Si è tenuto sabato pomeriggio 11 maggio 2013, a Como presso la Circoscrizione 3 di Camerlata, un approfondimento promosso dall’Istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta con la partecipazione di Acli, Cgil, Cisl e Uil, dedicato al tema dell’evoluzione dell’impegno sociale e politico “dalle militanze al volontariato”.
Due interventi molti densi di Alberto Burgio e di Giovanni Bianchi hanno affrontato l’argomento calandolo nella prospettiva storica della crisi delle democrazie occidentali, dello “stato fiscale” e delle organizzazioni di massa della sinistra. Il passaggio dalle forme di impegno sociale e politico tipiche degli anni Sessanta e Settanta a quelle del nuovo millennio è al tempo stesso radicale e sfumato: i due modelli differiscono per molti aspetti (per esempio la sottolineatura dell’impegno “per il presente” rispetto a quello “per il futuro”), ma hanno anche molti tratti in comune. Dalle analisi convergenti dei due “testimoni privilegiati” – uno afferente al mondo della sinistra di classe, l’altro a quello della sinistra cattolica – è emerso il ruolo centrale delle organizzazioni di massa, la cui scomparsa o radicale mutazione è ciò che davvero fa la differenza tra oggi e i decenni passati. I due interventi seguiti con molta attenzione dal numeroso pubblico convenuto hanno fornito materia di molte riflessioni, stimoli a molti approfondimenti che potranno venire nello sviluppo del progetto “Lavoro/memoria”.



La decisione di Pacelli poneva tuttavia il prelato cinquantasettenne alla testa della più importante diocesi del mondo, anche se non venne accompagnata dal cappello cardinalizio, tradizionalmente assegnato agli arcivescovi di Milano, né in seguito Pio XII tenne più concistori per creare nuovi cardinali.

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