L’intervento integrale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel primo giorno a Trieste della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici.
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Card. Zuppi: “Non c’è democrazia senza un ‘noi’”
L’intervento integrale del presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, nel primo giorno a Trieste della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici.
Essere sale nella società di oggi. Alcune grandi parole che emergono dalle settimane sociali di Trieste
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini
Mt, 5,13
Sogniamo come un’ unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, […] ciascuno con la ricchezza della sua fede e delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!
Fratelli tutti
Possono essere queste frasi a spiegare il senso della 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia svoltasi a Trieste dal 03 al 07 luglio; senso ribadito, in fase di avvicinamento ad essa, da mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania e organizzatore delle “settimane sociali”, quando diceva: «Per chi ha fede è importante una presenza significativa anche nel mondo […]. Siamo cristiani che vivono nel mondo e portano tutta la ricchezza della loro profezia […]. si riscopra un’Italia che sa accettare le sfide che ha di fronte e avvii una nuova narrazione, la narrazione di una presenza che presidia i nostri territori e li rigenera». Che cosa ci ha lasciato questa “Settimana sociale”? Quali messaggi ha lanciato per il futuro immediato? Colgo alcune parole…
«Stazioni sulla via della libertà». Una poesia di Dietrich Bonhoeffer
Disciplina
Se tu parti alla ricerca della verità, impara anzitutto
la disciplina dei sensi e dell’anima, affinché i desideri
e le membra non ti portino ora qui ora là.
Casti siano il tuo spirito e il tuo corpo, a te pienamente sottomessi
e ubbidienti, nel cercare la meta loro assegnata.
Nessuno apprende il segreto della felicità, se non attraverso la disciplina.
Proprietà privata: il dibattito contemporaneo
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Ben presto la lotta politica si svolgerà fra coloro che possiedono e quelli che non possiedono. Il grande campo di battaglia sarà la proprietà. E le principali questioni della politica si aggireranno intorno alle modifiche più o meno profonde da apportare al diritto dei proprietari.
Alexis de Tocqueville (cit. in Rodotà 2018, 33-34)
Se guardiamo al dibattito contemporaneo, queste parole di Alexis de Tocqueville, che risalgono a quasi due secoli fa, conservano ancora il loro valore. Qual è dunque il ruolo della proprietà privata oggi?
In questo breve studio considererò anzitutto gli argomenti con cui si legittima la proprietà privata, per poi chiedermi quali siano le problematiche che emergono oggi da questo concetto. Mi soffermerò quindi sulla questione dei «beni comuni», giungendo infine a formulare qualche conclusione generale.
«Non vivere nella menzogna. Aleksandr Solženicyn e l’imperativo biblico». Conferenza con Adalberto Mainardi
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Nell’ambito del ciclo “Bibbia, letteratura, filosofia” promosso dalla Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, martedì 21 marzo 2023 si è tenuta una relazione di Adalberto Mainardi dedicata allo scrittore dissidente Aleksandr Solženicyn (1918-2008), autore di Arcipelago Gulag, Reparto C e altri capolavori di epoca sovietica. Ha introdotto la serata Fernando Lepori.
Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace
1 gennaio 2023, messaggio di Sua Santità Francesco per la cinquantaseiesima Giornata mondiale della Pace
Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.
Prima Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi 5,1-2
La lezione dell’A Diogneto a servizio della Chiesa che verrà
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Le moderne società sono caratterizzate dalla pluralità di approcci culturali, politici, etnici, morali e religiosi. In un contesto impossibile da circoscrivere tramite definizioni unitarie, la proposta di vita del cristianesimo è chiamata ad assumere una forma umile, semplice e in grado di generare senso. Per approfondire tale approccio sembra opportuno riprendere la lezione dello scritto anonimo del II sec. d. C. intitolato A Diogneto.
Le religioni: speranza per un mondo in bilico
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Alcune personalità hanno firmato un appello alle religioni perché diventino protagoniste di un processo di pace a cui tutti aneliamo.
Un mondo in bilico
Viviamo in un mondo in bilico. Le sfide che l’umanità deve affrontare sono enormi:
- In molte parti del mondo si stanno combattendo guerre barbare; la minaccia di un eccesso di armi atomiche (ABC) e di disastri nucleari nelle zone di guerra è acuta.
- Il delicato sistema climatico ha raggiunto molti punti critici; se questi vengono superati, lo spazio vitale sulla terra è minacciato.
- Le guerre, la disperazione dovuta alla povertà e le catastrofi climatiche hanno già spinto più di 100 milioni di persone a fuggire; crescono le tensioni politiche nei paesi che ricevono i profughi.
- Nei paesi ricchi è in atto un processo di informatizzazione che sta cambiando la struttura sociale in modo simile all’industrializzazione.
- La pandemia ha messo in ombra questi processi, facendoli passare in secondo piano. Nel frattempo hanno raggiunto la politica.
Sogni e speranza, per la politica che verrà
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
L’improvviso palesarsi all’orizzonte delle elezioni politiche – per certi versi una pratica alla quale non eravamo più abituati – non può che sollevare reazioni, considerazioni e aspettative diverse, dal classico disilluso («tanto non cambia niente») al cittadino impegnato che prende seriamente il proprio dovere civico, preparandosi e informandosi «dalla mattina a notte fonda» (sullo stile, per gli appassionati, del rag. Ugo Fantozzi). D’altra parte, soprattutto di questi tempi, non è facile sentirsi liberi di esprimere un proprio parere, specie se all’interno di una cornice chiaramente di fede, per giunta cristiana. Il riferimento ovviamente è alla non poco velata strumentalizzazione di un certo devozionalismo di matrice cristiana (almeno in superficie), che in maniera grottesca mischia politica e credenza (corrompendo entrambe), facendo così perdere a priori credibilità a qualsiasi parere “dal sapore cristiano” in ambito politico.
Queste poche battute, allora, non vogliono suggerire delle preferenze né tanto meno mettere in luce dinamiche, problematiche o aspettative che da più parti, comunque, in questi giorni potremo sentire, percepire e più o meno condividere. L’intenzione, piuttosto, è esprimere a voce alta una speranza, un desiderio, volgendo lo sguardo «alla politica che verrà».
La guerra e i testimoni di pace. Alex Langer
da Aclilombardia.it, ACLI Lombardia APS, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Lombardia.
Alex Langer è stato un eccezionale apostolo di verità e di giustizia, di libertà e di amore. L’ho conosciuto, l’ho apprezzato e talora mi pare ancora di sentire la sua voce al telefono, che mi invita ad andare con lui ed altri seminatori di pace a Sarajevo, in momenti ardui, difficili e contrastanti. Sì, Alex è stato un uomo vissuto nel servizio: agli altri e in piedi.
Sono commosse le parole che il cardinal Capovilla qualche anno fa usò nell’introdurre il libro scritto da Marco Boato per fare memoria di questo uomo senza frontiere, sempre un passo in avanti, nato in terra di frontiera, a Sterzing/Vipiteno, in Trentino Alto Adige/Sud Tirolo.
Una dichiarazione sulla dottrina del “mondo russo” (Russkii mir)
Un gruppo di teologi ortodossi di tutto il mondo ha pubblicato la seguente dichiarazione (la traduzione è dei teologi cattolici Fabrizio Bosin e Gianluca Montaldi), nella quale, sostanzialmente, si condanna come eretica la variante kyrilliana del cosiddetto filetismo, una dottrina sul rapporto tra fede ortodossa e appartenenza etnica e nazionale.
Padre Turoldo. Un credente che passava frontiere
da Aclilombardia.it, ACLI Lombardia APS, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Lombardia.
Insieme al seguente articolo di Daniele Rocchetti segnaliamo l’archivio audio di omelie di p. David Maria Turoldo messo a disposizione dal sito delle ACLI di Bergamo: Aclibergamo.it.
Paolo Giuntella, amico e maestro di David Sassoli, amava ricordare che nel Libro della giungla di Rudyard Kipling, il cucciolo d’uomo Mowgli riesce a vincere l’arrogante e terribile tigre Shere Khan con il fiore rosso, il fuoco, un tizzone ardente.
Il passaggio, di generazione in generazione, del tizzone ardente, del fuoco della fede, del fuoco interiore, è la strada, il cammino del popolo di Dio, da Abramo a oggi. Non è la potenza delle pietre dei templi, la forza delle istituzioni umane, ad assicurare al popolo di Dio il suo avvenire, ma il passaggio di generazione in generazione, da persona a persona, di questo tizzone ardente, del fiore rosso della testimonianza.
Perché tutto il popolo della Bibbia è un grande movimento biografico. Così la storia del popolo di Israele e la storia della Chiesa: un movimento di persone. E’ il mistero dell’incarnazione storica della parola di Dio. Ecco perché i testimoni diventano cruciali: rendono evidente l’umanità del Vangelo, oltre gli stretti recinti confessionali.
Sono loro: Franz Jaegerstatter, Primo Mazzolari, Emmanuel Mounier, don Lorenzo Milani, Charles de Foucauld, Thomas Merton, Annalena Tonelli, don Tonino Bello e tutte le sconosciute e gli sconosciuti, veri e propri “santi minori” che rendono viva e vera la vicenda di Gesù e raccontano con la loro vita la bellezza dell’avventura cristiana.
Il corteo di credenti e testimoni che hanno impresso la loro traccia sulle strade del nostro tempo è affollato. Un corteo di cui dovremmo essere orgogliosi.
Padre David Maria Turoldo, di cui domenica prossima ricorderemo il trentesimo anniversario della morte, era uno di questi.
Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura. Messaggio per la pace 2022
Come edificare una pace duratura oggi? Nel tema del prossimo Messaggio della Giornata della Pace, che ricorre il primo gennaio 2022, il Papa individua tre contesti estremamenti attuali su cui riflettere e agire. Da qui il titolo: “Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni: strumenti per edificare una pace duratura”.
Commento dialogato con don Fabio Corazzina e don Renato Sacco
Arte come terapia o sinfonia della vita. Un articolo di Tudor Petcu sull’artista georgiana Gvinina
Posso dire senza esitazione che il mio percorso biografico è stato segnato da benedetti incontri con spiriti eccezionali del mondo contemporaneo di cui ho parlato più volte. Non potrei mai dimenticare il grande impatto che ebbe su di me il filosofo belga Jean-Claude Polet, che mi colpì con la sua stessa cultura dell’umiltà, o lo scrittore francese Alain Durel, radicato nelle tentazioni dell’ethos monastico del Monte Athos, che mi fece capire l’inconveniente di essere tiepidi davanti a Dio.
Mi riferisco al fascino dialogico nel mondo delle idee che abbracciava l’Essere esiliato in assenza di grandi interrogativi, e il ruolo di ogni incontro ideativo è accarezzare un tale Essere che ancora non sa vivere in se stesso.
A partire da questa realtà interiore in cui mi immergo con tutta la sacra gioia di cui sono capace, vorrei fare riferimento a una personalità molto speciale che ho incontrato nel meraviglioso mondo delle idee e degli ideali. Mi riferisco a Nanuka Tchkuaseli, con lo pseudonimo letterario Gvinina, poetessa e pittrice rappresentativa della giovane generazione.
Lettera del cardinale Zuppi alla Costituzione italiana. Nel 75° anniversario della Repubblica
Il Card. Matteo Zuppi ha scritto una lettera alla Costituzione italiana in un momento storico di varie incertezze e di pandemia, nel 75° anniversario della Repubblica, richiamandosi allo spirito e ai principi fondamentali della Carta e appellandosi al lavoro dei padri costituenti.
Oltre a ribadire la necessità di costruire una casa per tutti dove ognuno possa abitare nel riconoscimento dei propri diritti, doveri, e concorrere al bene comune.
Il Titanic della Vita. Un saggio di Tudor Petcu
Probabilmente, la maggior parte delle persone si chiede spesso cos’è la vita e dove conduce. Ciascuno di noi cerca di perfezionarsi attraverso la grazia di una costruzione ontologica della vita che costruisce il nostro spirito apparentemente permanente alla ricerca della luce perduta. La domanda è: cosa costruiamo o come dobbiamo costruire la nostra vita in modo che rappresenti per noi una vera strada verso Emmaus?
Piccole riflessioni sul mondo. Un saggio di Maria Ghiță
Tudor Petcu ci invia un nuovo saggio di Maria Ghiță, una brillante studentessa nella dodicesima classe presso il Liceo Little London International Academy in Romania.
È divertente – o preoccupante – ma la vita non arriva con le istruzioni. Il mondo intorno a te si aspetta semplicemente che tu sappia cosa fare e come, e se non puoi farlo, ti punirà.
Se sei quello che sei, le persone non ti vogliono. Se sei chi vogliono che tu sia, non lo vuoi essere tu. Sei alla continua ricerca di te stesso, cerchi di spiegare cosa ti sta succedendo, di realizzare cosa stai cercando sulla terra. È difficile. È bello.
Libertà e destino. Un saggio di Tudor Petcu
Il pensare stesso è come un universo fatto di un’infinità di misteri in virtù dei quali l’Essere si unisce al Mistero. Tra questi misteri vi sono soprattutto la libertà e il destino, le coordinate secondo le quali la natura umana acquisisce la propria unicità o autenticità, come diceva Martin Heidegger. La domanda è se siamo veramente liberi e come possiamo essere gli artefici del nostro destino.
Francesco uomo libero – tracce di ebraismo nel santo di Assisi
Francesco d’Assisi è stato davvero un uomo libero, che non ha avuto paura di avvicinare strati sociali, culture, religioni differenti, e da esse raccogliere suggestioni che hanno permeato la sua vita. Mentre conosciamo bene il suo contatto con l’Islam, grazie alle tante narrazioni e studi fatti sull’incontro tra il santo ed il sultano Malik al-Kamil, non abbiamo evidenti prove storiche di sue relazioni con il mondo ebraico.
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