da Diocesipa.it, il sito dell’Arcidiocesi di Palermo.
Si parla di solito del populismo come di una minaccia per la democrazia. Il caso Minutella dimostra che esso può diventare pericoloso anche per l’istituzione ecclesiastica, riproducendo all’interno della comunità cristiana i processi tipici che lo caratterizzano: pretesa di saltare tutte le mediazioni, disprezzo per le critiche avanzate in nome della ragione e dell’esperienza, sospetto sistematico di malafede nei confronti degli oppositori.
Unica differenza, rispetto al populismo politico, che questo ecclesiale non contesta il presente in nome del futuro, ma in nome del passato. In entrambi i casi, però, ciò che viene enfatizzata è l’urgenza del “cambiamento” rispetto all’esistente.
Di questo fenomeno ci sono naturalmente altri esempi nella storia della Chiesa (come in quella della società civile). Oggi esso si incarna nel movimento a cui ha dato origine qualche anno fa un sacerdote palermitano, poco più che quarantenne, don Alessandro Minutella.
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