La vita di Padre Elia Biagio. Testimonianza pubblicata a cura di Nicola Comparato

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Padre Elia Biagio, al secolo Vittorio Favazzo, che ringraziamo per questa bella testimonianza di vita e di fede. 

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Komboskini, la corda della preghiera

Il komboskini (in greco), o Chotki (in russo), è la corona utilizzata dai cristiani d’oriente per rimanere con la mente e il cuore in preghiera. Il nome è greco e significa cordoncino (skini) di nodi (kombos).

Viene usato non tanto per contare le preghiere quanto per darsi un ritmo, facendosi aiutare dallo scorrere lentamente la corona tra le dita, mentre si ripete: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore” (preghiera del cuore).

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Un cristiano non deve essere fanatico. Una riflessione di padre Paisios del Monte Athos

Padre Paisios del Monte Athos (Pharasa, 25 luglio 1924 – Souroti, 12 luglio 1994) è stato un monaco cristiano greco della Chiesa ortodossa, particolarmente venerato in Grecia, è stato monaco del Monte Athos.

Un cristiano non deve essere fanatico; egli deve avere amore ed essere sensibile verso tutte le persone. Coloro che lanciano sconsideratamente commenti, anche se sono veri, possono causare danni.

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Alcuni pensieri di San Serafim di Sarov. Traduzione in italiano di Tudor Petcu

Il dottor Tudor Petcu ha appena tradotto alcuni pensieri di San Serafim di Sarov in italiano.

Serafino di Sarov, in russo Серафи́м Саро́вский, al secolo Próchor Isídorovič Mošnín (Про́хор Иси́дорович Мошни́н) (Kursk, 19 luglio 1759 – Sarov, 2 gennaio 1833), è stato un monaco cristiano e mistico russo, considerato dalle Chiese ortodosse uno dei più importanti.

Starec vissuto nel XIX secolo, è ricordato per aver esteso gli insegnamenti monastici di contemplazione e di disprezzo del proprio corpo ai laici, indicando lo scopo della vita cristiana nell’acquisizione in sé dello Spirito Santo.

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Itinerari di preghiera tra la Russia e il monte Athos: “I racconti di un pellegrino russo”

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.

Candidi racconti di un pellegrino al suo padre spirituale (titolo originale russo: Otkrovennye rasskazy strannika duchovnomu svoemu otcu) è il titolo di uno dei più diffusi e amati libri sulla preghiera cristiana ortodossa.

L’opera è piuttosto recente: la sua prima edizione in lingua russa è stata stampata a Kazan’ intorno al 1860. Le sue traduzioni in altre lingue, che hanno reso celebri i Racconti di un pellegrino, risalgono agli anni successivi alla prima guerra mondiale.

Nonostante l’età relativamente giovane, e il suo stile narrativo popolare, i Racconti hanno un posto di rilievo tra i più stimati testi spirituali dell’Ortodossia russa. Altrettanto significativa è l’origine del testo. Per quanto immersi nell’atmosfera dell’Impero russo della seconda metà dell’Ottocento, i Racconti provengono dal Monte Athos, e precisamente da un manoscritto anonimo scoperto nel monastero athonita russo di San Panteleimone.

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Copti: sulle orme di Anba Abramo, una Chiesa povera aperta ai bisognosi

da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Gv 15, 9

La Diocesi Copta Ortodossa di Milano, guidata da Sua Eminenza Anba Antonio, nel corso del periodo più buio della storia dell’Italia a causa della diffusione del Covid-19, si è resa partecipe attivamente al bene comune della Regione Lombardia, donando beni di prima necessità, dispositivi di protezione individuale e igienizzanti ai comuni in difficoltà.

La Chiesa Copta di Milano, sulle orme di Anba Abramo, Vescovo del Fayoum, è vicina alle famiglie in difficoltà sia in Lombardia che in Egitto.

Le Chiese Copte nel territorio Lombardo hanno strutture semplici, per la maggior parte derivanti da capannoni ristrutturati, povere di decorazioni e di ornamenti, ma ricche di carità.

Una Chiesa povera che è vicina ai bisognosi, una Chiesa che a braccia aperte accoglie tutti e l’unico ornamento che la riveste è l’amore di Cristo.

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“Come loro”: René Voillaume e l’eredità di Charles de Foucauld

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

René Voillaume nasce il 19 luglio 1905 a Versailles, in una numerosa famiglia di origini lorenesi. Il padre, Charles, è ingegnere e il suo lavoro lo porta spesso lontano da casa. La madre, Marthe Wagner, è una donna forte e riservata, profondamente religiosa.

René ha nove anni quando scoppia la Prima Guerra mondiale. Mentre il padre si trova al fronte, la famiglia risiede per cinque anni a La Bourboule, una località di villeggiatura a sud di Clermont-Ferrand, conosce l’abbé de Fraissinette, sacerdote di grande valore umano e spirituale, che lascerà una traccia profonda nella vita del giovane Voillaume.

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Charles de Foucauld e il mistero della vita nascosta in Cristo

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

Charles de Foucauld nasce a Strasburgo nel 1858. Famiglia borghese, educazione religiosa, ma a 16 anni si allontana dalla fede.

A fargli scegliere la carriera militare, nella celebre scuola di Saint-Cyr, non ci sono grandi ideali: semplicemente, non sa cosa fare. Infatti, diventa un pessimo soldato: insofferente alla disciplina. Charles è più sensibile alle “strategie della dolce vita” che a quelle militari. Quando ne ha voglia, lascia la caserma per andare a gozzovigliare con amici e amiche (ha un’amante, Mimi) in un appartamento lussuosamente arredato con i soldi ricevuti da una cospicua eredità.

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Un maestro della vita spirituale: André Louf

da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.

A distanza da alcuni anni dalla sua  morte, avvenuta il 12 luglio 2010, vorrei ricordare una delle maggiori figure della spiritualità del Novecento: André Louf.

Jacques, questo il suo nome di battesimo, nasce a Lovanio, in Belgio, il 29 dicembre 1929, terzo e ultimo figlio, unico maschio, di una famiglia molto religiosa.

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L’utilità spirituale del Coronavirus

da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.

Lo ieromonaco Giovanni (Guaita) è una figura eminente del clero moscovita. Nato il 26 novembre 1962 in Sardegna, ha conseguito le lauree in Lettere e Lingue delle Università di Ginevra e Cagliari, e compiuto vari soggiorni di studio a Mosca e San Pietroburgo. Dal 1989 risiede stabilmente a Mosca dove per molti anni ha insegnato presso varie Università statali. Il 28 marzo 2010 è stato ordinato diacono dal metropolita Hilarion, e l’11 settembre sacerdote. Il 31 ottobre dello stesso anno ha pronunciato i voti monastici nella Cattedrale della Laura della Santissima Trinità di San Sergio e oggi serve nella chiesa moscovita dei santi Cosma e Damiano. 

Offriamo ai nostri lettori una sua illuminante riflessione sul senso spirituale di questa epidemia di Coronavirus, una elaborazione che ha postato nella sua pagina Facebook in questi giorni che lo vedono colpito da questa malattia. Allo ieromonaco Giovanni la nostra gratitudine per la riflessione unita alla preghiera per la sua pronta guarigione. 

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I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.

Le restrizioni imposte a tutta l’Italia per contenere il nuovo coronavirus ci fanno vivere momenti imprevisti e poco confortevoli.

Stare a casa, al di là della serenità passeggera dei primi giorni di “ferie forzate”, può presto farci vivere momenti di noia e di disperazione. Qui possono essere d’aiuto le persone che fanno dell’isolamento un loro stile e ideale di vita: i monaci e le monache.

Eccovi i suggerimenti del vostro parroco, che da monaco al servizio di una parrocchia ha avuto molte occasioni di riflettere sul tema dell’isolamento in casa, e forse (giudicate voi…) può aiutarvi a passare al meglio questo periodo.

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Lo starec Zosima (F. Dostoevskij)

da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.

Il vecchio starec Zosima è uno dei personaggi più affascinanti de “I fratelli Karamazov” di F. Dostoevskij. Si tratta di una figura che probabilmente rispecchia in sé tutti i volti di quegli starcy che il romanziere russo aveva incontrato e frequentato nella sua vita, volti che così tanto lo attraevano. E’ probabile che lo sguardo di fedele ammirazione con cui Alëša, il più giovane dei fratelli Karamazov, guarda lo starec Zosima sia lo stesso sguardo di Dostoevskij. Un brano, quello proposto, tratto appunto da “I fratelli Karamazov” che bene introduce allo starcestvo (paternità spirituale) del monachesimo russo.

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#SantoDelGiorno di Giovanni Scifoni – 16 giugno – Beato Tommaso Reding e il massacro dei monaci. Enrico VIII uccideva tutti quelli che non gli dicevano “Bravo”

Dalla pagina facebook di Giovanni Scifoni, attore, scrittore, regista teatrale.

Prendo sempre in prestito solo alcuni aspetti della vita dei santi per innescare riflessioni di vario genere, la profondità di spirito e l’eroismo di questi grandi uomini. Il nostro Santo Del Giorno è un’esperimento creativo che nasce dalla gratitudine. I santi ispirano la vita e le scelte della nostra famiglia, da sempre.

Giovanni Scifoni

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Confessione all’alba

da Santa-rus.com, La Santa Rus’. Grazia e bellezza nell’incontro con la Santa Rus’.

“Ci vediamo domani mattina alle 7,30 alla Chiesa dell’Esaltazione della Croce vicino all’icona di san Nicola”. L’appuntamento per la confessione per un occidentale non poteva che essere più inusuale di così, soprattutto se si trattava di alzarsi all’alba e di raggiungere una delle chiese della Lavra delle Grotte di Kiev sfidando il gelido inverno ucraino.

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