Il dott. Tudor Petcu ci invia un’intervista a una poetessa rumena, Silvana Andrada Tcacenco, che volentieri pubblichiamo.
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Parrocchia 2050: a qualcuno interessa?
da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).
In tutto questo gran parlare (ma non ovunque) di Sinodo, e non sempre conseguente fare, come ormai è sotto gli occhi di tutti quanti vogliano semplicemente osservare, c’è una frase assai nota di Alcide De Gasperi (che la derivava dal teologo americano James Freeman Clarke) che mi torna: «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione». Parafrasiamola nel nostro contesto ecclesiale: «un amministratore guarda al prossimo anno, un vescovo profetico guarda alla prossima generazione».
I miei incontri con Hans-Georg Gadamer. Intervista a Giuseppe Blasotta a cura di Tudor Petcu
Il dottor Tudor Petcu ci invia un’intervista fatta da lui al pittore Giuseppe Blasotta in riferimento al filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer.
La qualità dell’educazione nella pandemia. Un saggio di Tudor Petcu
L’educazione è sempre stata un fattore determinante nell’evoluzione e nell’igiene morale della società, nel plasmare un livello di principio di alta qualità, sia individuale che collettiva. A questo proposito, non potevo dimenticare la scuola filosofica di Eleusi, che insegnava ai piccoli a spezzare il filo in quattro per diventare membri fondamentali della città. Socrate, che definì la comunità come “l’assemblea dei sapienti”, si preoccupava anche di avviare l’ignorante alla conoscenza per il suo divenire sociale.
In altre parole, fin dall’antichità all’educazione è stata assegnata una nobile assiologia nel suo compito di integrare la società in un paesaggio di bellezza cognitiva ed emotiva.
Il diritto di resistenza
da Unacitta.it, il mensile di interviste e foto “Una città. Le domande vengono prima delle risposte”.
Perché alla Costituente la proposta di Dossetti e di Moro di sancire il diritto di resistenza del cittadino a una violazione del patto costituzionale non passò? L’impossibilità evidente di una normativa non scalfisce la giustezza del principio. La freddezza di Togliatti e di De Gasperi. L’idea, al fondo, di un’immaturità all’autogoverno dei cittadini, a cui solo i partiti potevano porre rimedio. Intervista a Umberto Mazzone. Umberto Mazzone insegna Storia della Chiesa e Storia dei movimenti religiosi presso il Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna.
Fratelli tutti #4 – Populismo e popolarismo
da Apiceuropa.com, Associazione Per l’Incontro delle Culture in Europa.
Apice è lieta di presentare il quarto ed ultimo approfondimento del ciclo dedicato all’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, pubblicata il 4 ottobre scorso. Quattro commentatori analizzeranno alcune delle principali tematiche “civili” affrontate dal Pontefice nell’enciclica. Le analisi sono state pubblicate sul periodico cuneese “La Guida”, e successivamente riprese dal nostro sito.
Nel quarto approfondimento, che riportiamo integralmente di seguito, Paolo Borgna approfondisce i temi del populismo e del popolarismo.
La storia della filosofia greca. Intervista di Tudor Petcu al professore Ioannis Christodoulou
Il dottor Tudor Petcu ci ha inviato una intervista al professor Ioannis Christodoulou, un’insegnante greco di filosofia che vive a Cipro. Il prof. Christodoulou si occupa di Filosofia dell’educazione, Storia della filosofia, Metafisica. Ha insegnato Filosofia dell’educazione e Sociologia dell’educazione presso la Scuola superiore di pedagogia e istruzione tecnica (ASPAETE Thessaloniki ) dal 2000 al 2002, alla Hellenic Open University (EAP) dal 2000 al 2014. Ha anche insegnato presso l’Università di Cipro (2002 -2017), l’Università europea di Cipro (2004) e la New York College (2001-2002).
L’ebraicità di Gesù secondo alcuni studiosi ebrei del Novecento
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Quanti buoni cristiani andando a Messa a Natale si sono ricordati che stavano celebrando il compleanno (seppur in data fittizia) di un bambino ebreo? Che nacque da madre ebrea, che fu circonciso l’ottavo giorno dalla nascita, che fece il suo bar mitzwà a Gerusalemme – sebbene vivesse a Nazareth, si usava già allora! – e che frequentava regolarmente la sinagoga per ascoltare la Torà? Per secoli questa verità, storica e teologica del cristianesimo, ossia l’ebraicità di Gesù, è stata obliata, anzi rimossa, anzi nascosta. Nel corso del Novecento però alcuni studiosi ebrei, non solo storici di professione ma anche rabbini, l’hanno recuperata in una serie di studi scientifici nel segno, in inglese, di un claiming Jesus. La tesi è semplice: Gesù appartiene di diritto alla storia ebraica, a prescindere da quel che ne hanno fatto i cristiani.
BarbaSophia – Filosofie cristiane e nuove teologie nel ‘900: Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) e il cristianesimo umano e resistente
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Dietrich Bonhoeffer (Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945) è stato un pastore luterano, un professore universitario con un dottorato in teologia, un pioniere del movimento ecumenico, uno scrittore prolifico, un poeta e una figura centrale nella lotta contro il regime nazista. La sua dottrina ha costituito una netta inversione della rotta teologica: all’abitudine di contestare il mondo in nome di Dio Bonhoeffer ha sostituito la contestazione di Dio in nome del mondo “divenuto adulto”, ponendo i presupposti per le teologie della secolarizzazione, della rivoluzione e, in qualche modo, anche della teologia della “morte di Dio”. La morale per Bonhoeffer non si basa sul concetto astratto del bene, ma su quello che realisticamente aderisce alla storia, soprattutto facendosi carico del destino di tutti: è il concetto di “sostituzione”, che caratterizza sia la dottrina sia la personale testimonianza di Bonhoeffer
Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) e il cristianesimo umano e resistente
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BarbaSophia – Filosofie cristiane e nuove teologie nel ‘900: Paul Tillich (1886-1965) e la correlazione tra uomo e Dio
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Paul Johannes Tillich (Starzeddel, 20 agosto 1886 – Chicago, 22 ottobre 1965) è stato un teologo protestante tedesco, pioniere del più recente movimento di rinnovamento della teologia tradizionale. Espulso dall’Università di Francoforte perché aveva preso le difese degli studenti ebrei perseguitati dai nazisti, si rifugiò allora negli Stati Uniti. Paul Tillich è uno dei maggiori teologi del XX secolo. L’opera Teologia sistematica è il suo testo più importante: è composto da una fondamentale “Introduzione” metodologica e cinque sezioni intitolate “Ragione e rivelazione”, “L’essere e Dio”, “L’esistenza e il Cristo”, “La Vita e lo Spirito”, “La storia e il Regno”.
Paul Tillich (1886-1965) e la correlazione tra uomo e Dio
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BarbaSophia – Filosofie cristiane e nuove teologie nel ‘900: Bultmann (1884-1976) e la teologia della vita autentica
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Rudolf Karl Bultmann (Wiefelstede, 20 agosto 1884 – Marburgo, 30 luglio 1976) è stato un teologo evangelico tedesco. Bultmann è noto principalmente per il suo programma di demitologizzazione del messaggio evangelico. Secondo Bultmann il linguaggio mitologico non è più comprensibile oggi all’uomo moderno, e la fede non può essere ridotta a un mero prendere per vera una serie di fatti miracolosi. Bultmann vorrebbe dunque spogliare il messaggio evangelico dal linguaggio mitologico e renderlo comprensibile all’uomo moderno. A tale scopo egli utilizza il metodo storico-critico e recepisce, dall’esistenzialismo di Martin Heidegger, il principio dell’interpretazione esistenziale, in base al quale il mito deve essere interpretato in base alla comprensione di sé dell’uomo che il mito medesimo intende comunicare.
Bultmann (1884-1976) e la teologia della vita autentica
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BarbaSophia – Filosofie cristiane e nuove teologie nel ‘900: Barth (1886-1968) e la teologia dialettica
da BarbaSophia, il canale YouTube in cui il prof. Matteo Saudino spiega e racconta concetti e storia della filosofia.
Karl Barth (Basilea, 10 maggio 1886 – Basilea, 10 dicembre 1968) è stato un teologo e pastore riformato svizzero. Barth ha fatto irruzione sulla scena teologica e filosofica europea all’inizio degli anni venti del Novecento con la sua opera più letta e commentata: L’epistola ai Romani (Römerbrief). Questo testo ha dato inizio a un movimento teologico denominato “teologia dialettica” contrapposto alla “teologia liberale” di matrice storicista e romantica. Compito della teologia è riaffermare, secondo Barth, la relazione “dialettica”, paradossale, inconcepibile, di “rottura” tra Dio e il mondo (l’uomo, la cultura, la storia) contrariamente a quanto affermato dai teologi liberali (Harnack, Troeltsch) che asserivano invece una continuità tra Dio e l’uomo, considerando la fede come un elemento dell’interiorità psicologica dell’uomo e la teologia come l’analisi storico-critica della Scrittura.
Barth (1886-1968) e la teologia dialettica
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Dalle militanze al volontariato. un approfondimento critico con interventi di Alberto Burgio e di Giovanni Bianchi
Si è tenuto sabato pomeriggio 11 maggio 2013, a Como presso la Circoscrizione 3 di Camerlata, un approfondimento promosso dall’Istituto di Storia Contemporanea Pier Amato Perretta con la partecipazione di Acli, Cgil, Cisl e Uil, dedicato al tema dell’evoluzione dell’impegno sociale e politico “dalle militanze al volontariato”.
Due interventi molti densi di Alberto Burgio e di Giovanni Bianchi hanno affrontato l’argomento calandolo nella prospettiva storica della crisi delle democrazie occidentali, dello “stato fiscale” e delle organizzazioni di massa della sinistra. Il passaggio dalle forme di impegno sociale e politico tipiche degli anni Sessanta e Settanta a quelle del nuovo millennio è al tempo stesso radicale e sfumato: i due modelli differiscono per molti aspetti (per esempio la sottolineatura dell’impegno “per il presente” rispetto a quello “per il futuro”), ma hanno anche molti tratti in comune. Dalle analisi convergenti dei due “testimoni privilegiati” – uno afferente al mondo della sinistra di classe, l’altro a quello della sinistra cattolica – è emerso il ruolo centrale delle organizzazioni di massa, la cui scomparsa o radicale mutazione è ciò che davvero fa la differenza tra oggi e i decenni passati. I due interventi seguiti con molta attenzione dal numeroso pubblico convenuto hanno fornito materia di molte riflessioni, stimoli a molti approfondimenti che potranno venire nello sviluppo del progetto “Lavoro/memoria”.
I tesori dimenticati e nascosti della filosofia russa. Interviste a cura di Tudor Petcu
Pubblichiamo una intervista a cura di Tudor Pectu sui tesori dimenticati e nascosti della filosofia russa. Gli intervistati sono rispettivamente il Dr. Anatoly Chernyaev – Capo del Dipartimento di Storia della filosofia russa presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze; il Dr. Vladimir Sidorin – Ricercatore presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze; il Dr. Ksenia Vorozhikhina – Ricercatrice presso l’Istituto di filosofia, Accademia Russa delle Scienze.
Quando parliamo della storia della filosofia, di solito consideriamo l’eredità greca della filosofia e del pensiero occidentale il cui contributo all’evoluzione della filosofia moderna è stato eccezionale. Non possiamo dimenticare il razionalismo filosofico specifico del Medioevo o quello cartesiano, per non discutere della fenomenologia tedesca del 20 ° secolo, i cui rappresentanti più importanti erano senza dubbio Franz Brentano, Edmund Husserl e Martin Heidegger.
E se dovessimo parlare di un mondo filosofico meno conosciuto ma altrettanto importante? Da questo punto di vista abbiamo l’opportunità di fare riferimento alla storia della filosofia russa che è meglio definita dalla teologia ortodossa sviluppata da Sergei Bulgakov, ma soprattutto dalla letteratura di Lev Tolstoj e Dostoevsky. In effetti, si può dire che il più grande filosofo russo fu Dostoevskij a causa del fatto che i suoi personaggi esprimono un vero disordine filosofico, ma ultimo ma non meno importante una rivoluzione filosofica.
Lo scopo di questa intervista è cercare di evidenziare la bellezza dimenticata della filosofia russa che contribuisce non solo all’evoluzione della filosofia europea, ma anche al suo risveglio. In questa sessione, potrebbe essere posta la seguente domanda: come dovremmo comprendere la filosofia russa poiché la cultura russa non è stata realmente caratterizzata dalla filosofia in quanto tale? No, la cultura russa potrebbe non aver avuto una filosofia pratica, ma aveva il mistero ontologico che esprime al meglio la vera filosofia insieme a tutta la sua ricchezza.
“Come loro”: René Voillaume e l’eredità di Charles de Foucauld
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
René Voillaume nasce il 19 luglio 1905 a Versailles, in una numerosa famiglia di origini lorenesi. Il padre, Charles, è ingegnere e il suo lavoro lo porta spesso lontano da casa. La madre, Marthe Wagner, è una donna forte e riservata, profondamente religiosa.
René ha nove anni quando scoppia la Prima Guerra mondiale. Mentre il padre si trova al fronte, la famiglia risiede per cinque anni a La Bourboule, una località di villeggiatura a sud di Clermont-Ferrand, conosce l’abbé de Fraissinette, sacerdote di grande valore umano e spirituale, che lascerà una traccia profonda nella vita del giovane Voillaume.
Charles de Foucauld e il mistero della vita nascosta in Cristo
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
Charles de Foucauld nasce a Strasburgo nel 1858. Famiglia borghese, educazione religiosa, ma a 16 anni si allontana dalla fede.
A fargli scegliere la carriera militare, nella celebre scuola di Saint-Cyr, non ci sono grandi ideali: semplicemente, non sa cosa fare. Infatti, diventa un pessimo soldato: insofferente alla disciplina. Charles è più sensibile alle “strategie della dolce vita” che a quelle militari. Quando ne ha voglia, lascia la caserma per andare a gozzovigliare con amici e amiche (ha un’amante, Mimi) in un appartamento lussuosamente arredato con i soldi ricevuti da una cospicua eredità.
Verità, giustizia e bellezza nel pensiero di Adriano Olivetti. Storia e attualità del progettare, a partire dal modello Ivrea
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Parlare oggi di una figura come quella di Adriano Olivetti (scomparso sessanta anni fa), significa cercare di coglierne l’attualità del pensiero e dell’azione in campo industriale, architettonico, urbanistico, sociale, politico istituzionale e culturale. Due termini innanzi tutto sui quali riflettere oggi: quelli di “comunità” e di “città dell’uomo”. Il libro dal titolo Città dell’uomo, uscì pochi giorni prima della morte di Olivetti: contiene una summa del suo pensiero e costituisce una sorta di testamento spirituale. Vi è presentata, rielaborata, tutta la complessità del suo sogno. Pensiero e opera, due aspetti per lui inscindibili che derivano dall’eredità morale trasmessagli dal padre, Camillo; azione sostanziata da pensiero e radicata nella giustizia sociale. E’ da questo testo che prende avvio la nostra riflessione. Due termini, “comunità” e “città dell’uomo”, come vedremo, intrecciati e dal cui serrato dialogo sarà possibile scorgere una luce, un chiarimento per l’oggi e una interpretazione più puntuale sull’originalità.
Un maestro della vita spirituale: André Louf
da Iltuttonelframmento.blogspot.com, il blog di Fabio Cittadini.
A distanza da alcuni anni dalla sua morte, avvenuta il 12 luglio 2010, vorrei ricordare una delle maggiori figure della spiritualità del Novecento: André Louf.
Jacques, questo il suo nome di battesimo, nasce a Lovanio, in Belgio, il 29 dicembre 1929, terzo e ultimo figlio, unico maschio, di una famiglia molto religiosa.
#Raccontiamolarepubblica con la Scuola di Pace di Monte Sole e i monaci della Piccola Famiglia dell’Annunziata
dalla pagina Facebook della Scuola di Pace di Monte Sole, formazione ed educazione alla pace, alla trasformazione non violenta dei conflitti, al rispetto dei diritti umani, per la convivenza pacifica.
Durante il corso di tutta la sua vita Giuseppe Dossetti ha abitato molti luoghi. Genova, dove era nato; Cavriago, Bologna e Milano dove si è formato; Reggio Emilia, dove ha resistito; Roma, dove ha militato; Monteveglio, la Giordania e l’India dove ha studiato e meditato. Ha deciso poi però di dimorare a Monte Sole, al Cimitero di Casaglia. Ha deciso cioè di trattenersi, facendosi esso stesso silenzio, nel silenzio di quella terra.
Chiunque abbia fatto esperienza di Monte Sole, tuttavia, sa che quel silenzio è un silenzio colmo di domande che ispirano l’azione, di quesiti aperti che invitano all’esplorazione della complessità.
Ecco allora che abbiamo pensato, per questo 2 giugno 2020, di allontanarci dai rombi superficialmente patriottici per scandagliare la tela di un’opera d’arte: la Carta Costituzionale.
Filosofia come modo di vivere. Intervista di Tudor Petcu al filosofo Alexander Baumgarten
Il nostro collaboratore Tudor Petcu ci invia una nuova intervista, stavolta all’intellettuale rumeno Alexander Baumgarten. Alexander Baumgarten (nato il 16 ottobre 1972 a Bucarest) è un filosofo rumeno specializzato in filosofia antica e medievale. Attualmente insegna alla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università “Babeș-Bolyai” di Cluj-Napoca, capo del Dipartimento di Filosofia Premoderna e Rumena e del Centro di Filosofia Antica e Medievale.
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