Il dott. Tudor Petcu ci invia un’intervista a una poetessa rumena, Silvana Andrada Tcacenco, che volentieri pubblichiamo.
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La personalità spirituale di padre Placide Deseille. Intervista di Tudor Petcu con Jean-Claude Noye
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu al giornalista Jean-Claude Noye sulla figura di padre Placide Deseille. L’archimandrita Placide , all’anagrafe René Jean Emile Deseille, nato il 16 aprile 1926 a Issy-les-Moulineaux (Hauts-de-Seine) e morto il 7 gennaio 2018 a Romans-sur-Isère (Drome), è stato un monaco e teologo ortodosso francese. È conosciuto come il fondatore delle dipendenze athonite (métochia) in Francia: il Monastero ortodosso Saint-Antoine-le-Grand nel 1978 a Saint-Laurent-en-Royans nella Drôme e il Monastero della Protezione della Madre di Dio (1985) che in seguito divenne noto come Monastero di Solan nel Gard. È il fondatore della collezione “Spirituality Orientale” dell’Abbaye Bellefontaine . È autore di diversi libri sulla storia del monachesimo e della spiritualità ortodossa, di cui era specialista.
Raimon Panikkar e la via della mistica. Intervista a cura di Renzo Salvi
PANIKKAR, con il linguaggio dell’anima, espone il “suo” pensiero fluido e gratificante; snoda gli schemi e le artificiosità intellettuali che atrofizzano le realta’ spirituali.
Si allontana dalle divergenze e trabocca nella consapevolezza dell’universalità della divinità, comune e manifesta in tutto cio che è, enfatizzando l’unicità di ogni individuo. Definisce la via della mistica, come processo di liberazione e scoperta della consapevolezza del se, di relazione e condivisione.
INTERVISTA DI RENZO SALVI
Il carisma del Ba‘al Shem Tov, alle origini del chassidismo. Storia (e filosofia) di un innovatore spirituale
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Poche altre figure, nella storia ebraica, hanno esercitato il fascino di Israel ben Eli‘ezer, più noto come il Ba‘al Shem Tov (1700ca-1760) o Besht, il ‘fondatore’ del movimento chassidico. Di suo pugno non abbiamo nulla di scritto, se non un paio di epistole; la via obbligata per esplorarne la carismatica personalità e le idee resta dunque l’esame delle principali raccolte di storie e di insegnamenti tramandati in yiddish e in ebraico nello stile dell’aneddotica agiografica. A queste raccolte hanno attinto tutti i maggiori divulgatori contemporanei della sua figura: da Martin Buber a Louis Newman, da Shmuel Yoseph Agnon ad Abraham Joshua Heschel ed Elie Wiesel. Non sorprende poi che esistano diverse prospettive o interpretazioni del Besht, così come esistono molteplici declinazioni del suo carisma nelle diverse correnti o dinastie in cui si rifrange il chassidismo stesso.
Scoprire l’eredità ortodossa in Italia. Intervista a cura di Tudor Petcu a padre Gianni De Paola
Tudor Petcu ci propone l’intervista a padre Gianni De Paola, sacerdote ortodosso italiano.
Alcuni pensieri di San Serafim di Sarov. Traduzione in italiano di Tudor Petcu
Il dottor Tudor Petcu ha appena tradotto alcuni pensieri di San Serafim di Sarov in italiano.
Serafino di Sarov, in russo Серафи́м Саро́вский, al secolo Próchor Isídorovič Mošnín (Про́хор Иси́дорович Мошни́н) (Kursk, 19 luglio 1759 – Sarov, 2 gennaio 1833), è stato un monaco cristiano e mistico russo, considerato dalle Chiese ortodosse uno dei più importanti.
Starec vissuto nel XIX secolo, è ricordato per aver esteso gli insegnamenti monastici di contemplazione e di disprezzo del proprio corpo ai laici, indicando lo scopo della vita cristiana nell’acquisizione in sé dello Spirito Santo.
Il terzo necessario per un sano equilibrio tra testa e cuore (credenti)
dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.
Da Istanbul ricevo una email dove lei mi informa di avere brillantemente superato l’esame di religioni comparate. Le rispondo “alf mabruk ala najahiki”, complimenti! È la giovane musulmana sunnita che qualche settimana fa mi aveva chiesto aiuto per prepararsi a quell’esame: dovevo rispondere a una lista di 22 densissime domande sulla mia fede. Una cosa quasi unica in tanti anni di rapporto con i musulmani, che so più inclini a informare i cristiani sul cristianesimo, piuttosto che esporsi alla loro narrazione. Lei dunque ha compiuto un atto coraggioso, con metodo rigoroso.
I fondamenti teologici dell’Islam. Intervista all’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini a cura di Tudor Petcu
Pubblichiamo l’intervista a cura di Tudor Petcu all’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini sui fondamenti teologici dell’Islam. Yahya Sergio Yahe Pallavicini è un cittadino italiano nato musulmano, da madre giapponese e padre italiano, nel 1965 ed è Vice Presidente e imam della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, oltre che l’imam della Moschea al-Wahid di Milano in via Meda. Dal 2006 è consigliere del Ministero dell’Interno nella Consulta per l’Islam italiano e presidente del Consiglio ISESCO per l ‘educazione e la cultura in Occidente.
La storia della filosofia greca. Intervista di Tudor Petcu al professore Ioannis Christodoulou
Il dottor Tudor Petcu ci ha inviato una intervista al professor Ioannis Christodoulou, un’insegnante greco di filosofia che vive a Cipro. Il prof. Christodoulou si occupa di Filosofia dell’educazione, Storia della filosofia, Metafisica. Ha insegnato Filosofia dell’educazione e Sociologia dell’educazione presso la Scuola superiore di pedagogia e istruzione tecnica (ASPAETE Thessaloniki ) dal 2000 al 2002, alla Hellenic Open University (EAP) dal 2000 al 2014. Ha anche insegnato presso l’Università di Cipro (2002 -2017), l’Università europea di Cipro (2004) e la New York College (2001-2002).
San Sergio di Radonezh e il movimento esicasta
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
In un testo di ricerca storica che cerca di rivelare le connessioni tra san Sergio di Radonezh e l’esicasmo athonita a lui contemporaneo, vi offriamo in traduzione italiana uno splendido affresco della vita e del prezioso contributo spirituale del fondatore della Lavra della santa Trinità.
San Sergio di Radonezh, uno dei santi russi più amati e accreditato da molti come la forza centrale del risveglio monastico in Russia durante il XIV secolo, è stato paragonato a molti dei padri esicasti della sua epoca.
Dal Dio senza nome – da “Predigten, Traktate, Sprüche” di Meister Eckhart
Tudor Pectu ci presenta la sua traduzione di alcuni pensieri in riferimento al Dio senza nome presenti in un libro molto noto di Meister Eckhart, “Predikten, Traktate, Sprüche”. Eckhart von Hochheim, meglio conosciuto come Meister Eckhart (Tambach-Dietharz o Hochheim, 1260 – Colonia o Avignone, 1327/1328), è stato un teologo e religioso tedesco. È stato uno dei più importanti teologi, filosofi e mistici renani del Medioevo cristiano, e ha segnato profondamente la storia del pensiero tedesco. La teologia di Eckhart si basava sul principio dei una unione mistica dell’anima con Dio, tesi che gli procurò accuse di panteismo. Scrivendo in tedesco oltre che in latino, Eckhart esercitò una profonda influenza sulla crescita della lingua tedesca. Gli idealisti tedeschi lo considerarono un precursore, mentre gli studiosi contemporanei hanno individuato la sua influenza sul protestantesimo e l’esistenzialismo, svelando persino analogie con il buddhismo Zen.
Dalla creazione dei santi angeli: un’istruzione o la Porta Aperta del Paradiso – da “Aurora nascente” di Jakob Böhme
Tudor Pectu ci presenta la sua traduzione di un brano del capitolo 4 del testo “Aurora nascente” di Jacob Böhme (Alt Seidenberg, 24 aprile 1575 – Görlitz, 17 novembre 1624). Egli è stato un filosofo, teologo, mistico e luterano tedesco. Fu uno dei principali esponenti del misticismo cristiano moderno, ed era detto dai suoi contemporanei «Philosophus teutonicus». La sua opera prima, scritta di getto nel tentativo di esprimere in parole il contenuto della rivelazione mistica ricevuta, “Aurora nascente” è stata colpita da accusa di eresia subito dopo la sua stesura nel 1612. Da allora il libro è scomparso e riapparso nel corso dei secoli seguendo vicende storiche complesse e affascinanti, letto in cenacoli di pochi iniziati e conservato gelosamente dai discepoli che lo salvarono dal silenzio – se non dalle fiamme – della censura. A partire dal suo primo libro e fino agli ultimi scritti, Jacob Böhme tenta di sviluppare e comunicare in sempre nuove forme il contenuto della sua filosofia mistica, al cui centro si trova il problema della relazione tra opposti, tra positivo e negativo. Questo aspetto è rilevante in primo luogo per quanto riguarda la concezione del Divino, considerato sia come divinità immobile, Senza-Fondo, sia come Dio creatore. Tanto nella natura quanto in Dio stesso, Böhme rinviene la presenza di una radice di negatività che è concepita non solo come opposizione ma anche come motore di vita e movimento. Dopo una fase iniziale, in cui la diffusione degli scritti fu ostacolata da accuse di eresia, la filosofia böhmiana è stata riscoperta tra 1700 e 1800: famosi lettori di Böhme sono stati Schelling, Hegel e Coleridge.
Il re e il bambino povero
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Da solo, l’uomo non può arrivare al termine del viaggio interiore. Non dovreste tentare di intraprendere da soli la Via. La guida è indispensabile. Colui che chiamiamo il re è la guida, e colui che chiamiamo il bambino povero è il cercatore.
L’uomo che si fermava alle apparenze
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Dopo molte vicissitudini, un ‘cercatore di verità’ trovò finalmente un illuminato che aveva il dono di percepire ciò che è inaccessibile alla maggior parte degli uomini.
“Permettimi di seguirti”, gli disse il cercatore, “affinché possa imparare osservando ciò che hai acquisito”.
“Non sarai in grado di sopportarlo”, rispose il saggio, “perché non avrai la pazienza di rimanere in contatto, diligentemente, con la trama degli eventi. Anziché imparare, cercherai di agire in funzione delle apparenze”.
Il cercatore promise che si sarebbe sforzato di esercitare la pazienza e di imparare dagli eventi senza reagire secondo i propri pregiudizi. “Accetto”, disse allora il saggio, “ma a condizione che tu non faccia nessuna domanda nei riguardi di qualsiasi evento, finché non sia io a darti una spiegazione”.
Il cercatore si affrettò a promettere e si misero in cammino.
L’anfitrione e gli ospiti
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Il maestro è come l’anfitrione nella sua casa. I suoi ospiti sono coloro che cercano di studiare la Via e che non sono mai stati in una casa. Essi hanno solo una vaga idea di ciò che può essere una casa, eppure la casa esiste.
Il cibo del paradiso
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Yunus, figlio di Adamo, un giorno decise non solo di mettere la sua vita nelle mani del destino, ma di cercare come e perché il sostentamento dell’uomo viene assicurato.
L’acqua del paradiso
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Nel corso della loro vita da nomadi, Harith il Beduino e sua moglie Nafìsa erano soliti piantare la loro logora tenda dove potevano trovare qualche palma da dattero, qualche ramoscello rinsecchito per il loro cammello, o uno stagno di acqua salmastra.
L’uomo che camminava sull’acqua
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Un giorno un derviscio dalla mentalità convenzionale, prodotto di un’austera scuola religiosa, stava passeggiando lungo un corso d’acqua, completamente assorto in problemi teologici e morali, perché quella era la forma che l’insegnamento sufi aveva assunto nella comunità cui apparteneva. Per lui la religione emotiva corrispondeva alla ricerca della Verità Suprema.
All’improvviso il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un forte grido: qualcuno stava ripetendo l’invocazione derviscia. “Non serve a niente”, si disse, “perché quell’uomo pronuncia male le sillabe. Anziché salmodiare YA HU, dice U YA HU …”.
Bayazid e l’egoista
da Sufi.it, la via del cuore nel sufismo.
Un giorno un uomo andò da Bayazid, il grande mistico del IX secolo, per rimproverarlo. Gli disse di aver digiunato, pregato e fatto tante altre cose ancora per trent’anni, senza trovare la gioia di cui Bayazid parlava. Bayazid gli rispose che, anche se avesse continuato così per altri trecento anni, non l’avrebbe trovata in ogni caso.
Adriana Zarri. Monaco in dialogo
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Il mondo interiore di Adriana Zarri [*], una vera mistica del nostro tempo, non è facile da decifrare.
Sebbene siano molti i testi di spiritualità che ci ha lasciato – alcuni dei quali di rara intensità[1] – la sua figura di donna votata alla vita monastica risulta a chi l’ha conosciuta da vicino (e per un lunghissimo periodo della sua esistenza) caratterizzata da mille sorprendenti sfaccettature che non si lasciano imbrigliare dentro una scrittura, sia pure carica sempre di un’impronta fortemente personale, come la sua.
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