Parrocchia 2050: a qualcuno interessa?

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

In tutto questo gran parlare (ma non ovunque) di Sinodo, e non sempre conseguente fare, come ormai è sotto gli occhi di tutti quanti vogliano semplicemente osservare, c’è una frase assai nota di Alcide De Gasperi (che la derivava dal teologo americano James Freeman Clarke) che mi torna: «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione». Parafrasiamola nel nostro contesto ecclesiale: «un amministratore guarda al prossimo anno, un vescovo profetico guarda alla prossima generazione».

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I fondamenti della concezione sociale. Un’analisi ortodossa dei problemi del nostro tempo

da Ortodossiatorino.net, il sito della parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca a Torino dedicata a San Massimo.

Guerra, clonazione, aborto, eutanasia, lavoro, famiglia, rapporti chiesa-stato, politica, ambiente, mass-media, globalizzazione, secolarizzazione: un’analisi ortodossa dei problemi del nostro tempo

Documento approvato dal concilio giubilare dei vescovi della Chiesa Ortodossa Russa (agosto 2000)

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Martin Lutero su epidemie e fede. Il coronavirus da un punto di vista storico-ecclesiastico – un’analisi possibile?

da Voceevangelica.ch, Chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.

Il fatto che la maggior parte dei paesi in tutti i continenti sia colpita da un nuovo virus, è senza precedenti. Il nostro mondo globalizzato e la conseguente mobilità, assai elevata e rapida, di così tante persone, è un fattore che un tempo non c’era. La questione, però, va oltre: esistono analogie, esperienze, risorse a cui sia possibile riallacciarsi, per esempio nel modo di far fronte alle epidemie? È ciò che andremo a esaminare in questa sede, da una prospettiva decisamente contemporanea.

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Piquach nefesh, il primato della vita. Filosofia e halakhah per affrontare l’attuale pandemia

da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.

Eccoci di nuovo nel bel mezzo della pandemia. Può la tradizione ebraica esserci di aiuto, soprattutto dinanzi ai dilemmi etici che l’emergenza pone? Come conciliare il bene comune, ossia la tutela della salute pubblica (del maggior numero di persone), con il diritto alla libertà degli individui (incluso il diritto a lavorare per procacciarsi un salario)? Come rispettare i processi democratici a fronte dell’urgenza delle decisioni politiche, e chi decide nello stato di emergenza? Come gestire il rischio dei contagi e come agire nel caso in cui, il Cielo non voglia, si dovesse scegliere a chi dare la precedenza nelle cure, in casi di sovraffollamento nei reparti di terapia intensiva?

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La Musica Copta

da Diocesicoptamilano.com, diocesi cristiana copta ortodossa di Milano.

Origini della musica copta

Gli egiziani furono i primi ad usare la musica e il canto in tutte le loro celebrazioni religiose nel santuario, dove presentavano sacrifici agli dei. Secondo gli Egizi la musica, la medicina e l’astronomia erano scienze e arti sacre ed erano legate tra di loro. Esse erano di fatto esclusive dei sacerdoti.
La musica copta, usata oggi nei riti della Chiesa, deriva direttamente dalla musica dell’epoca faraonica, alla quale vengono uniti il pensiero spirituale e la profondità teologica cristiana.

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Chimica ed eucarestia

da Vinonuovo.it, «vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi» (Lc 6,36).

Ora che le celebrazioni sono riprese e l’animo dei cattolici, soprattutto di alcuni tra vescovi e laici, sembra essere più tranquillo, forse si può ragionare con più calma, senza essere presi dalle reazioni del momento, sul pensiero di “fondo” che ha animato alcune parti della chiesa durante il digiuno eucaristico. Mi riferisco alle affermazioni, ben visibili ancora sul web, di chi afferma che l’eucarestia, come corpo di Cristo, quindi, come dato che trascende l’umano, non possa essere portatrice di virus e veicolo di contagio.

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Un sistema da ripensare: Il fallimento delle politiche sanitarie lombarde alla prova della pandemia

da Aclilombardia.it, ACLI Lombardia APS, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Lombardia.

Pubblichiamo il documento politico della presidenza delle ACLI Lombarde e Milanesi.

20200516 doc sanità ACLI lombardia Continua a leggere

Si ferma l’economia civile ma quella incivile continua a lavorare

da Paxchristi.it, movimento cattolico internazionale per la pace.

Il Decreto Nuove misure per l’emergenza coronavirus chiede un sacrificio molto grande non solamente ai cittadini e alla famiglie, ma anche alle aziende. Le aziende dell’Economia civile aderiscono con grande serietà al fermo delle loro attività e si stanno attivando in ogni modo per riuscire a salvaguardare la salute dei lavoratori e della cittadinanza.

A fronte di un impegno diffuso e sofferto e del costo economico che tante aziende dovranno pagare nei prossimi mesi, come portavoci di un tessuto sano di imprese civili e sociali, constatiamo che l’industria incivile delle armi potrà invece continuare a lavorare anche in questo momento drammatico. Come si legge nel Decreto, sono infatti “consentite le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attività produttive”.

Ci pare un pessimo segnale, che denunciamo con forza.

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Che fine ha fatto la Sanità pubblica? Una riflessione mentre Coronavirus dilaga

da Acli.it, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Tempo sospeso quello che stiamo vivendo. Tempo di prova, inedito e imprevisto. Tempo nel quale fragilità e morte, tabù per la coscienza contemporanea, da fatti privati sono diventati fenomeni pubblici. Enigmi con i quali fare, inevitabilmente, i conti. 

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La goccia del colibrì S01 E03 – Biodiversità e storie curiose

da Rbe.it, Radio Beckwith Evangelica, radio locale comunitaria legata alla Chiesa Evangelica Valdese.

Trasmissione e podcast settimanale dedicato alla sostenibilità a cura di Roberto Cavallo, in collaborazione con AICA – Associazione Internazionale di Comunicazione Ambientale, Envi News e Cooperativa Erica.

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Sukkot e il significato del salice

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

Lulav (ebraico לולב), nella tradizione ebraica è un ramo verde di palma (il ramo che cresce al suo centro) utilizzato durante la festa di Sukkot. Fa parte di quattro specie (Arbaat Haminim) da tenere in mano durante la preghiera. Le altre tre specie sono i tre rami di hadas (הדס, mirto), i due rami di aravot (ערבה, salice), tenuti insieme alla palma da legamenti vegetali, e l’etrog (אֶתְרוֹג, un frutto di citrus medica, privo di difetti).

Prenderete per voi nel primo giorno un frutto di bell’aspetto, un ramo di palma, rami dell’albero della mortella e rami di salice, e vi rallegrerete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni …

Levitico 23,40

A Sukkot, gli ebrei impugnano il Lulav per ripetere il rito prescritto già nella Torà da Mosé. Da allora Profeti e Maestri si sono sbizzarriti a trovare significati reconditi in questo rito e nelle singole componenti del Lulav.

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Legge ebraica e donazione di organi: salvaguardia della vita al centro

da Moked.it, il portale dell’ebraismo italiano.

Il principio della salvaguardia della vita umana come valore assoluto è uno dei fondamenti della tradizione ebraica. Il tema della donazioni di organi è in questa prospettiva uno degli ambiti più delicati, dove si vanno a esplorare gli interrogativi più profondi legati alla concezione della vita e della morte tra etica, Halakhah (legge ebraica) e scienza medica.

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Vivere fino in fondo. Cicely Saunders e le cure palliative

Dalla trasmissione “Uomini e Profeti” di Radiotre proponiamo la storia e il pensiero di Cicely Saunders, fondatrice del movimento sulle cure palliative, che mise assieme pratica e competenza medica e pensiero filosofico e spirituale sulla malattia e sulla morte.

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I medici dei poveri

da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.

Mettere a disposizione il proprio tempo libero e la propria professionalità. E’ quanto hanno scelto di fare 23 medici in pensione, ex primari o responsabili di strutture sanitarie, dando così vita a un poliambulatorio gratuito a Borgomanero, in provincia di Novara. L’idea è di Maria Bonomi, 80 anni, ex operaia e presidente dell’Auser volontariato di Borgomanero che, in gioventù, ha conosciuto la povertà.

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Alzare il livello di allerta contro il razzismo

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

A colloquio con il dr. Andi Nganso, il medico rifiutato da una paziente perché “nero”. Nganso, originario del Camerun, è membro della chiesa battista di Varese.

«Non mi faccio visitare da un “nero”» ha detto la paziente al dottore, che ha risposto «Ti ringrazio. Ho 15 minuti per bere un caffè». Uno dei tanti (purtroppo) episodi di razzismo che si compiono quotidianamente nel nostro paese, condiviso su Facebook, è diventato un caso nazionale. Molti media si sono, infatti, occupati della vicenda del dottor Andi Nganso, 30 anni, originario del Camerun, da un anno operativo presso il servizio di continuità assistenziale (l’ex Guardia medica) a Cantù, nel Comasco, che nei giorni scorsi si è trovato di fronte una signora di una sessantina di anni che ha lasciato l’ambulatorio perché si è rifiutata di farsi visitare da un medico nero. Il dr. Andi Nganso, trasferitosi per motivi di studio in Italia dove ha svolto tutto il suo percorso universitario, è membro della chiesa battista di Varese. Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia, lo ha raggiunto telefonicamente per rivolgergli alcune domande.

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Cancro: perché le cure non sono per tutti

da Interris.it, online international newspaper – con i piedi in terra guardando il cielo.

In principio era il “Giuramento d’Ippocrate”, che tutti i medici prestano ancora oggi, all’inizio della loro carriera professionale, come summa di regole morali. Tra i principi salienti spiccano su altri:

Perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica dell’uomo.

Curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno.

Promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente, fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione. Continua a leggere

Quando gli elefanti combattono è l’erba a soffrire

da Riforma.it, il quotidiano on-line delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Le parole corrono , come un fiume che va veloce verso il mare, perché tantissimi sono i fotogrammi ben fissi nella testa di Luciano Griso, il medico in Libano dell’ équipe del progetto dei Corridoi umanitari promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Comunità di sant’Egidio. Istantanee di volti, di miseria, di speranza, di piccoli grandi fiori nel deserto. Poi le voci, le lingue che si mischiano, le suppliche di aiuto, una preghiera comunitaria, un grazie commosso. Continua a leggere