Il monaco non è quello che sta solo, ma è quello che ha solo Dio in testa. Questo è il monaco.
Anzi, monaco nella battaglia e soldato nel monastero. Questo era il motto antico.
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Le radici filosofiche dell’esicasmo. Un articolo di Tudor Petcu
Un nuovo testo dal progetto di dottorato dell’autore.
Il più delle volte l’esicasmo è associato a una pratica spirituale che implica un ritiro interiore basato su determinate tecniche di respirazione specifiche dei monaci, in particolare degli eremiti che hanno scelto di vivere negli eremi più isolati. Il mondo teologico in generale gravita attorno a questo esercizio sia mentalmente che soteriologicamente, poiché si tratta di superare l’entelechia come via di perfezione interiore o come integrazione in ciò che i Greci chiamavano metanoia.
L’esperienza spirituale di Henry Le Saux
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
Questa è altresì la mia speranza che maggiori armonie abbiano a tornare un giorno nella sinfonia dell’universo. L’armonia degli spiriti sarà il principio di una nuova storia del mondo.
Johann Christian Friedrich Hölderlin, «Iperione»
Lo Spirito soffia nel mondo come e dove vuole, al di là degli schemi e dei dogmi. Questa convinzione spinge Le Saux a lasciare il monastero benedettino di St. Briac in Bretagna dove ha funzioni di professore di Patristica e Storia della Chiesa, per vivere in India una esperienza di monachesimo cristiano-indù. Scegliendo le pendici dell’Himalaya, si stabilisce nel 1965 in un eremo poco lontano dalle sorgenti del Gange, dove si spegne a 63 anni colpito da infarto. Era il 1973.
La vita di Padre Elia Biagio. Testimonianza pubblicata a cura di Nicola Comparato
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Padre Elia Biagio, al secolo Vittorio Favazzo, che ringraziamo per questa bella testimonianza di vita e di fede.
Komboskini, la corda della preghiera
Il komboskini (in greco), o Chotki (in russo), è la corona utilizzata dai cristiani d’oriente per rimanere con la mente e il cuore in preghiera. Il nome è greco e significa cordoncino (skini) di nodi (kombos).
Viene usato non tanto per contare le preghiere quanto per darsi un ritmo, facendosi aiutare dallo scorrere lentamente la corona tra le dita, mentre si ripete: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore” (preghiera del cuore).

Charles de Foucauld: un nuovo modo di vivere il Vangelo
da Settimananews.it, la storica rivista di attualità, pastorale, teologia dei dehoniani.
All’approssimarsi del giorno della canonizzazione di Charles de Foucauld (Fratel Carlo di Gesù), il prossimo 15 maggio 2022 – era stato proclamato beato il 13 novembre 2005 da papa Benedetto XVI –, non possiamo non chiederci come mai e perché quest’uomo è diventato un santo così attraente e simpatico nell’universo della santità cristiana del nostro tempo.
Antonio l’Egiziano. Una conferenza di Antonio Montanari
Dal Canale Youtube di Mimma Russo.
Il ‘padre dei monaci’ negli anfratti del deserto egiziano costruì la sua vita ascetica attorno alla figura di Gesù maestro di vita.
Nella settima lettera in lingua copta scrive:
Miei cari nel Signore, conoscete voi stessi. Chi infatti ha conosciuto se stesso, conosce anche il tempo in cui vive; e chi ha imparato a conoscere il tempo in cui vive resta ben ancorato agli insegnamenti di Cristo e non si lascia deviare da insegnamenti inutili alla sua vita di grazia.
(La conferenza si è svolta presso il CENTRO CULTURALE SAN BENEDETTO, SEREGNO (MB) nell’ambito dei Corsi Biblici 2014/2015)
1 – Antonio l’Egiziano: LE LETTERE
Sii leggero! Un testo di Macario il Grande
da Natidallospirito.com, pillole di spiritualità ortodossa.
Supponi che una casa sia divorata dal fuoco; chi vuole salvarsi, non appena si accorge dell’ incendio, fugge via nudo abbandonando tutto e, preoccupandosi soltanto della propria vita, si salva. Un altro invece vuole portare via dalla casa arredi, vestiti o qualcos’altro; entra per prenderli e, mentre li prende, il fuoco si impadronisce della casa, avvolge anche lui che è all’ interno e lo divora tra le fiamme. Vedi come perisce nel fuoco di propria volontà per aver amato un bene temporale più di se stesso?
Un cristiano non deve essere fanatico. Una riflessione di padre Paisios del Monte Athos
Padre Paisios del Monte Athos (Pharasa, 25 luglio 1924 – Souroti, 12 luglio 1994) è stato un monaco cristiano greco della Chiesa ortodossa, particolarmente venerato in Grecia, è stato monaco del Monte Athos.
Un cristiano non deve essere fanatico; egli deve avere amore ed essere sensibile verso tutte le persone. Coloro che lanciano sconsideratamente commenti, anche se sono veri, possono causare danni.
Cristiani senza Cristo o senza mondo?
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
Il 4 maggio scorso, Matteo Matzuzzi, vaticanista del Foglio, firmava un lungo articolo sui “Cristiani senza Cristo”. L’ipotesi di fondo dell’articolo era che a partire da un certo punto della storia la Chiesa avesse perso Cristo – la parte divina di Gesù – e la crisi di fede di oggi ne fosse la conseguenza. Di fatto questo modo di pensare ipotizza che prima di un certo punto storico la Chiesa fosse fedele alla divinità di Cristo e il popolo europeo – almeno nella sua gran parte – fosse convintamente cristiano (assai diverso dall’essere naturaliter cristiano), mentre dopo sia la Chiesa che il popolo cristiano abbiano smarrito Cristo e la sua divinità. Per dimostrare tale infedeltà si richiamano le chiese vuote, la perdita di influenza etica nella società e la destrutturazione di una salda dottrina, il calo delle vocazioni sacerdotali e dell’organizzazione della vita comunitaria di fede. Insomma, il diluvio universale del laicismo.
Le diaconesse nella Chiesa Ortodossa. Intervista di Tudor Petcu a padre Filippo Ortenzi
Tudor Petcu ci invia il testo della sua intervista a padre Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, in riferimento alle diaconesse nella Chiesa Ortodossa.
Il percorso spirituale di un italiano verso l’Ortodossia. Intervista di Tudor Petcu al padre Alessandro Frezza
Tudor Petcu ci propone l’intervista a padre Alessandro Frezza, sacerdote ortodosso italiano, partendo dalla sua testimonianza di fedele convertito dal cattolicesimo all’ortodossia.
Itinerari di preghiera tra la Russia e il monte Athos: “I racconti di un pellegrino russo”
da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.
Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale (titolo originale russo: Otkrovennye rasskazy strannika duchovnomu svoemu otcu) è il titolo di uno dei più diffusi e amati libri sulla preghiera cristiana ortodossa.
L’opera è piuttosto recente: la sua prima edizione in lingua russa è stata stampata a Kazan’ intorno al 1860. Le sue traduzioni in altre lingue, che hanno reso celebri i Racconti di un pellegrino, risalgono agli anni successivi alla prima guerra mondiale.
Nonostante l’età relativamente giovane, e il suo stile narrativo popolare, i Racconti hanno un posto di rilievo tra i più stimati testi spirituali dell’Ortodossia russa. Altrettanto significativa è l’origine del testo. Per quanto immersi nell’atmosfera dell’Impero russo della seconda metà dell’Ottocento, i Racconti provengono dal Monte Athos, e precisamente da un manoscritto anonimo scoperto nel monastero athonita russo di San Panteleimone.
Alle origini della “preghiera di Gesù”. Il monachesimo egiziano del IV secolo
da Esicasmo, sito con testi di spiritualità orientale e occidentale.
In uno studio recente sulle origini della preghiera di Gesù, K. Ware ha distinto quattro elementi principali in questa preghiera:
1. Devozione verso il santo nome “Gesù”, che si ritiene agisca in modo semisacramentale come fonte di potenza e di grazia.
2.Invocazione della misericordia divina, unite a un intenso sentimento di compunzione e di dolore interiore (pénthos).
3. Disciplina di una frequente ripetizione.
4. Ricerca di silenzio interiore o quiete (esychia),ossia di una preghiera priva di immagini e non discorsiva.
Aggiunge inoltre che gli ultimi tre elementi si ritrovano nelle fonti monastiche egiziane del IV secolo, e ne fornisce qualche esempio (pp. 176-177). Di conseguenza conclude questa breve indagine dicendo: “Il vero e proprio inizio di una particolare spiritualità della preghiera di Gesù deve perciò essere colto nel V più che nel IV secolo” (p. 177). Con ragione afferma che è Diadoco di Fotica, nella seconda metà del V secolo, che va considerato come l’autentico “catalizzatore” di questa spiritualità; ma Diadoco è a sua volta fortemente tributario a due monaci che vissero nel Basso Egitto nel IV secolo: Evagrio e Macario. Di conseguenza non ci spostiamo dal flusso del monachesimo egiziano di Scete. Cerchiamo di vedere da dove questo è partito e come si è sviluppato.
Ritratti spirituali della monarchia rumena. Un articolo di Tudor Petcu
La monarchia rumena è uno dei capitoli più brillanti della storia del nostro paese attraverso i contributi che ha dato all’evoluzione sociale e politica dello spazio carpatico-danubiano-pontico. Non si può mai dimenticare che la Romania esiste come Stato indipendente e unitario dal 9 maggio 1877 grazie a Re Carol I o che la Grande Unione Nazionale del 1 ° dicembre 1918 è stata possibile grazie alla politica di Re Ferdinando e della Regina Maria.
La Chiesa Copta e il Monachesimo
da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.
Il monachesimo cristiano nacque in Egitto; la vita della Chiesa Copta è caratterizzata da una tendenza ascetica che è basata su testi biblici.
Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?
Mt 16: 26
Vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi.
Lc 18: 22
Tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.
1Cor 9: 27
Copti: sulle orme di Anba Abramo, una Chiesa povera aperta ai bisognosi
da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Gv 15, 9
La Diocesi Copta Ortodossa di Milano, guidata da Sua Eminenza Anba Antonio, nel corso del periodo più buio della storia dell’Italia a causa della diffusione del Covid-19, si è resa partecipe attivamente al bene comune della Regione Lombardia, donando beni di prima necessità, dispositivi di protezione individuale e igienizzanti ai comuni in difficoltà.

La Chiesa Copta di Milano, sulle orme di Anba Abramo, Vescovo del Fayoum, è vicina alle famiglie in difficoltà sia in Lombardia che in Egitto.
Le Chiese Copte nel territorio Lombardo hanno strutture semplici, per la maggior parte derivanti da capannoni ristrutturati, povere di decorazioni e di ornamenti, ma ricche di carità.
Una Chiesa povera che è vicina ai bisognosi, una Chiesa che a braccia aperte accoglie tutti e l’unico ornamento che la riveste è l’amore di Cristo.
“Come loro”: René Voillaume e l’eredità di Charles de Foucauld
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
René Voillaume nasce il 19 luglio 1905 a Versailles, in una numerosa famiglia di origini lorenesi. Il padre, Charles, è ingegnere e il suo lavoro lo porta spesso lontano da casa. La madre, Marthe Wagner, è una donna forte e riservata, profondamente religiosa.
René ha nove anni quando scoppia la Prima Guerra mondiale. Mentre il padre si trova al fronte, la famiglia risiede per cinque anni a La Bourboule, una località di villeggiatura a sud di Clermont-Ferrand, conosce l’abbé de Fraissinette, sacerdote di grande valore umano e spirituale, che lascerà una traccia profonda nella vita del giovane Voillaume.
Sacrosante risate
dal profilo facebook di fratel Ignazio de Francesco, monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata.
Ma le religioni sanno ridere? Il dubbio mi assale incrociando dopo tanti anni “Il nome della Rosa” di Umberto Eco che, come si sa, è costruito intorno a un complotto omicida contro il buon umore. E il fattaccio ha per scenario un monastero.
Charles de Foucauld e il mistero della vita nascosta in Cristo
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
Charles de Foucauld nasce a Strasburgo nel 1858. Famiglia borghese, educazione religiosa, ma a 16 anni si allontana dalla fede.
A fargli scegliere la carriera militare, nella celebre scuola di Saint-Cyr, non ci sono grandi ideali: semplicemente, non sa cosa fare. Infatti, diventa un pessimo soldato: insofferente alla disciplina. Charles è più sensibile alle “strategie della dolce vita” che a quelle militari. Quando ne ha voglia, lascia la caserma per andare a gozzovigliare con amici e amiche (ha un’amante, Mimi) in un appartamento lussuosamente arredato con i soldi ricevuti da una cospicua eredità.
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