Tudor Petcu ci propone una intervista sulla necessità del dialogo ebraico-cristiano al professor Daniel J. Lasker. Daniel Judah Lasker è uno studioso israeliano di filosofia ebraica nato in America. A partire dal 2017, è professore emerito nel dipartimento del pensiero ebraico dell’Università Ben Gurion del Negev.
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L’ebraicità di Gesù secondo alcuni studiosi ebrei del Novecento
da Joimag.it, il sito dell’associazione JOI, Jewish Open Inclusive.
Quanti buoni cristiani andando a Messa a Natale si sono ricordati che stavano celebrando il compleanno (seppur in data fittizia) di un bambino ebreo? Che nacque da madre ebrea, che fu circonciso l’ottavo giorno dalla nascita, che fece il suo bar mitzwà a Gerusalemme – sebbene vivesse a Nazareth, si usava già allora! – e che frequentava regolarmente la sinagoga per ascoltare la Torà? Per secoli questa verità, storica e teologica del cristianesimo, ossia l’ebraicità di Gesù, è stata obliata, anzi rimossa, anzi nascosta. Nel corso del Novecento però alcuni studiosi ebrei, non solo storici di professione ma anche rabbini, l’hanno recuperata in una serie di studi scientifici nel segno, in inglese, di un claiming Jesus. La tesi è semplice: Gesù appartiene di diritto alla storia ebraica, a prescindere da quel che ne hanno fatto i cristiani.
La Barba di Aronne. Episodio Dodicesimo: La dichiarazione Nostra Aetate ed il dialogo del Concilio Vaticano II
Ci pare bello e significativo e invitiamo perciò a vederlo, “La Barba di Aronne”, un ciclo di brevi video dove Fra Simone fa scoprire ai cristiani l’ebraismo.
La Barba di Aronne è il nuovo progetto che vuole fare piccoli passi all’interno del mondo ebraico; un mondo ricco di cultura e di tradizioni, visto dall’esterno: con gli occhi di un cristiano.
Papa Giovanni XXIII, l’ebreo Jules Isaac ed il cardinale Agostino Bea sono gli uomini che hanno segnato, con la loro amicizia ed il loro lavoro, il punto di svolta nel dialogo tra cristiani ed ebrei. La riflessione comune ha creato tempi maturi perché il Concilio Vaticano II potesse interrogarsi sulla relazione ebraico-cristiana e dare alla luce, con un iter complesso e contrastato, la dichiarazione “Nostra Aetate”. Nella sua forma finale la dichiarazione riguarderà tutte le religioni non cristiane; ma il punto quattro, relativo all’ebraismo, resta una pietra miliare che segna ogni possibilità di dialogo presente e futuro.
Per una teologia della speranza. Breve ritratto di Moltmann
da Theologicalmind.wixsite.com, Theological mind: theology notes, il blog di Fabio Cittadini.
Non esiste un pensiero in solitudine, il pensiero teologico è sempre un dialogo: un dialogo con gli altri, soprattutto con fratelli e padri, ma anche con madri e sorelle. Noi [io e mia moglie, Elisabeth Moltmann Wendel] abbiamo iniziato una teologia di dialogo fra uomini e donne, anche con le nostre quattro figlie e questo ha portato molti frutti. Più fruttuoso di quanto potrebbe essere fare teologia solo fra uomini, perché questi sono solo il cinquanta per cento dell’umanità, e anche perché quattro occhi vedono meglio di due.
Jürgen Moltmann
Jürgen Moltmann, teologo tuttora vivente, è nato nel 1926 ad Amburgo in una famiglia protestante liberale alquanto secolarizzata, nella quale, a suo dire, Lessing, Goethe e persino Nietzsche erano più letti della Bibbia. I suoi interessi culturali adolescenziali erano focalizzati sulla fisica.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
da Alzogliocchiversoilcielo.blogspot.it, sito di taglio ecumenico con testi, audio e video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici, lectio e omelie.
Brunetto Salvarani ci accompagna lungo la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani con una serie di articoli qui riportati pubblicati tempo fa nella rubrica «Unitatis redintegratio» su SettimanaNews.it. È docente di Teologia della missione e del dialogo presso la Facoltà teologica dell’Emilia Romagna. Dirige il movimento e rivista CEM Mondialità e la rivista trimestrale QOL (di cui è anche cofondatore), nata per dare voce alla ricerca biblica, al mondo dell’ecumenismo, al dialogo ebraico-cristiano. Dirige inoltre la collana della EMI Parole delle fedi. È membro del comitato editoriale della trasmissione Rai Protestantesimo.