Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, era nato a Torino il 15 febbraio 1927. In una delle sue ultime opere, Conversazioni notturne a Gerusalemme diceva: “I miei genitori mi hanno donato la fede in Dio, mia madre mi ha insegnato a pregare”.
Edith Stein nacque a Breslavia nel 1891. Ultima di sette fratelli di un’agiata famiglia ebrea, percorse con successo gli studi, occupandosi di psicologia e di ricerca filosofica nell’università della sua città natale e poi in quelle di Gottinga e di Friburgo, come allieva prima e assistente del fino noto filosofo Edmund Husserl.
Carlo Carretto nasce ad Alessandria il 2 aprile 1910, in una famiglia di contadini proveniente dalle Langhe. E’ il terzo di sei figli, di cui quattro si faranno religiosi. La famiglia si trasferisce presto a Torino, in un quartiere periferico, dove c’è un oratorio salesiano che avrà molta influenza sulla formazione di Carlo e su tutta la famiglia. A 18 anni inizia a insegnare come maestro di scuola elementare.
A cavallo tra gli anni ’20 e ‘30, dopo una fase di rapporti problematici con la Santa Sede, la FUCI stava vivendo un momento di rinnovamento di cui il nuovo assistente Giovan Battista Montini e il nuovo presidente Righetti furono principali fautori.
Jean Guenolé Marie Daniélou nacque a Neuilly-sur-Seine il 14 maggio 1905. Egli era figlio di Charles Daniélou, un uomo politico francese che fu più volte ministro e una personalità anticlericale, e di Madeleine Clamorgan, fondatrice dell’Istituto Santa Maria e di una università gratuita femminile. Dopo gli studi presso la Facoltà di Lettere e filosofia alla Sorbona di Parigi, nel 1927 divenne professore associato di grammatica.
Domenique Chenu è stato uno dei teologi cattolici più importanti del XX secolo. Nato a Soisy-sur-Seine, Francia, nel 1895, a diciotto anni, nel 1913, entrò dai domenicani, a Le Saulchoir, presso Tournai attratto dalla vita domenicana e dall’ideale evangelico. Dal 1914 – anno della sua prima professione religiosa – quella solenne avvenne nel 1918, mentre nel 1919 venne ordinato sacerdote – al 1920 Chenu compì i suoi studi a Roma, all’ ‘Angelicum’.
Edward Schillebeeckx è nato ad Anversa il 12 novembre 1914 ed è stato uno dei periti che hanno offerto un prezioso contributo al Concilio Vaticano II. Dopo aver studiato presso i Gesuiti a Turnhout, entrò nei domenicani nel 1934.
Per cattolici e protestanti l’accesso e la comprensione della teologia ortodossa è stato mediato, nel Secondo Dopoguerra, dalle opere di Pavel Evdokimov (1900-1970). Dopo gli studi, egli si dedicò, dopo essersi trasferito da San Pietroburgo a Istanbul, ad una vasta opera sociale in particolar modo a favore degli immigrati, poveri e socialmente emarginati.
Yves Marie Joseph Congar nacque a Sédan nel 1904 in una famiglia cattolica praticante. Entrato in seminario nel 1921 a Parigi, ebbe già in questi anni giovanili la possibilità di venire a contatto con i maggiori intellettuali cattolici di allora, quali J. Maritain e R. Garrigou-Lagrange, uno dei maggiori conoscitori di sempre di S. Tommaso.
‘Un momento critico per costruire ponti’: è il titolo della conferenza internazionale svoltasi dal 26 al 29 luglio a Sarajevo per iniziativa del ‘Catholic Theological Ethics in the World Church’, a cui hanno preso parte circa 500 studiosi, in particolare teologi moralisti, provenienti da 80 Stati, chiamati a confrontarsi su due questioni centrali: la crisi climatica e il suo impatto su ambiente e popolazioni più deboli, e la tragica superficialità che si riscontra nella leadership politica di troppe nazioni.
Non esiste un pensiero in solitudine, il pensiero teologico è sempre un dialogo: un dialogo con gli altri, soprattutto con fratelli e padri, ma anche con madri e sorelle. Noi [io e mia moglie, Elisabeth Moltmann Wendel] abbiamo iniziato una teologia di dialogo fra uomini e donne, anche con le nostre quattro figlie e questo ha portato molti frutti. Più fruttuoso di quanto potrebbe essere fare teologia solo fra uomini, perché questi sono solo il cinquanta per cento dell’umanità, e anche perché quattro occhi vedono meglio di due.
Jürgen Moltmann
Jürgen Moltmann, teologo tuttora vivente, è nato nel 1926 ad Amburgo in una famiglia protestante liberale alquanto secolarizzata, nella quale, a suo dire, Lessing, Goethe e persino Nietzsche erano più letti della Bibbia. I suoi interessi culturali adolescenziali erano focalizzati sulla fisica.
Là [nella Gemäldegalerie di Dresda davanti alla “Madonna Sistina” di Raffaello] mi penetrarono l’anima gli occhi della Regina celeste che scendeva dal cielo con il Bambino eterno. C’era in essi la smisurata forza della purezza e del sacrificio accettato con preveggenza, la conoscenza della sofferenza e la disponibilità ad offrirsi volontariamente, e quella reale disposizione al sacrificio si vedeva negli occhi, non infantili, del Bambino. … Non era un’emozione estetica, era un incontro, una nuova conoscenza, un miracolo. Io (allora marxista) involontariamente chiamai questa visione preghiera.
La nostra parola iniziale si chiama bellezza. La bellezza è l’ultima parola che l’intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto. Essa è la bellezza disinteressata senza la quale il vecchio mondo era incapace di intendersi, ma la quale ha preso congedo in punta di piedi dal moderno mondo degli interessi, per abbandonarlo alla sua cupidigia e alla sua tristezza. Essa è la bellezza che non è più amata e custodita nemmeno dalla religione, ma che, come maschera strappata dal suo volto, mette allo scoperto dei tratti che minacciano di riuscire incomprensibili agli uomini. […] Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che – segretamente o apertamente – non è più capace di pregare e, presto, nemmeno di amare.
E’ necessario che tra la Bibbia e il giornale, come tra i due poli di un arco elettrico, comincino ad accendersi lampi di luce per rischiarare la terra.
Karl Barth
Forse gli angeli, quando sono intenti a rendere lode a Dio, suonano musica di Bach, ma non ne sono sicuro; sono certo invece, che quando si trovano tra di loro suonano Mozart ed allora anche il Signore trova diletto nell’ascoltarli.
Che fine fanno le arance raccolte sfruttando il lavoro dei migranti? E quali sono le responsabilità delle multinazionali, dei commercianti e dei produttori? A queste domande ha risposto il rapporto, realizzato dalle associazioni ‘daSud’, ‘Terra! Onlus’, ‘Terrelibere.org’ sulla trasparenza di filiera e la responsabilità sociale nelle aziende, ‘#Filierasporca – La raccolta dei rifugiati’. Continua a leggere
Nei giorni scorsi la diocesi di Milano ha ricordato i 31 anni dalla morte del venerabile Giuseppe Lazzati, figura significativa del cattolicesimo italiano del Novecento e impareggiabile testimone nella 150enaria storia dell’Azione Cattolica Italiana. Egli partecipò attivamente alla stesura della Costituzione Italiana, di cui a dicembre ricorrono esattamente i 70 anni dalla sua promulgazione. Continua a leggere
Il tema del lavoro risulta sempre più legato al mondo giovanile italiano dal quale emerge forte la preoccupazione nei confronti di una condizione di difficoltà che non fa intravedere sbocchi lavorativi e che risulta accentuata da una crisi economica che ha colpito molti paesi e tutte le fasce d’età. Ma le nuove generazioni sono anche il ‘nuovo che produce nuovo’. Continua a leggere
Tra il 1992 e il 1996 la città è stata assediata dai serbi: a distanza di 20 anni il collettivo di artisti bosniaci ‘Fama Collection’ ha raccolto in un libro, le strategie adottate dagli abitanti per mangiare, dormire, vivere, intitolato ‘Sopravvivere a Sarajevo’: Continua a leggere