
da Caritas.diocesidicomo.it, il sito della Caritas diocesana di Como.
Riproponiamo per il terzo anno consecutivo il sussidio di meditazione relativo al Vangelo della domenica.
Con la stessa struttura, nel sussidio viene proposto quest’anno un unico cambiamento rispetto alle immagini settimanali riportate sulla prima pagina a introduzione del Vangelo, della meditazione e della proposta di lavoro personale.
La meditazione anche per quest’anno sarà guidata dalle riflessioni di don Rocco Acquistapace che ha rinnovato la sua disponibilità ad accompagnarci in questo cammino. Con l’augurio che il sussidio possa rappresentare motivo di condivisione comunitaria alla luce e nell’ascolto della Parola.
L’équipe pastorale Caritas
Vangelo secondo Luca (Lc 24, 35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni»
Parola del Signore
Ascolto e medito:
La storia di Gesù, la sua venuta in mezzo a noi inviato dal Padre, noi non l’abbiamo vissuta in prima persona ma c’è stata tramandata nei secoli. Erano sconvolti e avevano paura i discepoli nel vederlo apparire ma era lì davanti a loro. Noi invece lo dobbiamo cercare nelle nostre vite.
E Lui c’è, e noi lo possiamo rendere presente con la nostra testimonianza. È quello che lui ha detto, che è presente sempre, nel tempo; quello che lui ha fatto e ha subìto ne è il segno tangibile; le sue parole condivise e lasciate anche a noi sono la prova della sua presenza.
È proprio con queste parole che si apre la mente dei discepoli ed è con le stesse parole, lette e rilette, ascoltate e meditate che deve aprirsi anche la nostra. Le ultime parole di Gesù, citate nel Vangelo, ci richiamano alla nostra missione.
Ogni volta che noi parliamo di Lui, lo rendiamo presente nella nostra vita: ci apre all’intelligenza delle Scritture, ci dona la sua gioia, ci libera dalla paura e ci invita ad essere suoi testimoni.
Chiede a noi oggi di non essere considerato un fantasma, ma una persona viva e concreta che ci accompagna e ci chiede di portare al mondo la sua pace. Certo, è un atto di fede difficile e faticoso perché facilmente aderiamo a emozioni sacre e religiose ma con più difficoltà aderiamo a Gesù Cristo e alla sua Parola.
Ma Gesù ha molta pazienza, siede alla mensa e condivide il mangiare, entra in una relazione di prossimità e riprende quanto contenuto nelle Sacre Scritture.
Tutti questi gesti riportano alla fede i discepoli e devono riportare alla fede anche noi, segni e parole a cui dobbiamo dare il giusto significato, non la spiegazione; al fine di non essere abbagliati ma illuminati.
Medito e condivido
- Quali segni nella mia vita rendono presente Gesù?
Il metodo
Ciascuna nostra azione, pensiero, incontro o relazione trova senso nella Parola che ci guida e dà sapore al nostro essere uomini e discepoli di Dio e al nostro vivere la Fede, la Speranza e la Carità nella propria quotidianità. Quando la comunità si riunisce, attraverso i suoi rappresentanti, a pregare, riflettere e organizzare le proprie attività, non può vivere pienamente la propria dimensione comunitaria e cristiana, se non si radica su di un attento ascolto, una condivisa meditazione e una coraggiosa esperienza della Parola di Dio: “nostro nutrimento e fonte di gioia”.
La Caritas Diocesana fa suo il metodo di Ascolto e Meditazione della Parola e lo introduce in una proposta di stile che, dopo l’Assemblea del 17 Marzo 2018, propone a tutte le comunità parrocchiali e vicariali nelle loro forme di incontro, con cadenza settimanale.
È un metodo che parte dalla lettura del Vangelo della Domenica precedente la settimana in cui ci si incontra; una Parola quindi già sentita, ascoltata e meditata ciascuno a livello personale o famigliare.
Un ascolto che diventa meditazione attraverso una riflessione guida che serve più che altro a contestualizzare il brano del vangelo letto e una meditazione che diventa condivisione se ciascuno, in piena libertà e disponibilità, mette in comunione con gli altri una o più risposte alle domande stimolo proposte.
Infine, tre semplici proposte di impegno concreto da viversi in qualsiasi momento, non durante l’incontro, proprio come accompagnamento e richiamo alla Parola, nel passare del nostro tempo settimanale:
SCRIVERE A … a chi vorrei comunicare la mia riflessione sul Vangelo letto o le mie risposte alle domande stimolo che magari all’interno del gruppo non siamo riusciti ad esprimere;
SCRIVERE DI… cosa vorrei condividere, quale pensiero, quale preoccupazione, quale proposito;
SCRIVERE PER… quale intento mi ha portato a scrivere; quale impegno dopo l’Ascolto, la Meditazione e la Condivisione della Parola, nella mia vita di tutti i giorni.