Dopo il bel dialogo sull’Ortodossia in Italia e la recensione sul suo libro sulla libertà religiosa in Italia, ecco un’altra intervista al professor Massimo Giusio,questa volta in riferimento alla sua personalità scientifica. Come sempre a cura del dottor Tudor Petcu. Il professor Giusio è avvocato e giornalista, autore di testi e pubblicazioni in materia storica ed artistica, sociologica e in materie giuridiche, si occupa di storia delle religioni, antropologia religiosa e psicologia sociale ed è stato docente di storia della Chiesa, diritto costituzionale, diritto ecclesiastico e penale presso l’Unitré di Torino.
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I fondamenti teologici dell’Islam. Intervista all’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini a cura di Tudor Petcu
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu all’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini sui fondamenti teologici dell’Islam. Yahya Sergio Yahe Pallavicini è un cittadino italiano nato musulmano, da madre giapponese e padre italiano, nel 1965 ed è Vice Presidente e imam della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, oltre che l’imam della Moschea al-Wahid di Milano in via Meda. Dal 2006 è consigliere del Ministero dell’Interno nella Consulta per l’Islam italiano e presidente del Consiglio ISESCO per l ‘educazione e la cultura in Occidente.
Federico II e gli ebrei. Breve storia dell’imperatore che discuteva il Talmud
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Di pochi personaggi del passato si può dire che abbiano diviso e contrapposto gli animi, costringendo le persone a schierarsi, come di Federico II, imperatore tedesco e re di Sicilia nella prima metà del secolo XIII, di cui nel 2020 cadono gli 800 anni dall’ascesa al trono imperiale. Tra i protagonisti indiscussi, di volta in volta amato o odiato, del medioevo, definito “stupor mundi”, meraviglia del mondo, dai sostenitori, descritto come anticristo dalla propaganda papale, Federico anche molti secoli dopo la morte non ha smesso di dividere gli storici. Primo uomo moderno su un trono secondo Jacob Burckhardt, innanzitutto imperatore tedesco per Ernst Kantorowicz, uomo del suo tempo e del Mediterraneo per David Abulafia. Ma quali sono gli atteggiamenti di Federico nei confronti degli ebrei, all’epoca numerosi nel suo regno? Quale la politica dell’imperatore verso le comunità ebraiche?
Don Renzo Scapolo: «a Sarajevo ancora vivo il suo ricordo, ancora valido il suo stile». Breve intervista all’arcivescovo di Sarajevo a cura de “Il Settimanale della diocesi di Como”
da Settimanalediocesidicomo.it, Il Settimanale della diocesi di Como online.
«Ricordo don Renzo Scapolo con simpatia e sincero affetto. Era una persona speciale. Un prete vulcanico». La sua «strategia di ascolto e convivenza è ancora attuale. Ha lavorato con tanta buona volontà». È ancora viva la memoria del sacerdote comasco nelle parole dell’arcivescovo di Sarajevo, e presidente della Conferenza episcopale di Bosnia-Erzegovina, il cardinale Vinko Puljić. Lo abbiamo incontrato a Bari. È uno dei sessanta vescovi partecipanti al forum “Mediterraneo, frontiera di pace”.
A proposito dell’etica dell’autenticità o della responsabilità morale nei confronti delle ferite della storia
La storia, così come si è manifestata attraverso gli eventi che l’hanno caratterizzata e seguita, è la lezione più difficile che una coscienza morale e spirituale può imparare. È difficile perché apprenderlo significa rinunciare all’abitudine più passionale dell’uomo, ovvero al comportamento storico che non è mai stato deciso.
Il filosofo tedesco Martin Heidegger ha affermato che l’essere in quanto tale è specifico per ogni epoca storica, cioè differisce da un’epoca storica all’altra, ma il tempo in quanto entità della storia ci ha mostrato che invano si è verificata un’evoluzione della tecnologia o dell’etica. Discorso adottato dagli “scultori e pittori di metafora”, purché la sofferenza della storia non sia ricevuta autenticamente dalla coscienza dei posteri.
Srebrenica. Per non dimenticare. Un viaggio
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
A Srebrenica, nella Bosnia nord-orientale, quella mattina faceva caldo, molto caldo. Era l’11 luglio del 1995 e, qualche giorno prima, centocinquanta caschi blu olandesi avevano lasciato incustodita la città che, da tre anni, era cinta d’assedio dalle forze serbe del generale Ratko Mladic.
La nostra cittadinanza è nei cieli
da Chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi.
La Conferenza delle Chiese europee (KEK) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in vista delle prossime elezioni per il Parlamento europeo dal titolo: “L’Europa è il nostro futuro”. La campagna afferma come pace, giustizia, libertà, riconciliazione, solidarietà, tolleranza e dignità umana siano non solo i valori su cui si fonda l’Unione europea (UE) ma anche quelli delle chiese cristiane. Indirizzata alle chiese membro, tra cui quella valdese e metodista, la campagna, promossa insieme alla Commissione delle chiese per i migranti in Europa, invita a partecipare al processo democratico attraverso il voto in agenda nei ventotto paesi membro della UE dal 23 al 26 maggio.
Come introduzione al tema e strumento di discussione con i candidati è stata prodotta anche un’utile brochure. Di questa campagna abbiamo parlato con il pastore Peter Ciaccio, membro del comitato direttivo della KEK.
Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune
Pubblichiamo il testo integrale del Documento firmato il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb.
Alzare il livello di allerta contro il razzismo
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
A colloquio con il dr. Andi Nganso, il medico rifiutato da una paziente perché “nero”. Nganso, originario del Camerun, è membro della chiesa battista di Varese.
«Non mi faccio visitare da un “nero”» ha detto la paziente al dottore, che ha risposto «Ti ringrazio. Ho 15 minuti per bere un caffè». Uno dei tanti (purtroppo) episodi di razzismo che si compiono quotidianamente nel nostro paese, condiviso su Facebook, è diventato un caso nazionale. Molti media si sono, infatti, occupati della vicenda del dottor Andi Nganso, 30 anni, originario del Camerun, da un anno operativo presso il servizio di continuità assistenziale (l’ex Guardia medica) a Cantù, nel Comasco, che nei giorni scorsi si è trovato di fronte una signora di una sessantina di anni che ha lasciato l’ambulatorio perché si è rifiutata di farsi visitare da un medico nero. Il dr. Andi Nganso, trasferitosi per motivi di studio in Italia dove ha svolto tutto il suo percorso universitario, è membro della chiesa battista di Varese. Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia, lo ha raggiunto telefonicamente per rivolgergli alcune domande.
Paganesimo e laicità
da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano. Continua a leggere
Quando una comunità può dirsi “cristiana”?
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani. Continua a leggere