Chi sono i Copti?

da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.

I Copti sono i discendenti diretti degli antichi Egizi dei tempi dei faraoni. Sono stati anche definiti “i figli moderni dei faraoni”.
La parola “copto” significa in realtà semplicemente “egiziano” e deriva dalla parola greca “Aigyptos”, che a sua volta derivava dall’antico vocabolo egizio “Hak—ka—ptah” (la dimora dello spirito del dio Ptah), uno dei nomi della prima capitale dell’antico Egitto, Menfi.

Dall’epoca della conquista araba (641 d.C.), i musulmani hanno usato la parola “guipte” (copto) per designare gli Egiziani, che a quell’epoca erano tutti cristiani. A poco a poco si è verificata un’identificazione del termine “copti” con l’essere “cristiani”.
Il vocabolo “copto” sottintende anche la lingua, l’arte e la civiltà dell’Egitto tra la fine dell’epoca tolemaica e l’arabizzazione del Paese, cioè dal 30 a.C. Circa fino al Medioevo.

La situazione religiosa precedente

Oltre che per la loro superiorità nelle scienze e nelle arti civili, gli antichi Egizi sono noti per il pensiero religioso di cui avevano conoscenza, in modo istintivo, dai primi secoli. Lo storico greco Erodoto dice: “Gli Egiziani sono straordinariamente religiosi, assai più di tutti gli altri uomini”. Di fatto l’impiego di tutte le forze scientifiche, che gli antichi Egizi possedevano, al servizio del pensiero religioso, come l’erezione delle piramidi e l’arte della mummificazione, ha influenzato molto i Copti.

​Non vedevano la scienza come elemento contrastante con la fede cristiana, anzi lo consideravano un elemento a suo favore. Perciò la scuola cristiana di Alessandria aprì la sua porta davanti agli scienziati e ai filosofi credendo che ogni scienza o filosofia può servire alla vita spirituale vera.

A differenza della maggior parte delle altre civiltà antiche, che erano immerse nella vita mondana cercando i piaceri temporanei, il pensiero egiziano era assorbito dall’idea del mondo venturo e della resurrezione. Quando gli Egiziani hanno accolto la fede cristiana si interessavano del Cristo risorto dai morti. Gli hanno dedicato canti con melodie lunghe e digiuni severi, sopportandoli con gioia. Ciò ha avuto il suo impatto sulla nostra adorazione, sulla nostra liturgia e anche sulla nostra vita quotidiana.

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