Ascoltate
come respira
il pianeta Sarajevo
Ascoltate
come piange la Ragazza:
“Morte, non mi prendere!”
Quante volte
piangendo
abbiamo detto
le nostre ardenti preghiere per la pace?
Ascoltate
come respira
il pianeta Sarajevo
Ascoltate
come piange la Ragazza:
“Morte, non mi prendere!”
Quante volte
piangendo
abbiamo detto
le nostre ardenti preghiere per la pace?
da Aclilombardia.it, ACLI Lombardia APS, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Lombardia.
Alex Langer è stato un eccezionale apostolo di verità e di giustizia, di libertà e di amore. L’ho conosciuto, l’ho apprezzato e talora mi pare ancora di sentire la sua voce al telefono, che mi invita ad andare con lui ed altri seminatori di pace a Sarajevo, in momenti ardui, difficili e contrastanti. Sì, Alex è stato un uomo vissuto nel servizio: agli altri e in piedi.
Sono commosse le parole che il cardinal Capovilla qualche anno fa usò nell’introdurre il libro scritto da Marco Boato per fare memoria di questo uomo senza frontiere, sempre un passo in avanti, nato in terra di frontiera, a Sterzing/Vipiteno, in Trentino Alto Adige/Sud Tirolo.
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
La costituzione della Bosnia Erzegovina non contempla gli ebrei tra i popoli costitutivi. Eppure, è anche seguendo le traversie di un tesoro di questa ormai piccola comunità, l’Haggadah di Sarajevo, che si possono comprendere quelle di questa terra difficile.
Il “generale”, come lo chiamavano i molti che gli dovevano la vita per aver difeso Sarajevo durante il lungo assedio, era passato dal Festival dei Diritti Umani in una bella giornata di aprile. In faccia il perenne sorriso malizioso di un vecchio saggio che ne aveva viste di tutti i colori. Jovan Divjak si rabbuiava quando parlava dell’assedio di Sarajevo: non una guerra civile, diceva, ma una guerra contro i civili. Dopo gli orrori nazionalisti si dedicò a ricostruire la convivenza inter-etnica della Bosnia, a partire dai giovani. Intervista di Danilo De Biasio Riprese e montaggio di Alex Villamira – Fairy Tails Milano Traduzione di Laura Signori
Una conferenza-racconto su viaggi fatti a piedi, in barca, in treno o a bordo di un bus, e sui disparati tipi di incontri che si fanno per terra o per mare, incontri di Russia e di Medio Oriente, nel Caucaso o sul Mediterraneo. Storie per spiegare che l’uomo che abita l’insicurezza globale ha bisogno, per conoscersi e diventare adulto nel senso patriarcale (biblico) del termine, di muoversi da nomade, nella convinzione che a farlo guarire sarà l’esplorazione del “fuori” da sé, piuttosto che del “dentro” della sua anima.
Anziché calare delle sonde dentro il suo insondabile inconscio, gli converrà insomma viaggiare per capire chi è – così propone Paolo Rumiz.
Il viaggio dunque come alternativa efficace alla psicanalisi.
da Settimanalediocesidicomo.it, Il Settimanale della diocesi di Como online.
«Ricordo don Renzo Scapolo con simpatia e sincero affetto. Era una persona speciale. Un prete vulcanico». La sua «strategia di ascolto e convivenza è ancora attuale. Ha lavorato con tanta buona volontà». È ancora viva la memoria del sacerdote comasco nelle parole dell’arcivescovo di Sarajevo, e presidente della Conferenza episcopale di Bosnia-Erzegovina, il cardinale Vinko Puljić. Lo abbiamo incontrato a Bari. È uno dei sessanta vescovi partecipanti al forum “Mediterraneo, frontiera di pace”.
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
A Srebrenica, nella Bosnia nord-orientale, quella mattina faceva caldo, molto caldo. Era l’11 luglio del 1995 e, qualche giorno prima, centocinquanta caschi blu olandesi avevano lasciato incustodita la città che, da tre anni, era cinta d’assedio dalle forze serbe del generale Ratko Mladic.
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
Don Tonino Bello, terziario francescano, vescovo di Molfetta-Rivo-Giovinazzo-Terlizzi
Così, semplicemente, è scritto sulla tomba presso il cimitero di Alessano, il paese a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca dove è sepolto l’indimenticato vescovo.
da Blog.radiopopolare.it/autistamoravo, il sito del progetto “L’autista moravo”.
A 100 anni dal 4 novembre 1918 proponiamo di riscoprire questo progetto crossmediale iniziato nel 2014 che aiuta a capire meglio e a contestualizzare la grande guerra.
“L’autista moravo” è un progetto multimediale che vuole raccontare la storia della guerra che ha cambiato il ‘900. Perché la Grande Guerra ha condizionato profondamente la nostra vita: per il sangue versato e le distruzioni causate, per le eredità politiche e i lasciti linguistici. Dopo la Grande Guerra niente sarà più come prima.
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
‘Un momento critico per costruire ponti’: è il titolo della conferenza internazionale svoltasi dal 26 al 29 luglio a Sarajevo per iniziativa del ‘Catholic Theological Ethics in the World Church’, a cui hanno preso parte circa 500 studiosi, in particolare teologi moralisti, provenienti da 80 Stati, chiamati a confrontarsi su due questioni centrali: la crisi climatica e il suo impatto su ambiente e popolazioni più deboli, e la tragica superficialità che si riscontra nella leadership politica di troppe nazioni.
Ad un anno dalla morte di don Renzo Scapolo, sacerdote della diocesi di Como da sempre impegnato accanto agli ultimi, proponiamo alcuni video e testi che lo riguardano: un inedito documentario con immagini realizzate da don Renzo stesso durante gli anni in Bosnia, un servizio di Teleunica trasmesso un anno fa con un’intervista a Giorgio Nana, volontario in ex Jugoslavia, che ricorda don Renzo e i suoi tanti viaggi ed iniziative, che hanno coinvolto anche tanti valtellinesi, infine un’intervista realizzata da Francesco Papafava, Stefano Mainoni e pubblicata sul sito Unacitta.it ad inizio 2004 in cui don Renzo racconta la propria vita dall’infanzia.
da Settimanalediocesidicomo.it, Il Settimanale della diocesi di Como online.
A un anno dalla morte di don Renzo Scapolo, pubblichiamo un video inedito, che raccoglie una serie di immagini rimasterizzate a cura dell’Associazione Sprofondo. Nella seconda parte di questo interessante mini-documentario ci sono due interviste di don Renzo su Rai3 e con la Televisione della Svizzera Italiana. Nella prima parte, invece, tutte immagini realizzate e girate in prima persona da don Renzo, con la sua voce narrante.
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
Tra il 1992 e il 1996 la città è stata assediata dai serbi: a distanza di 20 anni il collettivo di artisti bosniaci ‘Fama Collection’ ha raccolto in un libro, le strategie adottate dagli abitanti per mangiare, dormire, vivere, intitolato ‘Sopravvivere a Sarajevo’: Continua a leggere
da Sprofondo.it, il sito dell’Associazione Sprofondo.
Per salutare e ringraziare don Renzo Scapolo, deceduto in questi giorni, proponiamo il link ad una sua intervista e un suo testo del dicembre 2003. Continua a leggere
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