
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Con filosofia patristica (dal latino pater, patris, “padre”) si intende la filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai Padri della Chiesa e dagli scrittori ecclesiastici. Il diffondersi e il radicarsi del cristianesimo apre una nuova stagione di riflessione filosofica, che sarebbe poi divenuta dominante nell’Europa occidentale dei secoli successi: la filosofia cristiana. Coloro che si adoperarono nell’elaborazione di una dottrina filosofica del cristianesimo vennero chiamati “padri della Chiesa” e tale dottrina patristica.
Aurelio Agostino d’Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina.
È Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae (“Dottore della Grazia”). È forse il maggiore rappresentante della Patristica. Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, il trattato La città di Dio.
1. Agostino e il tempo come estensione dell’anima
2. Agostino: la creazione dal nulla e il tempo come soggettività
3. Agostino e il problema del male
4. Agostino e la non sostanzialità del male: discussione in classe
Matteo Saudino
Laureatosi in Storia e Filosofia presso l’Università degli studi di Torino, insegna filosofia presso il liceo “Giordano Bruno” della stessa città.
È ideatore di BarbaSophia, il canale YouTube in cui spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Saudino ama definirsi come un obiettore di coscienza e un attivista impegnato da sempre nei movimenti per la pace, nelle campagne per la riduzione delle spese militari e contro la precarizzazione del lavoro e della vita; come un convinto sostenitore della democrazia partecipata dal basso, fondata sui diritti delle donne, degli uomini, dei bambini e degli animali, sulla giustizia sociale e sulla difesa dei beni comuni. Ha dichiarato di essere da anni «impegnato contro la trasformazione liberista della scuola italiana in un’azienda gerarchica, in cui gli studenti si stanno rapidamente trasformando in clienti-merci al servizio del mercato e della finanza» e «da sempre in prima linea per costruire un sistema scolastico che metta al centro le persone e la loro emancipazione umana e collettiva, perché l’istruzione non deve reiterare le ingiustizie economiche e le differenze sociali, bensì deve ridurre le disuguaglianze».