Dio
Dal vangelo secondo Marco (Mc 1, 12-15)
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
La Parola è la mia casa: [24/12/2023] IV dom TA anno B
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Dio che si fa uomo: una casa per tutti i popoli
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1, 26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
La Parola è la mia casa: [09/07/2023] XIV dom TO anno A
da Parrocchiechiurocastionetto.it, il sito della Comunità pastorale delle parrocchie di Chiuro e Castionetto.
Quale Chiesa per annunciare un Regno mite, umile di cuore, non violento?
Dal vangelo secondo Matteo (Mt 11, 25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
La guerra giusta – 1
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Tutti, forse, speravamo fosse una questione morale chiusa. Ma dal 25 febbraio di quest’anno la domanda è rimbalzata improvvisa: esiste una guerra giusta? In realtà una eco era già presente al tempo della guerra in Siria, ma l’Ucraina è molto più vicina della Siria, perciò oggi la questione torna alla ribalta. Soprattutto in ambito cattolico, l’acuta percezione del dramma Ucraino e l’inevitabilità delle difesa armata contro l’invasore russo ha portato molti teologi, filosofi e persone di fede a reinterrogarsi, lacerando spesso coscienze che hanno da sempre tentato di tenere insieme davvero fede e storia.
BarbaSophia – Agostino e la patristica
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Con filosofia patristica (dal latino pater, patris, “padre”) si intende la filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici. Il diffondersi e il radicarsi del cristianesimo apre una nuova stagione di riflessione filosofica, che sarebbe poi divenuta dominante nell’Europa occidentale dei secoli successi: la filosofia cristiana. Coloro che si adoperarono nell’elaborazione di una dottrina filosofica del cristianesimo vennero chiamati “padri della Chiesa” e tale dottrina patristica.
Aurelio Agostino d’Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina.
È Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae (“Dottore della Grazia”). È forse il maggiore rappresentante della Patristica. Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, il trattato La città di Dio.
1. Agostino e il tempo come estensione dell’anima
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Le diaconesse nella Chiesa Ortodossa. Intervista di Tudor Petcu a padre Filippo Ortenzi
Tudor Petcu ci invia il testo della sua intervista a padre Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, in riferimento alle diaconesse nella Chiesa Ortodossa.
Povertà e ricchezza nei Padri della chiesa
da Profeziaeliberazione.blogspot.com, Profezia e Liberazione “L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” (GS 17).
Il nuovo modello di società proposto da Gesù è, come afferma Juan Mateos, “un mutamento radicale che cambia i fondamenti stessi della società”. Propone e rende possibile un nuovo modello di uomo: sarà l’uomo nuovo a creare una società nuova. Per attuare tale progetto è richiesta una radicalità e una scelta di fondo per la povertà, che elimina l’accumulo di denaro e che si ispira all’amore per l’umanità oppressa e al desiderio di giustizia e di pace. Toglie l’ostacolo che impedisce l’esistenza di una società giusta e costituisce la base indispensabile per costruirla. Nasceranno da essa la generosità del condividere (Mt 6,22s), l’uguaglianza, la libertà e la fratellanza di tutti e tutte. Anche i Padri della chiesa avevano colto l’importanza della condivisione, elemento imprescindibile per cambiare stili di vita ed operare quella “religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo” (Gc 1,27), dove per mondo si intendono le degenerazioni umane del sopruso e dell’oppressione. Un attento studio del padre Zannini circa l’atteggiamento dei Padri verso il rapporto tra ricchezza e povertà, viene proposto qui di seguito.
La necessità del dialogo tra giudaismo e cristianesimo. Intervista a Daniel J. Lasker a cura di Tudor Petcu
Tudor Petcu ci propone una intervista sulla necessità del dialogo ebraico-cristiano al professor Daniel J. Lasker. Daniel Judah Lasker è uno studioso israeliano di filosofia ebraica nato in America. A partire dal 2017, è professore emerito nel dipartimento del pensiero ebraico dell’Università Ben Gurion del Negev.
Commento alla liturgia ortodossa: Diciottesima Domenica dopo Pentecoste
da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.
11 ottobre / 28 settembre 2020 – Domenica
Domenica 18a dopo Pentecoste. Non c’è digiuno. Tono 1°. Del ven. Caritone il Confessore, vescovo di Iconio (c. 350). Dei venn. schemamonaco Cirillo e schemamonaca Maria (c. 1337), i genitori del ven. Sergio di Radonezh. Sinassi dei venn. padri delle Grotte di Kiev, che riposano nelle Grotte vicine (del ven. Antonio). Del ven. Caritone Sjamzhenskij, igùmeno (1509). Del
ven. Erodione Iloezerskij, (1541). Del profeta Baruch (VII s. av. C.). Dei martt. Alessandro, Alfeo, Zosima, Marco pastore, Nicone, Neone, Eliodoro e altri (IV). Del principe retto-credente Vjacheslav (Wenceslao) il Ceco (935). Ritrovamento delle reliquie della ven. mart. grande principessa Elisabetta 1
(1918); della mart. Anna Lykoshinaja (1925); del ven. mart. Ilarione (Gromov), della ven mart. Michaela (Ivanova) (1937); della ven. mart. Tatiana Chekmazova, novizia (1942).
Apostolo: 2 Cor (9:6-11) e del venerabile: 2 Cor (4:6-15).
Vangelo: Lc (5:1-11) e del venerabile: Lc (6:17-23).

Coscienza filosofica e mondo pragmatico. Dialogo tra Tudor Petcu e il filosofo francese Pierre-Henri Tavoillot
Il nostro collaboratore Tudor Petcu ci propone una intervista con il filosofo francese Pierre-Henri Tavoillot. Nato il 24 maggio 1965 a Saint-Étienne è docente di filosofia all’Università di Parigi Sorbona-Parigi IV, presidente del College of Philosophy e condirettore della collezione “New College of Philosophy” di Grasset. Il suo lavoro si concentra sulla filosofia dell’Illuminismo, sull’etica e sulla filosofia politica contemporanea, in particolare su questioni educative, età della vita e arte del governo. Difende una concezione aperta della filosofia che promuove il dialogo e la collaborazione con le scienze umane (psicologia, sociologia, storia, antropologia, economia, ecc.).
Filosofia come modo di vivere. Intervista di Tudor Petcu al filosofo Alexander Baumgarten
Il nostro collaboratore Tudor Petcu ci invia una nuova intervista, stavolta all’intellettuale rumeno Alexander Baumgarten. Alexander Baumgarten (nato il 16 ottobre 1972 a Bucarest) è un filosofo rumeno specializzato in filosofia antica e medievale. Attualmente insegna alla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca, capo del Dipartimento di Filosofia Premoderna e Rumena e del Centro di Filosofia Antica e Medievale.
Occidente e Islam, l’incontro che cambia gli interlocutori
da Oasiscenter.eu, il sito della fondazione Oasis, cristiani e musulmani nel mondo globale.
La crescente presenza musulmana in Europa e la questione della compatibilità tra diverse visioni nella sfera pubblica. Continua a leggere
Quelli davvero “radicali”: anabattisti in pillole
da Svoltaonline.it, per i giovani cristiani che vogliono capire, credere e cambiare, il blog dei giovani della Assemblee di Dio in Italia.
Quest’anno si celebra il Cinquecentenario della Riforma Protestante. Quando ci capita di sentir parlare di Riforma protestante, di sicuro il primo nome è quello di Martin Lutero (1483-1546), il grande riformatore tedesco che, forte della propria esperienza personale di salvezza, ebbe il coraggio di sfidare Roma. Poi ci sarebbero più o meno in quest’ordine: Calvino, Zwingli, Melantone e, fra i precursori, Tyndale o Wycliffe. In ultimo, solo in ultimo, potremmo sentir citare anche gli Anabattisti. Di loro non si parla molto e, quando lo si fa, spesso sono liquidati come fanatici ed estremisti. Fu davvero così o vale la pena spendere dieci minuti per capire meglio cosa fu l’Anabattismo nell’Europa del XVI secolo? Vedremo infatti che questi anabattisti semi-sconosciuti ci sembreranno più vicini di quanto avremmo immaginato. Continua a leggere