da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
In una dichiarazione del 16 aprile, il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha esortato la comunità internazionale a trovare un modo per spezzare il ciclo di violenza in Siria. La dichiarazione arriva due giorni dopo che Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno compiuto attacchi missilistici in seguito a un presunto attacco di armi chimiche del governo siriano.
Riportiamo il video con le parole di Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, circa la conversazione telefonica con Papa Francesco e con i Patriarchi Ortodossi del Medio oriente e la dichiarazione dei Patriarchi di Antiochia Greco-Ortodosso, Siro-Ortodosso e Greco Melkita Cattolico sull’attacco a Damasco.
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La Società missionaria battista inglese alla prova della multiculturalità in nuovi scenari. Ne parliamo con il direttore Mark Ord, che è stato a lungo in Italia.
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Cresce la tensione tra Russia e Stati Uniti dopo l’attacco con il gas a Duma (Siria). Immediate sono giunte le minacce di ritorsioni fatte dal presidente americano Trump dopo l’incontro ravvicinato fra aerei russi ed il cacciatorpediniere statunitense Donald Cook. Mosca ribadisce l’intenzione di non tollerare nessuna possibile azione militare da parte di Washington.
«Il Medio Oriente tra Trump e Putin. Quale ruolo per l’Europa?» è il titolo del primo di quattro appuntamenti per il ciclo «Percorsi Mediterranei 2018» promosso dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente (Cipmo) in partnership con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino e in collaborazione con il Centro Piemontese di Studi Africani (Csa) e il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI). Un incontro che si terrà giovedì 19 aprile alle 15 presso l’Aula F3 al Campus Luigi Einaudi Lungo Dora Siena, 100 Torino.
Abbiamo chiesto a Janiki Cingoli, presidente del Cipmo, un’analisi della situazione geopolitica attuale, alla luce delle recenti evoluzioni.
Come ogni anno si avvicina il Natale, le luminarie si accendono, sugli scaffali dei supermercati si allineano pandori e panettoni e i media traboccano di polemiche su presepe, canzoncine natalizie e affini. Pubblichiamo due contributi su come i musulmani considerano il Natale (e in coda un brano del Corano sulla nascita di Gesù). Ci sembrano utili per chiarire le idee sia a chi vorrebbe togliere ogni riferimento cristologico al Natale perché pensa che ai musulmani possa dar fastidio, sia a chi sventola presepi e altri simboli religiosi come bandiere identitarie proprio perché pensa che ai musulmani possa dar fastidio.
I musulmani NON vogliono vietare il Presepe e le canzoni natalizie nelle scuole pubbliche
da Lmticino.blogspot.it, Lega Musulmani Ticino, Associazione islamica e centro culturale a Lugano (CH).
Sotto Natale gli islamofobi ritornano alla carica, insinuando, senza nessuna prova, che i musulmani non accettano le tradizioni cristiane nelle scuole pubbliche.
In questo video si afferma e si ripete che i musulmani non vogliono vietare i crocifissi, i riferimenti religiosi nelle scuole pubbliche, negli inni nazionali, nelle Costituzioni, ecc.
Estratto dal dibattito: “Ma Gesù bambino disturba la festa?” andato in onda il 17.12.2013 sulla trasmissione Piazza del Corriere di TeleTicino.
da Jesuscaritas.it, Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, “Apparteniamo completamente soltanto all’attimo presente”.
Con il pontificato di papa Francesco, primo Vescovo di Roma venuto «dalla fine del mondo», il termine periferia è entrato nel vocabolario ordinario della Chiesa. Frasi famose come «Chiesa in uscita verso le periferie anche esistenziali»; «Sogno una Chiesa povera per i poveri», denotano non soltanto uno spostamento geografico, ma altre dimensioni, a cominciare da quella spirituale, quindi abbraccia la spiritualità e di conseguenza la prassi pastorale. Andrea Riccardi, nel suo recente contributo, Periferie. Crisi e novità per la Chiesa (ed. Jaca Book), ripercorre velocemente il rapporto tra la Chiesa e la periferia, iniziando dal dato biblico e passando in rassegna i diversi momenti storici che hanno visto soprattutto la distanza tra la «centralità della Chiesa» e le periferie. Tuttavia è col Novecento che le periferie si presentano come una terra nuova: «Le periferie – sostiene Riccardi – si sono riproposte con forza al cristianesimo del Novecento, non tanto come luogo di elezione dove vivere la fedeltà al Vangelo e la ricerca di Dio, quanto come spazi problematici per la sopravvivenza del cristianesimo». Continua a leggere
Il 29 luglio 2013 veniva rapito il gesuita romano a Raqqa, in Siria. Una vita dedicata al dialogo, unica via per disinnescare la trappola dell’odio fondamentalista.
Il presunto conflitto d’interessi tra ambiente da una parte e lavoro, consumo e creazione di valore dall’altra è legato all’errata concezione del processo di creazione di valore in economia, erroneamente associato alla produzione di oggetti inquinanti. Ma in futuro la creazione di valore economico sarà sempre di più caratterizzata da attività a basso impatto ambientale Continua a leggere
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Le parole corrono , come un fiume che va veloce verso il mare, perché tantissimi sono i fotogrammi ben fissi nella testa di Luciano Griso, il medico in Libano dell’ équipe del progetto dei Corridoi umanitari promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Comunità di sant’Egidio. Istantanee di volti, di miseria, di speranza, di piccoli grandi fiori nel deserto. Poi le voci, le lingue che si mischiano, le suppliche di aiuto, una preghiera comunitaria, un grazie commosso. Continua a leggere
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A un anno dal “Santo e Grande Concilio” che si sperava “panortodosso” ma che tale non fu, le relazioni tra le Chiese continuano ad essere turbate: del tutto irrisolto rimane il loro intrico in Ucraina, paese ove sempre più spinoso è il rapporto tra la Chiesa che si ricollega al patriarcato di Mosca e le due “autocefale” che guardano a Costantinopoli; e permane lo stato di scisma tra il patriarcato di Antiochia e quello di Gerusalemme. Continua a leggere
da Gariwo.net, il sito del Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo onlus.
Pubblichiamo di seguito l’intervento di Gabriele Nissim al convegno “Antisemitismo e islamofobia: due facce della stessa medaglia?” tenutosi a Milano il 4/7/2017. Continua a leggere
Un mondo leggermente più pacifico rispetto all’anno precedente. Ma più diviso fra aree in guerra e dimenticate e regioni che riescono a mantenere pace e stabilità. È la fotografia del Global Peace Index 2017, l’indice globale stilato dall’Institute for Economics and Peace (Iep), che classifica 163 Stati in base ai loro livelli di pace. Intendiamoci: il mondo di oggi resta meno pacifico rispetto a dieci anni fa. Continua a leggere
La guerra di Trump sull’ambiente è una guerra contro i giovani e coloro che non sono ancora nati.
Nathan Schneider in un’editoriale sulla rivista dei gesuiti “America”
Nell’ultimo periodo il dibattito si è acceso notevolmente, a seguito dell’annuncio del Presidente statunitense Donald Trump di ritirarsi dall’accordo di Parigi sul clima, il più importante trattato degli ultimi anni per ridurre sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, uno dei principali e più pericolosi gas serra. All’intesa, sottoscritta nel dicembre 2015 da Barack Obama e altri 194 Paesi, finora non avevano aderito solamente la Siria e il Nicaragua. La decisione del nuovo presidente statunitense ha un valore più che altro politico perché l’uscita, secondo le regole dall’accordo, potrà iniziare effettivamente solo tra quattro anni. Continua a leggere
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Continua la crisi dei ricollocamenti di richiedenti asilo sul suolo europeo: la maggior parte degli Stati nicchia, guardando altrove e preferendo pagare le multe per la mancata accoglienza. I Parlamentari europei hanno condannato questi comportamenti da parte di diversi Paesi che non stanno applicando gli accordi presi. In particolare, nelle scorse settimane si è parlato della quota di minori approdati in Italia e ricollocati nel resto d’Europa. Uno. Uno su 5000, numero che continua a lasciare paesi come l’Italia e la Grecia in una sostanziale solitudine nella gestione del fenomeno. Ad aprile soltanto 17.903 richiedenti asilo sono stati ricollocati, circa l’11% delle persone previste dagli obblighi assunti. Continua a leggere
Sul piano della ricerca del monopolio nell’eversione agli ordinamenti democratici, tra le forze del passato e quelle del presente non esiste necessariamente un effetto di sostituzione. Semmai è meglio parlare di sovrapposizione e di concorrenzialità, a volte oppositiva, altre volte compensativa o comunque transitiva. In altre parole: non è vero che una emergenza sostituisca l’altra. Cerchiamo di capirne qualcosa. Se la scena del terrorismo continentale è oggi dominata dall’angosciante manifestazione del terrorismo islamista, destinato purtroppo ad accompagnare a lungo le società a sviluppo avanzato, la presenza del neofascismo e del neonazismo in Europa non si è per nulla arrestata. Continua a leggere
da Oasiscenter.eu, il sito della fondazione Oasis, cristiani e musulmani nel mondo globale.
Maroniti, copti, melkiti, caldei… Non è facile orientarsi tra le varie comunità cristiane che vivono nella regione. Una panoramica ragionata. Continua a leggere
da Ilcaffegeopolitico.org, la rivista online di politica internazionale che ti racconta il mondo nel tempo di un caffé.
Il blocco di internet e dell’utilizzo dei principali social network sembra essere un metodo che negli ultimi anni, dalla Primavera Araba in poi, molti governi africani stanno utilizzando per mettere a tacere malcontenti interni e limitare la libertà di espressione e informazione dei propri cittadini. L’ultimo caso è quello del Camerun, dove l’accesso a internet è bloccato dallo scorso gennaio. Continua a leggere
da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo e da Ilcaffegeopolitico.org, la rivista online di politica internazionale che ti racconta il mondo nel tempo di un caffé.Continua a leggere
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