«Preghiera per l’Europa e la pace». Un testo del del pastore riformato svizzero Martin Högger

La «Preghiera per l’Europa e la pace» è stata scritta dal pastore riformato svizzero Martin Högger nel 2020.

Dio di bontà, tu guardi all’Europa,
tu l’hai benedetta attraverso i secoli,
tu hai suscitato una cultura e dei testimoni di speranza;
ti rendiamo grazie per la tua presenza nella storia dell’Europa.

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«Wstawać». Due testi di Primo Levi

Sognavamo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo:
Tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba:
«Wstawać»;
E si spezzava in petto il cuore.

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La valigia quasi vuota. Una conferenza di Haim Baharier

L’incontro con il Maestro Haim Baharier che ripercorre un viaggio a cavallo fra esperienza narrativa e biografica, offrendo una chiave per descrivere la coscienza collettiva degli ebrei scampati alla Shoà. Ne discuterà con Vittorino Andreoli, noto studioso italiano.

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Sarajevo, i luoghi ebraici

da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.

La costituzione della Bosnia Erzegovina non contempla gli ebrei tra i popoli costitutivi. Eppure, è anche seguendo le traversie di un tesoro di questa ormai piccola comunità, l’Haggadah di Sarajevo, che si possono comprendere quelle di questa terra difficile.

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Torah, claudicanza e responsabilità. Haim Baharier a #SOUL

Haim Baharier è pensatore, studioso di ermeneutica ed esegesi biblica e scrittore francese (n. Parigi 1947). Nato da genitori ebrei di origine polacca, reduci dal campo di sterminio di Auschwitz, impara subito a parlare diverse lingue, tra cui yiddish, tedesco, inglese e russo. Matematico e psicanalista, da giovane ha lavorato nell’azienda tessile di famiglia, ed è stato anche commerciante di preziosi e consulente aziendale.

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«Babij Jar», di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

L’annientamento della popolazione ebraica sul posto, al di fuori dei campi di sterminio, che i nazisti perpetrarono nella loro avanzata verso est dal mar Baltico al mar Nero, copre numericamente quasi la metà della Shoah. Babij Jar è un burrone non lontano da Kiev che, quando i tedeschi occuparono la città ucraina nel settembre del 1941, divenne la tomba della popolazione ebraica residente. E di intellettuali, partigiani ucraini, soldati prigionieri, addirittura calciatori della Dinamo che non si erano voluti far battere dalla squadra delle Forze Armate tedesche, ladri comuni, decine di migliaia di rom. A questo luogo, o meglio a ciò che rappresenta, Evgenij A. Evtušenko dedicò un poema, i cui versi sono stati immortalati dalla loro inclusione nella sinfonia n° 13 di Dmitrij D. Šostakovič. Poiché la sua intenzione era di rendere omaggio alle vittime innocenti non solo del nazismo, ma anche dello stalinismo, Šostakovič chiese poi a Evtušenko altri testi da introdurre nella sinfonia, che furono poi modificati su pressione di Nikita Chruščëv: “Vorrei scrivere una sinfonia per ciascuna delle vittime, ma è impossibile ed è per questo che dedico a tutte loro la mia musica”.

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L’ebraicità di Gesù secondo alcuni studiosi ebrei del Novecento

da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.

Quanti buoni cristiani andando a Messa a Natale si sono ricordati che stavano celebrando il compleanno (seppur in data fittizia) di un bambino ebreo? Che nacque da madre ebrea, che fu circonciso l’ottavo giorno dalla nascita, che fece il suo bar mitzwà a Gerusalemme – sebbene vivesse a Nazareth, si usava già allora! – e che frequentava regolarmente la sinagoga per ascoltare la Torà? Per secoli questa verità, storica e teologica del cristianesimo, ossia l’ebraicità di Gesù, è stata obliata, anzi rimossa, anzi nascosta. Nel corso del Novecento però alcuni studiosi ebrei, non solo storici di professione ma anche rabbini, l’hanno recuperata in una serie di studi scientifici nel segno, in inglese, di un claiming Jesus. La tesi è semplice: Gesù appartiene di diritto alla storia ebraica, a prescindere da quel che ne hanno fatto i cristiani.

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Edith Stein: una grande donna!

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

Edith Stein nacque a Breslavia nel 1891. Ultima di sette fratelli di un’agiata famiglia ebrea, percorse con successo gli studi, occupandosi di psicologia e di ricerca filosofica nell’università della sua città natale e poi in quelle di Gottinga e di Friburgo, come allieva prima e assistente del fino noto filosofo Edmund Husserl.

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Primo Levi e il Kippur

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

“…La sera della vigilia ci disponemmo in fila per ricevere la zuppa, come ogni sera; davanti a me c’era Ezra, orologiaio di mestiere, cantore il sabato in un remoto linguaggio lituano. […] Quando fu di fronte ad Otto non porse la gamella ed invece gli disse: – Signor capo-baracca, oggi per noi è un giorno di espiazione, ed io non posso mangiare la zuppa. Le domando rispettosamente di conservarmela fino a domani sera.

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Tocca a noi difendere Dio. Vivere la Pasqua in questo tempo

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Il silenzio di Dio

Non è il problema della verità che mi preoccupa. Voglio sapere se il punto di vista religioso ha un significato oggi. Trova una risposta, Lurie. Fa’ a pezzi la Bibbia e vedi se è qualcosa di più, oggi, dellIliade o dellOdissea. Trova quella risposta.

Cosi Chaim Potok, il magnifico cantore degli ebrei di Brooklin, in uno dei suoi libri più belli, un vero e proprio romanzo di formazione (In principio, Garzanti). La questione posta da Potok è risuonata prepotente in questo tempo. Tempo di dolore e di morte, tempo di domande e di grandi interrogazioni. Tempo dove Dio, a molti, è parso muto e lontano. 

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«Abbiamo bisogno di riunirci attorno a una visione di città fraterna e universale, che sia un sogno proposto alle giovani generazioni». Messaggio di Papa Francesco su Roma Capitale

«Roma avrà un futuro, se condivideremo la visione di città fraterna, inclusiva, aperta al mondo. Nel panorama internazionale, carico di conflittualità, Roma potrà essere una città d’incontro». Papa Francesco ha inviato un messaggio all’apertura delle celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale che ha affidato alla lettura del cardinale Pietro Parolin. Nel messaggio ricorda l’occupazione nazista, l’aiuto che la Chiesa diede ai perseguitati politici ed ebrei, gli anni del Concilio Vaticano II, fino ad arrivare ai giorni nostri.

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Radici dell’antisemitismo teologico

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Del processo di revisione che le chiese cristiane, in particolare le protestanti, e in particolare quelle tedesche, hanno avviato dal dopoguerra in merito al “fiancheggiamento” o alla “non-opposizione” al nazismo e alla persecuzione degli ebrei, fa parte anche un capitolo assai impegnativo, doloroso ma necessario, e che richiede strumentazioni e capacità scientifiche non da poco. Si tratta dell’esegesi e della compromissione di alcuni approcci alla materia biblica, che di fatto portarono acqua all’ideologia mortifera dell’antisemitismo nazista. Ne parliamo con il professor Daniele Garrone, docente di Antico testamento alla Facoltà valdese di Teologia in Roma, che ha partecipato alla presentazione del libro dello studioso svedese Anders Gerdmar Bibbia e antisemitismo teologico (Paideia) uscito da pochissimi giorni in Italia.

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La definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA)

L’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) unisce governi ed esperti per rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo nonché per sostenere gli impegni della dichiarazione di Stoccolma del 2000.

La definizione di lavoro giuridicamente non vincolante di antisemitismo è stata adottata dai 31 Stati membri dell’IHRA, il 26 maggio 2016:

L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.

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«Vie di santità senza confini. I nostri maestri». Madre Marija (Skobcova)

Nel 2013 veniva pubblicato un singolare libro bilingue, in russo e in italiano, dal titolo Vie di santità senza confini – i nostri maestri, tappa di un percorso di amicizia e di reciproca conoscenza tra ACLI e l’Unione delle piccole fraternità ortodosse della Trasfigurazione. Su La Bottega di Nazareth era già stata pubblicata il bell’intervento di introduzione di Giovanni Bianchi dal titolo Cercare maestri. Proponiamo nella traduzione italiana il “ritratto” biografico di madre Maria Skobcova a cura degli amici russi delle fraternità della Trasfigurazione.

20191231 copertina libro ACLI-Fraternità Trasfigurazione Continua a leggere

Contemplare il volto di Dio: 9) Il volto del Dio che abbandona. Di Rosanna Virgili

da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.

Rosanna Virgili ci offre dieci schede per la meditazione invitando a contemplare il volto di Dio e aiutando a riflettere sul modo in viviamo questo nostro tempo.

9) Il volto del Dio che abbandona. Quando Dio non risponde

Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: “ Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?“. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere , dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

Mc 15,33-37

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J. B. Metz e la teologia del Novecento

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Si è spento il 2 dicembre, a 91 anni, Johann Baptist Metz, pensatore cattolico-romano, noto nel postconcilio come araldo della «nuova teologia politica», che ha il proprio manifesto nel volume Sulla teologia del mondo, uscito in tedesco nel 1968 e tradotto alcuni anni dopo. La branca della disciplina che Metz coltiva, la “teologia fondamentale”, consiste nell’esposizione delle ragioni di plausibilità della fede cristiana, in serrato dialogo con la filosofia. Il maestro di Metz, Karl Rahner, svolge questo compito mediante concetti derivati dall’esistenzialismo: l’essere umano è per sua natura aperto all’infinito, che costituisce la sua aspirazione profonda, anche quando non è consapevole: il messaggio cristiano si inserisce, per così dire, in tale dinamica, incontrando ed esaudendo tale desiderio.

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