Proponiamo un brano di Pier Paolo Pasolini su papa Giovanni XXIII, pronunciato durante la conferenza-dibattito “Marxismo e cristianesimo” svoltosi a Brescia il 13 dicembre 1964 e pubblicato per Liberal – Atlantide editoriale nella raccolta Pier Paolo Pasolini, Interviste Corsare. Sulla politica e sulla vita 1955-1975, a cura di Michele Gulinucci. Pasolini, quì a due anni dall’uscita del suo film “il Vangelo secondo Matteo” a cui aveva posto come dedica le parole «Alla cara, lieta e familiare memoria di Giovanni XXIII», tratta il tema del dialogo tra marxismo e cristianesimo. Dopo una prima parte dedicata ad una analisi della crisi culturale e sociale italiana a partire dai cambiamenti della lingua italiana e subito prima delle domande, l’intellettuale di origine friulana parla dell’ironia e dell’autoironia del pontefice morto l’anno prima, proponendole come rivoluzionario atto culturale.
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29 maggio. Memoria di Paolo VI. La canonizzazione raccontata dagli aclisti
da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.
#29maggio. Oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica di #PaoloVI, il Papa delle Acli, proclamato santo da #PapaFrancesco il 14 ottobre 2018, un giorno che tanti aclisti non dimenticano. Il racconto della canonizzazione con gli approfondimenti video.
Il 14 ottobre 2018 il beato Papa Paolo VI, il “Papa delle Acli”, sarà canonizzato a San Pietro da Sua Santità Papa Francesco.
Sul soglio di Pietro dal 1963 al 1978, in un periodo storico e politico molto complicato, sia a livello italiano che internazionale, Papa Montini non si è mai sottratto ai difficili temi posti dalla contemporaneità, interpretando in maniera nuova la presenza della Chiesa nella società. Definito “Papa delle riforme e del dialogo”, si è impegnato per il dialogo intraecclesiale, ecumenico e interreligioso, realizzò riforme attuando i decreti rivoluzionari del Concilio Vaticano II.
Il lavoro spirituale. La spiritualità del lavoro nella Laborem exercens applicata al mondo odierno
da Stefanobzc.com, #chimicadidio ragione-scienza-fede – La fisica dell’esistenza. Il blog nuovo per le nuove sfide del nuovo millennio.
Riprendiamo dal blog di don Stefano Bazzucchi, un testo riassuntivo dei temi del suo libro “Il lavoro Spirituale”.
Papa Montini, la FUCI ed il rinnovamento della cultura
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
A cavallo tra gli anni ’20 e ‘30, dopo una fase di rapporti problematici con la Santa Sede, la FUCI stava vivendo un momento di rinnovamento di cui il nuovo assistente Giovan Battista Montini e il nuovo presidente Righetti furono principali fautori.
Ritratti di teologi: Jean Daniélou
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
Jean Guenolé Marie Daniélou nacque a Neuilly-sur-Seine il 14 maggio 1905. Egli era figlio di Charles Daniélou, un uomo politico francese che fu più volte ministro e una personalità anticlericale, e di Madeleine Clamorgan, fondatrice dell’Istituto Santa Maria e di una università gratuita femminile. Dopo gli studi presso la Facoltà di Lettere e filosofia alla Sorbona di Parigi, nel 1927 divenne professore associato di grammatica.
Un teologo appassionato per l’unità della Chiesa. Breve ritratto di Yves Congar
da Korazym.org, quotidiano non profit on line.
Yves Marie Joseph Congar nacque a Sédan nel 1904 in una famiglia cattolica praticante. Entrato in seminario nel 1921 a Parigi, ebbe già in questi anni giovanili la possibilità di venire a contatto con i maggiori intellettuali cattolici di allora, quali J. Maritain e R. Garrigou-Lagrange, uno dei maggiori conoscitori di sempre di S. Tommaso.
«Abbiamo bisogno di riunirci attorno a una visione di città fraterna e universale, che sia un sogno proposto alle giovani generazioni». Messaggio di Papa Francesco su Roma Capitale
«Roma avrà un futuro, se condivideremo la visione di città fraterna, inclusiva, aperta al mondo. Nel panorama internazionale, carico di conflittualità, Roma potrà essere una città d’incontro». Papa Francesco ha inviato un messaggio all’apertura delle celebrazioni dei 150 anni di Roma Capitale che ha affidato alla lettura del cardinale Pietro Parolin. Nel messaggio ricorda l’occupazione nazista, l’aiuto che la Chiesa diede ai perseguitati politici ed ebrei, gli anni del Concilio Vaticano II, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il Pensiero Economico in Caritas in Veritate – con Sergio Morisoli – 10. Il coraggio del Papa
da Caritas-ticino.ch, il sito di Caritas Ticino.
Questa straordinaria enciclica terrà compagnia ai telespettatori per molte puntate, attraverso una rubrica, in cui diversi esponenti del mondo culturale, locale e internazionale, ci aiuteranno a comprenderne la vastità e l’impatto sulla vita concreta di molti uomini. Sergio Morisoli mette in evidenza come l’enciclica riprenda le profetiche riflessioni di Paolo VI sul progresso, ricostruendo con coraggio come si sia giunti alla attuale situazione sociale ed economica, e riproponga, contestualizzandole e rielaborandole per l’oggi sia le istanze di Popolorum progressio sia l’idea dell’umanesimo integrale.
Pio XI: il pontefice degli equilibri difficili
da Ildialogo.org, Il dialogo – Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia.
Achille Ambrogio Damiano Ratti, divenuto pontefice il 6 febbraio 1922, solo alla XIV votazione, visse e operò in tempi ambigui, nell’immediato dopo guerra della prima guerra mondiale, nell’affermarsi del fascismo in Italia e del nazismo, poi, in Germania, che provocarono la seconda guerra mondiale.
Passi sulla Luna
da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.
Domani 20 luglio celebreremo i cinquant’anni dal primo passo di un uomo sulla Luna. Si dice che l’immagine della Terra come pianeta blu scattata da un astronauta tre anni dopo, nel 1972, abbia in qualche modo cambiato il nostro modo di guardare la Terra: intera, non divisa da muri e confini, un solo pianeta, una sola umanità. Quell’immagine mostra anche l’estrema fragilità del nostro pianeta, isolato nell’universo nero, senza possibilità di essere sostituito. E questa emozione ha dato una spinta all’impegno ambientalista, contro lo sfruttamento di risorse e le innumerevoli cause di inquinamento e distruzione di questo nostro delicato habitat.
La corsa allo spazio, cinquant’anni fa, aveva una valenza di contrapposizione tra Stati Uniti e Russia,e anche tra mondo occidentale giudeo-cristiano e mondo sovietico ateo. Infatti ricordiamo la lettura emozionante dei primi versetti della Genesi fatta dai tre astronauti dell’Apollo 8, la notte di Natale del 1968, e celebrata poi con l’emissione di un francobollo.
I “due amori” della Chiesa
da Ildialogo.org, Il dialogo – Periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia.
I lavori del Concilio Vaticano II iniziarono senza una chiara tabella di marcia e fu l’allora cardinale G.B. Montini, arcivescovo di Milano, a dare un decisivo contributo perché assumessero presto la direzione ecclesiologica.
La santa Chiesa dev’essere l’argomento unitario e comprensivo di questo Concilio; e tutto l’immenso materiale preparato dovrebbe compaginarsi attorno a questo ovvio e sublime suo centro.
Così scriveva in una lettera destinata al papa Giovanni XXIII e datata 18 ottobre 1962.
Un teologo amato da papa Francesco: Henri de Lubac
da Theologicalmind.wixsite.com, Theological mind: theology notes, il blog di Fabio Cittadini.
Henri de Lubac è non solo uno tra i più importanti teologi cattolici del XX secolo, ma anche un uomo la cui vicenda biografica va conosciuta. Nato a Cambrai il 20 febbraio 1896, entrò nella Compagnia di Gesù, a Lione, il 9 ottobre 1913. Fu ordinato presbitero nel 1927 e divenne professore di teologia fondamentale nella facoltà teologica di Lione, dove insegnò dal 1929 al 1950.
Giovanni Battista Montini e le ACLI. «Figlioli, amici carissimi, … »: Nessun amore è mai indolore
Vi apro l’animo mio e il mio cuore, la mia affezione. Voi mi avete stimolato con le vostre accoglienze, con le vostre parole e coi vostri doni, con il vostro fervore, a essere veramente vicino a voi. Ebbene, dirò che voglio essere vicino a voi e cercherò di esserlo sempre di più non in maniera retorica , o puramente esteriore, ma col cuore di pastore che comprende, che sa, che vuol bene, che aiuta, che compatisce, che corregge.
Prima visita di G. B. Montini alla sede delle ACLI milanesi e incontro con la Consulta – 15 gennaio 1955
Cogliendo l’occasione della prossima canonizzazione di Paolo VI, su La Bottega di Nazareth proporremo in una serie di articoli il racconto dello stretto e spesso complesso rapporto tra Montini e le ACLI. Così in continuità con il percorso su Achille Grandi già pubblicato riscopriremo assieme un altro pezzo di storia associativa e insieme italiana ed ecclesiale.
Giovanni Battista Montini e le ACLI. Gli ultimi difficili anni: «Tu non hai esaudito la nostra supplica … »
Per comprendere e interpretare un uomo e il suo mondo spesso è utile vedere la fine della esperienza terrena di entrambi. Per avere una visione sintetica di Montini e del suo mondo occorre saper vedere cosa è finito con il 1978. Pochi mesi prima del 6 agosto 1978 era stata uccisa un’altra figura legata a Paolo VI, Aldo Moro.

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Giovanni Battista Montini e le ACLI. La crisi del 1971 e le sue conseguenze: L’ipotesi socialista e la “deplorazione”
Dal 19 al 22 giugno 1969 si era svolto l’XI Congresso nazionale delle ACLI, il congresso della fine del collateralismo nei confronti della Dc e dell’acquisizione del principio del voto libero degli aclisti, proclamato per la prima volta in Italia da una associazione cattolica.
Le preoccupazioni e i timori che il congresso di Torino non avevano mancato di suscitare in ambito democristiano e cattolico sono destinati a moltiplicarsi ben presto. Con le lotte dell’ ”autunno caldo”, l’unità con le forze del movimento operaio acuisce all’interno delle ACLI la sensibilità anticapitalistica e classista, mentre si intensifica l’attenzione per il marxismo come metodo privilegiato di interpretazione della realtà sociale.
Giovanni Battista Montini e le ACLI. Paolo VI: Il Papa dei dubbi, delle sconfitte e dei no
In confronto al predecessore Giovanni XXIII, che aveva goduto di una popolarità d’ampiezza internazionale, Paolo VI ebbe un’immagine pubblica diversa: apparve spesso come un pontefice più distaccato. Se Giovanni XXIII sembrò in molte situazioni gioviale e spontaneo, papa Montini si mostrò alla pubblica opinione dignitoso e riflessivo, e poté a volte apparire austero e controllato. Papa Montini aveva appreso dai suoi studi diplomatici l’attitudine alla mediazione, all’attesa della fisiologica sedimentazione delle emergenze; egli sembrò a qualcuno un valente temporeggiatore, secondo un’antica tradizione curiale. Non di rado la sua figura apparve alle opposte fazioni viziata da una sorta di timore della conflittualità e racchiusa in un’altèra rarefazione, che sfuggiva lo scontro frontale, da molti ritenuto inevitabile, con le opposizioni: che, su fronti distinti, presentavano riserve fra loro antagoniste.
Quello di Paolo VI fu quindi un destino particolarmente difficile perché fu chiamato a guidare la Chiesa in un mondo attraversato da sconvolgimenti sociali e fermenti rivoluzionari. In questo clima teso Papa Montini cercò il dialogo, provò a mediare e se necessario seppe anche tornare sulle proprie decisioni. Un atteggiamento che gli valse l’appellativo di “papa del dubbio”, e che finisce per scontentare tutti, dentro e fuori la Chiesa.
“La buona politica è al servizio della pace”. Messaggio del Santo Padre Francesco per la celebrazione della cinquantaduesima giornata mondiale della pace
La responsabilità politica appartiene ad ogni cittadino, e in particolare a chi ha ricevuto il mandato di proteggere e governare. Questa missione consiste nel salvaguardare il diritto e nell’incoraggiare il dialogo tra gli attori della società, tra le generazioni e tra le culture. Non c’è pace senza fiducia reciproca. E la fiducia ha come prima condizione il rispetto della parola data. L’impegno politico – che è una delle più alte espressioni della carità – porta la preoccupazione per il futuro della vita e del pianeta, dei più giovani e dei più piccoli, nella loro sete di compimento.
Quando l’uomo è rispettato nei suoi diritti – come ricordava San Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris (1963) – germoglia in lui il senso del dovere di rispettare i diritti degli altri. I diritti e i doveri dell’uomo accrescono la coscienza di appartenere a una stessa comunità, con gli altri e con Dio (cfr ivi, 45). Siamo pertanto chiamati a portare e ad annunciare la pace come la buona notizia di un futuro dove ogni vivente verrà considerato nella sua dignità e nei suoi diritti.
Pubblichiamo di seguito il tema del Messaggio per la 52a Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1° gennaio 2019.
Testimoni del Novecento: Paolo VI, Carlo Maria Martini, Vittorio Bachelet, Chiara Lubich
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
L’Istituto Teologico Marchigiano ha proposto un ciclo di incontri su alcuni testimoni significativi del Novecento. Le lezioni sono state tenute dal prof. Marco Vergottini, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e hanno avuto inizio alle ore 8.40 presso l’aula «Agostino Gasperoni» del Seminario regionale Pio XI, via Monte d’Ago, 87 – Ancona.
18 ottobre 2018 Paolo VI
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Giovanni Battista Montini e le ACLI. Il “ruolo vulcanico delle ACLI”: Le ACLI degli anni ’60
Negli anni ’60 le Acli parteciparono alle tante iniziative e alle trasformazioni che caratterizzarono quella stagione storica. Quegli anni furono guidati dalla presidenza Labor che va dal Congresso di Bari, 5–8 dicembre 1961, al Congresso di Torino, 19–22 giugno 1969. Sotto la sua leadership crescerà progressivamente la spinta autonomista e la presenza delle Acli nella società. La coscienza internazionale delle Acli si manifesterà in molteplici occasioni: dalle prese di posizione sui temi della fame e degli armamenti, a quelle sulla guerra del Vietnam e alla primavera di Praga.

Giovanni Battista Montini e le ACLI. Paolo VI: Il Papa del Concilio e della Popolorum progressio
Il 3 giugno 1963 la scomparsa di Giovanni XXIII è un evento che commuove migliaia di persone in tutto il mondo. All’apertura del conclave Montini è il successore designato anche se osteggiato dai cardinali conservatori.
Scrive Indro Montanelli sul Corriere della Sera:
Dio ci guardi dalla tentazione di formulare oroscopi: non c’è conclave che non il abbia sbugiardati. Però una cosa si può dire con fondate probabilità di essere nel vero: e cioè che il protagonista almeno delle votazioni iniziali sarà il cardinale Montini.
Il 19 giugno 1963 ottanta cardinali entrano in conclave a Concilio aperto.
Nella tarda mattinata del 21 giugno 1963 viene eletto papa l’arcivescovo di Milano che assume il nome di Paolo VI.




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