Il rapporto tra la coscienza cristiana e il postmodernismo. Intervista di Tudor Petcu a François Boesplug

Il dottor Tudor Petcu, nostro collaboratore, ci propone una sua intervista sul rapporto tra coscienza cristiana e postmodernismo a François Boesplug. Teologo, storico dell’arte e storico delle religioni, è professore emerito dell’Università di Strasburgo. È stato titolare della Chaire du Louvre e della Cattedra Benedetto XVI a Ratisbona. Le sue numerose pubblicazioni trattano la storia delle religioni e la rappresentazione del divino. Tra le più recenti, Le immagini di Dio. Una storia dell’Eterno nell’arte (Einaudi 2012) e La caricatura e il sacro. Ebraismo, cristianesimo e islam a confronto (Vita e pensiero 2007).

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Il fabbricante di tende spirituali

Don Stefano Bazzucchi, che ha cominciato a inviare a “La Bottega di Nazareth” alcuni testi, ci ha mandato questo bell’articolo, dove, nella prima parte, tratteggia con efficacia il cammino delle prime tre encicliche di papa Giovanni Paolo II, con tre passi fondanti del suo magistero: l’uomo, la misericordia di Dio e il lavoro. Nella seconda esemplifica attraverso Paolo e la sua professione di fabbricante di tende come il lavoro può illuminare la vicenda dei grandi uomini della fede raccontati dalla Bibbia e la loro attività evangelizzatrice. Particolarmente bella è la descrizione della bottega di Paolo come luogo di conversazione, di condivisione e di scambio di idee. Così simile a come abbiamo pensato “La Bottega di Nazareth”.

Il santo Papa Giovanni Paolo II, uomo di cultura profondissima, uomo del lavoro, venuto da oltre la cortina di ferro, dove il regime comunista lentamente anno dopo anno con il suo totalitarismo anti-umano stava svuotando le coscienze delle persone, gridò al mondo la bellezza dell’uomo, di tutto l’uomo e l’opera meravigliosa, mirabilia Dei, della salvezza operata in Cristo Gesù mandato dal Padre a spezzare i lacci della morte.

Nei primi tre anni del suo pontificato, anni duri, anni di inculturazione personale nel tessuto cattolico occidentale, sia istituzionale che non, ancora molto commistionato con la mondanità della vita umana, e poco attento all’istanza salvifica nascente dal grido dei
poveri, non solo materiali, ma soprattutto di spirito.

Le sue prime tre encicliche furono la stesura perfetta del suo programma di fede, esattamente come in teatro o su un palcoscenico l’occhio di bue, focalizza agli spettatori vicini e lontani, l’essenziale da seguire: l’uomo, la misericordia di Dio e il lavoro.

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Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – V. Guerra, pace e violenza. Per la pace del mondo intero. . .

Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.

La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.

I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).

Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.

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Il Pensiero Economico in Caritas in Veritate – Sergio Morisoli – 16. Economia e società civile

da Caritas-ticino.ch, il sito di Caritas Ticino.

Questa straordinaria enciclica terrà compagnia ai telespettatori per molte puntate, attraverso una rubrica, in cui diversi esponenti del mondo culturale, locale e internazionale, ci aiuteranno a comprenderne la vastità e l’impatto sulla vita concreta di molti uomini. Sergio Morisoli illustra il ruolo e il compito della società civile rispetto all’economia, cioè il domandarsi e il capire il senso del fare e del suo rapporto con l’umano.

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Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – IV. Povertà, ricchezza e giustizia civile Ricordati, Signore, di coloro che si ricordano dei poveri

Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.

La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.

I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).

Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.

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Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – II. La Chiesa nella Sfera Pubblica: Affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio

Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.

La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.

I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).

Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.

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Pillole di teologia S01 E16 – Lettera ai Romani: di fronte al giudizio di Dio non ci sono differenze

da Rbe.it, Radio Beckwith Evangelica, radio locale comunitaria legata alla Chiesa Evangelica Valdese.

Trasmissione e podcast settimanale di divulgazione teologica a cura di Fulvio Ferrario, pastore valdese e decano della Facoltà valdese di teologia.

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«Occuparsi degli altri» – di Sergio Paronetto

Sergio Paronetto (Morbegno, 14 gennaio 1911 – Roma, 20 marzo 1945) è stato un economista e politico italiano. Manager industriale ed intellettuale, tra i più influenti ispiratori del moderno pensiero sociale cristiano, Paronetto fu protagonista dell’Azione Cattolica Italiana tra le due guerre, stretto collaboratore di Giovanni Battista Montini e Alcide De Gasperi, sul quale ebbe una decisiva influenza in materia economica, animò a Roma, durante gli anni della seconda guerra mondiale, un cenacolo culturale che raccolse tutti i personaggi più importanti della Resistenza, dell’economia e della politica di allora. Fu il principale ispiratore ed estensore del Codice di Camaldoli.

Per Sergio Paronetto l’ascetica non è una disciplina per eremiti, ma piuttosto il necessario complemento alla vita quotidiana, un allenamento all’azione e all’esercizio dell’impegno civile. «Ascetica dell’uomo d’Azione», che contiene anche il brano che proponiamo, pubblicato per la prima volta nel 1948 su iniziativa di Giovanni Battista Montini (che scrisse anche la prefazione), raccoglie le riflessioni di Paronetto negli anni della Resistenza al fascismo e dei primi sforzi per la rinascita del Paese. Sono scritti lontani da ogni sterile introspezione narcisistica, testimonianza di un’energia spirituale e politica che si nutre di una inesausta ricerca di verità nella pratica quotidiana.

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Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa – I. Introduzione: È tempo di servire il Signore

Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa: è il titolo di un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quella che i cattolici chiamano «dottrina sociale». Il suo peso è indicato dalla sua origine (una richiesta del concilio di Creta del 2016), dal livello della commissione che l’ha preparato (13 teologi), dal materiale e riletture forniti (25 eparchie del Trono ecumenico distribuite nel mondo), dalle 12 lingue in cui è stato tradotto, dall’approvazione, nel gennaio 2020 del santo e sacro sinodo di Costantinopoli.

La pubblicazione è avvenuta negli USA il 27 marzo 2020. I curatori sono David Bentley Hart (del Notre Dame Institute for advanced study) e John Chryssavgis (del patriarcato ecumenico, presidente della commissione). Disteso in 82 numeri e diviso in otto parti, occupa una settantina di pagine.

I titoli delle parti sono orientativi: oltre la prefazione, l’introduzione (è tempo di servire il Signore); la Chiesa nella sfera pubblica (affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio); il corso della vita umana (santifica le anime e i corpi nostri, e concedici di servirti in santità tutti i giorni della nostra vita); povertà, ricchezza e giustizia civile (ricordati Signore, di coloro che si ricordano dei poveri); guerra, pace e violenza (per la pace del mondo intero…); relazioni ecumeniche e relazioni con altre fedi (preghiamo per l’unità di tutti); ortodossia e diritti umani (ci hai creati a tua immagine e somiglianza); scienza, tecnologia, mondo naturale (il tuo dal tuo a te offriamo); conclusione (esultiamo, possedendo quest’àncora di speranza).

Su Settimananews.it il commento di Lorenzo Prezzi.

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Una riflessione nella solitudine

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Le chiese protestanti nel nostro paese, dovendosi adeguare alle norme emanate dal Governo, come abbiamo raccontato in queste settimane, hanno rapidamente messo in opera una serie di iniziative online per svolgere, per quanto possibile, culti, studi biblici e catechetica a distanza. Ma la circostanza della pandemia ha anche suscitato dibattito, riflessioni e approfondimenti su che cosa significhi, oggi e anche domani, essere chiesa, e sui modi di “vivere la chiesa”. Riportiamo qui di seguito un primo intervento di Winfrid Pfannkuche, pastore della chiesa valdese di Bergamo.

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Il Pensiero Economico in Caritas in Veritate – con Giulia Paola Di Nicola – 14. Economia e relazione umana

da Caritas-ticino.ch, il sito di Caritas Ticino.

Questa straordinaria enciclica terrà compagnia ai telespettatori per molte puntate, attraverso una rubrica, in cui diversi esponenti del mondo culturale, locale e internazionale, ci aiuteranno a comprenderne la vastità e l’impatto sulla vita concreta di molti uomini. Giulia Paola Di Nicola illustra la dimensione relazionale e umana dell’economia messa in evidenza oggi da autori come Zamagni e Luigino Bruni, coniugandola come affidabilità, fiducia, reciprocità.

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«Lo shock coronavirus può portare a un avvicinamento tra le fedi». Articolo di Hocine Drouiche, Imam di Nîmes e Vicepresidente della Conferenza degli imam di Francia

da Asianews.it, l’agenzia di notizie del PIME specializzata sull’Asia.

Il coronavirus potrà fare in pochi giorni ciò che i responsabili religiosi non sono riusciti a realizzare in numerosi decenni. La paura e la pericolosità del virus sono più forti delle idee e dei dibattiti interreligiosi.

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Le due quarantene di Mosè

da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.

Inevitabile finire con la mente a Mosè e alle sue (ben) due quarantene sul Sinai in questo momento di quarantena contemporanea. Ne abbiamo parlato con rav Haim Fabrizio  Cipriani, che ci guida in un viaggio interpretativo alla luce del presente. Così Mosè veste i panni dell’infermiere (di Dio), l’Egitto quello del virus e il deserto è una sorta di terra di immunizzazione (un vaccino?).

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La scuola in rete ai tempi del coronavirus

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Le parole hanno un’anima e concorrono a costruire e a condividere la realtà e ad edificare cultura. Scuola è una di queste: dalla radice antica, ricca di significati e suggestioni, certamente suscita e rievoca, in ognuno di noi ricordi, emozioni, sentimenti, pensieri.

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La messa sul mondo, di padre Pio Parisi

da Incontripioparisi.it, Incontri Pio Parisi, discernimento e solidarietà.

Dopo aver scritto “L’etica dal mistero”, che non è un libretto di devozione; dopo aver comunicato agli amici qualche riflessione sulla potenza dello Spirito Santo che “fa vivere e santifica l’universo” (preghiera eucaristica III), in modo che tutto converga; dopo aver riflettuto sulla fede che non spiega i problemi che noi ci poniamo, ma tutto illumina di una luce trascendente: tento la conclusione di un itinerario e un intervento propositivo.

La conclusione di un itinerario

È questa una espressione molto ambigua e presuntuosa. In realtà è solo un punto di arrivo dei miei tentativi di comunicare in amicizia spirituale quel che ho capito negli ultimi mesi.

La Messa è “fons et culmen”, come dice il Concilio Vaticano II. Dalla sorgente al mare aperto, che qui può simboleggiare la pienezza della vita, la comunione di tutta l’umanità passata, presente e futura, con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Questo è l’itinerario per cui siamo creati. La vera conclusione è il compimento, ciò che è già e non ancora.

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